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                                                     MARCO
                                                    BRANDO  | 
                                                 
                                                
                                                  |   | 
                                                 
                                                
                                                  | 
                                                     Nascita
                                                    di un regno 
                                                   | 
                                                 
                                                
                                                  |   | 
                                                 
                                                
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                                                     Per il convegno di studi quest'anno
                                                    anche la sponsorizzazione del gruppo
                                                    Italgest  | 
                                                 
                                                
                                                  | 
                                                     
                                                   | 
                                                 
                                                
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                                                     «Anche per poter fare impresa dobbiamo conoscere le nostre radici»: è la motivazione di Paride De Masi, amministratore del gruppo salentino Italgest, che sponsorizza la
                                                    XVII edizione delle «Giornate
                                                    normanno-sveve», dedicata ai
                                                    caratteri originari del
                                                    regno fondato dal normanno
                                                    Ruggero II
                                                    | 
                                                 
                                                
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                                Un tema noioso? Tutt'altro, visto che «il ruolo dei Normanni nel Sud
                                - come sostiene Raffaele Licinio, medievista barese
                                - è stato fondamentale nella costruzione di un'identità originale». In
                                sostanza, il Sud di oggi sarebbe figlio dei Normanni molto più di
                                quanto la fantomatica «Padania» sia figlia dei Celti. Di questo
                                passo i Normanni e gli Svevi dopo essere stati, oltre nove secoli
                                fa, i conquistatori del Mezzogiorno potrebbero diventare pure
                                imprenditori  ad honorem. O meglio, soci degli imprenditori del XXI
                                secolo: quelli capaci di intuire quali prospettive di sviluppo sul
                                fronte del turismo e non solo può garantire la tutela e la
                                promozione del patrimonio normanno svevo e, in generale, medievale.
                                Un patrimonio che cuce con una sottile ma resistente trama (malgrado gli oltraggi materiali e culturali) il tessuto storico di
                                una regione come la Puglia. 
                                 
                                è
                                un buon segno, dunque, il fatto che, per sostenere le XVII
                                «Giornate normanno-sveve» (a Bari, dal 10 al 13 ottobre), ai sempre
                                meritevoli sponsor istituzionali si sia aggiunto un giovane
                                imprenditore salentino: Paride De Masi, amministratore delegato e
                                fondatore del gruppo Italgest, con radici a Casarano (Lecce) e rami
                                ormai in tutta Italia e all'estero. Il convegno internazionale,
                                sponsorizzato dalla Regione e dai Comuni di Bari e Barletta, è
                                organizzato ogni due anni dal Centro di Studi Normanno-Svevi
                                dell'Ateneo barese. Quest'anno è dedicato a «Poteri signorili,
                                istituzioni feudali e strutture sociali nel Mezzogiorno normanno
                                (1130 1194)». De Masi ha sponsorizzato 15 borse di studio che,
                                assieme ad altre, sono state assegnate a giovani studiosi di tutta
                                Europa. E si spera che la scelta dell'azienda salentina, già nota
                                per l'impegno in campo sociale e culturale (tanto che è stata citata
                                anche all'università Bocconi di Milano durante un recente convegno),
                                possa segnare un'inversione di tendenza sul fronte imprenditoriale,
                                in un Meridione che non brilla per l'entusiasmo degli industriali
                                verso iniziative di questo genere. D'altra parte i presupposti ci
                                sono, eccome. Già due anni fa, nel corso delle XVI Giornate sul
                                tema «Caratteri originari della conquista normanna. Diversità e
                                identità nel Mezzogiorno (1030 1130)» era stato fatto notare che i
                                Celti di bossiana memoria, per quel che riguarda il contributo dato
                                alle fondamenta della cosiddetta Padania, perderebbero la partita
                                per ko nel confronto con i Normanni e il loro ruolo nella
                                costruzione delle fondamenta del nostro Sud. 
                                Merito dell'apporto fornito dai Normanni all'identità e diversità
                                del Meridione; con conseguenze che gli storici oggi chiamano
                                di «lunga durata», quelle cioè che lasciano segni ed eredità in una
                                storia che giunge sino ai nostri giorni. Perché dopo l'anno Mille i
                                guerrieri normanni nel Mezzogiorno si dimostrarono tanto abili
                                nell'arte della guerra (da mettere in scacco longobardi, bizantini,
                                musulmani e pure il papa), quanto così capaci e aperti, sul fronte
                                culturale e sociale, da riuscire a conciliare quelle culture e
                                organizzazioni sociali. Un atteggiamento che ha posto solide e
                                durevoli radici.  
                                 «E proprio questa caratteristica propone di
                                giungere ad un'analisi diversa e originale sul ruolo dei Normanni
                                nel Sud», sostiene il professor Raffaele Licinio, ordinario di
                                Storia medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia
                                dell'Ateneo barese e direttore del Centro di Studi
                                Normanno-Svevi. La discesa in campo del mondo delle imprese potrebbe dunque aprire la strada ad un
                                rilancio dell'immenso patrimonio non solo in chiave scientifica ma
                                anche in chiave imprenditoriale: coniugando il rispetto della verità
                                storica con la tutela, la valorizzazione e la promozione del
                                patrimonio che quella storia ci ha lasciato, senza cadere in
                                semplicistiche e dannose tentazioni: quali, ad esempio, inventare
                                favole intorno a personaggi come Federico II di Svevia (in Puglia se
                                ne sa qualcosa...); o, peggio, promuovere la realizzazione di
                                parchi divertimento in stile Gardaland (com'era stato proposto
                                alcuni anni fa a Bari), mentre magari i centri storici, genuinamente
                                medievali, non trovano risorse, pubbliche e private, per la loro
                                tutela e conservazione.  
                                 «Sia chiaro
                                - afferma De Masi - che la mia azienda non offre il proprio contributo tanto per pavoneggiarsi.
                                Noi crediamo in questo genere di interventi, perché anche per poter
                                fare impresa dobbiamo conoscere le nostre radici. Ed è importante
                                che il risultato non consista in un contenitore magari bello ma
                                vuoto. Occorre avere anche programmi, così come un bel computer non
                                può mostrare le sue potenzialità se non vi si installa un ottimo
                                software». Vedremo se questa iniziativa darà il buon esempio nel
                                mondo imprenditoriale pugliese.  
                                 Intanto domani mattina
                                [9 ottobre 2006] De Masi sarà uno dei relatori nella conferenza stampa in programma nel Salone
                                degli Affreschi dell'Università degli Studi di Bari. L'aprirà il
                                rettore dell'ateneo e presidente del Centro, professor Govanni
                                Girone, con il direttore, professor Licinio. Poi i professori Cosimo
                                Damiano Fonseca, vice presidente del Centro, e Corrado Petrocelli,
                                preside della facoltà di Lettere e Filosofia
                                dell'Università di Bari; quindi Nicola Maffei, sindaco di Barletta (Comune che ha
                                offerto altre 10 borse di studio), Giuseppe
                                Rana, sindaco di Modugno, che ospiterà i
                                convegnisti nel suo Comune il prossimo giovedì
                                12, e Nicola Laforgia, assessore alle Culture del Comune di Bari. 
                                Da martedì a venerdì, le giornate di
                                studio: interverranno una ventina di studiosi provenienti da tutta
                                Italia e da atenei europei: Bonn, Oxford, Parigi e Caen. Così la
                                cronaca dei nostri giorni s'intreccia, com'è inevitabile, con il
                                passato. Con la storia di Rainulfo Drengot, Guglielmo
                                Bracciodiferro, Roberto il Guiscardo e degli Altavilla: piccoli
                                gruppi famigliari di guerrieri, provenienti dall'attuale Normandia,
                                che nel 1030 iniziarono il processo di conquista del Mezzogiorno.
                                Processo che, un secolo più tardi, nel 1130, sarebbe sfociato nella
                                creazione del regno di Sicilia, uno Stato destinato a durare, tra
                                alti e bassi, circa sette secoli. Quasi mille anni dopo
                                quell'eredità potrebbe contribuire al rilancio economico, culturale
                                e turistico della Puglia. Purché istituzioni, imprese e cittadini
                                riescano a prendere coscienza del patrimonio che hanno ereditato.
                                 
