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                                                     Consiglio
                                                    nazionale delle ricerche 
                                                   | 
                                                 
                                                
                                                  |   | 
                                                 
                                                
                                                  | 
                                                     Hi-tech Cnr per i Beni Culturali 
                                                   | 
                                                 
                                                
                                                  |     | 
                                                 
                                                
                                                  | 
                                                     Lo
                                                    spazio tecnologico della
                                                    ricerca sui beni culturali  | 
                                                 
                                                
                                                  |     | 
                                                 
                                              
                                             
                                           
                                         | 
                                       
                                    
                                   
                                  
                                 
                                       
                                 
                                 
                                    
                                 
                                 
                                Raggi laser, risonanza magnetica, nuovi
                                materiali, tecnologie per il monitoraggio e
                                l’analisi non distruttiva, strumentazioni per
                                restauri e ricostruzioni virtuali. 
                                è il ricco bagaglio hi-tech con cui il
                                Dipartimento Patrimonio Culturale del Consiglio
                                Nazionale delle Ricerche approda al Salone
                                dell’Arte del Restauro e della Conservazione
                                dei Beni Culturali e Ambientali (a Ferrara dal
                                22 al 25 marzo 2007).
                                
                                 
                                Nate
                                nei laboratori dall’incontro di numerosi
                                ambiti disciplinari, le strumentazioni e
                                metodologie del Cnr sono tutte votate alla
                                scarsa invasività e all’indagine in situ
                                per ‘curare’ e riportare alla bellezza
                                originaria i monumenti.
                                
                                 
                                «Il
                                Dipartimento del Cnr, che ha iniziato ad essere
                                operativo dal 
                                2006 - spiega il direttore Maria Mautone - si pone
                                come l’unico in Italia che, al di là del
                                Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
                                possa vantare al suo interno un ventaglio tanto
                                ampio di saperi e tecnologie in tema di
                                patrimonio storico artistico. Il Dipartimento
                                vuol essere un’interfaccia tra le componenti
                                della ricerca umanistico-scientifica-tecnologica
                                e i soggetti pubblici e privati che operano nel
                                settore, per attuare una sinergia e una
                                integrazione di competenze finalizzata alla
                                salvaguardia e alla valorizzazione dei beni
                                culturali. Con questo evento intendiamo aprire
                                uno spazio interattivo che veda i visitatori del
                                Salone come protagonisti di un confronto con i
                                ricercatori del Cnr attraverso lavori
                                scientifici relativi a tre aree tematiche:
                                diagnostica e nuove metodiche di indagine;
                                sperimentazioni conservative e interventi di
                                restauro; tecnologie dell’informazione e della
                                comunicazione».
                                
                                 
                                Nel campo della diagnostica, una delle ultime novità è Susi, un sensore
                                di umidità e salinità nato presso l’Istituto
                                di fisica applicata ‘Nello Carrara’ (Ifac)
                                di Firenze, che sfruttando una tecnica basata
                                sulle microonde, permette di misurare il livello
                                di umidità negli intonaci fino a due
                                centimetri. Dagli stessi laboratori fiorentini
                                arriva anche uno strumento che, utilizzando la
                                radiazione elettromagnetica, effettua la
                                scansione ad alta risoluzione su opere
                                pittoriche per identificare la costituzione dei
                                materiali compositivi e per scoprire disegni
                                preparatori e pentimenti d’autore.
                                
                                 
                                Con
                                lo spettrometro XRF portatile, progettato e
                                assemblato presso l’Istituto per le tecnologie
                                applicate ai beni culturali (Itabc), grazie alla
                                fluorescenza X, si può conoscere direttamente
                                la composizione elementare dei metalli, come nel
                                caso del Pugile del Museo Nazionale Romano, dei
                                Bronzi di Porticello del Museo Nazionale della
                                Magna Grecia di Reggio Calabria e delle monete
                                del Tesoro di Misurata in Libia. Prove
                                non-distruttive sono state effettuate anche sul
                                Teatro romano di Aosta con il metodo GPR (Ground
                                Penetrating Radar) e sulla Torre dei Capocci
                                di Roma, mentre rilievi scanner laser eseguiti
                                dall’Istituto per i beni archeologici e
                                monumentali (Ibam) hanno permesso di ricostruire
                                le modalità di assemblaggio del rosone della
                                romanica cattedrale di Troia per avviarne il
                                restauro. 
                                Se
                                ci si sposta a Pisa, le tecnologie laser scanner
                                3D hanno riprodotto virtualmente la Cattedrale,
                                ricostruita per superfici, grazie a circa 390
                                milioni di triangoli. 
                                Gli
                                studi diagnostici del Cnr non tralasciano i
                                meccanismi che interessano l’interazione tra
                                l’ambiente, in particolare il clima, e il
                                patrimonio culturale, per il controllo dei quali
                                è stato realizzato dall’Istituto di scienze
                                dell’atmosfera e del clima (Isac) il ‘Dew
                                Point Sensor’
                                contro i fenomeni di condensa che
                                interessano, ad esempio, i monumenti megalitici
                                di Malta e le vetrate delle cattedrali gotiche. 
                                L’ambito delle
                                sperimentazioni conservative e degli interventi
                                di restauro vede
                                tra i protagonisti la Pala del Romanino, presso
                                i Musei civici di Padova, la vetrata di Duccio
                                nell’ Abside del Duomo di Siena, con indagini
                                chimico analitiche, rispettivamente sui colori e
                                il vetro, ad opera dell’Istituto di chimica
                                inorganica delle superfici (Icis), e il Bedestan,
                                antica chiesa gotica, il cui recupero affidato
                                all’Itabc si lega alla valorizzazione e
                                riqualificazione di un’area storicamente
                                stratificata nel centro di Nicosia a Cipro.
                                
                                 
                                Lo studio di nuove malte ‘reversibili’ per
                                il restauro dei mosaici e della coesione dei
                                materiali lapidei è indirizzato a una
                                conservazione preventiva che si ottiene anche
                                attraverso una buona manutenzione. Non esclusa
                                l’analisi del rischio di vulnerabilità dei
                                centri storici, grazie ad una metodologia
                                presentata dall’Istituto per le tecnologie
                                della costruzione che si basa sullo sviluppo di
                                un sistema integrato in ambiente GIS in grado di
                                costruire gli scenari di danno in ambiente
                                urbano. 
                                Infine, l'incontro tra beni culturali e intelligenza artificiale per
                                la
                                documentazione e la fruizione si
                                realizza, ad esempio, nella ricostruzione del
                                Ninfeo dei Tritoni a Hierapolis, nel paesaggio
                                archeologico dell’antica via Flaminia, per
                                arrivare ai sistemi SIINDA (Istituto per le
                                applicazioni del calcolo) e Arkis (Itabc) capaci
                                di supportare l’esperto nell’analisi del
                                degrado di un monumento e di monitorare lo stato
                                di conservazione del bene. Una ‘iniezione’
                                di information technology servirà a
                                ‘rivitalizzare’ anche il sistema delle
                                antiche torri costiere della Sardegna, manufatti
                                che grazie al progetto messo a punto
                                dall’Istituto di storia dell’Europa
                                mediterranea (Isem) diverranno presidi di
                                informazione telematica e formeranno un network
                                per la conoscenza del territorio.
                                
                                 
                                Quanto
                                alla comunicazione e alla diffusione dei
                                risultati delle ricerche, il sistema dei portali
                                connessi a EachMed consente a diverse
                                tipologie di utenti di mettere in rete e
                                condividere i propri prodotti. 
                                  
                  
                                   
                  
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