                                 
                                Marco
                                Brando 
                                
                  
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                  Il
                    «Centro di studi Normanno-Svevi» è stato fondato nel 
                    1963. Dal 1973 organizza convegni 
                    biennali noti come «giornate normanno -sveve». I risultati di
                    questa quarantennale attività di promozione della ricerca storica 
                    costituiscono un punto di riferimento 
                    insostituibile per storici, docenti, studiosi del Mezzogiorno 
                    medievale, grazie 
                    soprattutto al 
                    contributo di studi e di relazioni di studiosi di varia 
                    specializzazione 
                    disciplinare. Questa ha prodotto sino ad oggi sedici volumi
                    contenenti gli Atti dei convegni, per un totale di 242 relazioni
                    di 110 diversi relatori italiani e stranieri. In sostanza, rappresentano
                    il più ampio e organico 
                    corpus di studi sul Mezzogiorno di età normanno-sveva. L'ultimo
                    volume, I caratteri originari della conquista 
                    normanna. Diversità e identità nel Mezzogiorno (1030-1130), Atti delle XVII giornate, èstato appena stampato e sarà distribuito nel corso del
                    convegno, insieme al primo volume della collana «Quaderni
                    del Centro»: G. Musca,
                    Castel del Monte, il reale e l'immaginario. | 
                 
                
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                  NEL
                    SITO: | 
                 
                
                  |   | 
                  Come
                    nasce un regno | 
                 
                
                  |   | 
                  Le eredità normanno-sveve nell’età
                    angioina. Persistenze e mutamenti nel Mezzogiorno | 
                 
                
                  |   | 
                  La Padania si è inventata i
                    Celti? Il Mezzogiorno recupera i Normanni | 
                 
                
                  |   | 
                  I
                    Normanni tornano a conquistarci | 
                 
                
                  |   | 
                  Il
                    Mezzogiorno nella storia medievale | 
                 
                
                  |   | 
                  
                     
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                  |   | 
                  NEL
                    SITO ANCHE: | 
                 
                
                  |   | 
                  Biblioteca.
                    Proposte di lettura | 
                 
                
                  |   | 
                  Castelli
                    italiani | 
                 
                
                  |   | 
                  Cinema
                    e Medioevo | 
                 
                
                  |   | 
                  Fonti
                    del Medioevo on line | 
                 
                
                  |   | 
                  Libridine
                    medievale | 
                 
                
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