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LA CASA EDITRICE

Carla Maria Russo, La Sposa Normanna, Edizioni Piemme, 2005.

Carla Maria Russo ha insegnato per anni materie letterarie nella scuola secondaria. Scrive racconti e romanzi di ambientazione storica, alcuni dei quali destinati ai ragazzi.

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Federico II, La nascita di una nazione
Federico II. Una fortuna conquistata
Su Federico il sole della leggenda non tramonta mai
Federico II, «radice» pugliese
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GIULIA NOTARANGELO

 

Da monaca a regina e mamma: Costanza d'Altavilla

 

Sensazioni sul libro La Sposa Normanna di Carla Maria Russo

 

   

Da monaca, suor Maria Veronica, a regina e mamma: Costanza d'Altavilla. Nel nome un destino! Sbiadita e feroce la figura di Enrico VI, «la matta bestialità», direbbe padre Dante.

è una delicata, tenera, appassionata ricostruzione di un come e di un quando. Le vicende della Storia, che giacciono polverose e spesso coperte di oblio nei documenti, si animano, prendono vita dalla linfa della scrittura del romanzo "storico" che ricrea, come per magia, ambienti di corti, conventi, scenari di intrighi, strade di antiche città, cattedrali, borghi sperduti tra gli Appennini... un caleidoscopio multietnico, precursore di moderni, ahimé, modi di essere.

Qualche medievista potrebbe approfondire la questione del rapporto tra "verità storica" ed invenzione, e porre in evidenza quel sesto senso che conduce chi scrive romanzi con la Storia (o ne fa del cinema) a raggiungere ipotesi di realtà, assai probabili. è un po' quello che, secondo il medievista Raffaele Licinio dell'Università di Bari, succede con il film L'armata Brancaleone che appare ricostruzione molto vicina a ciò che realmente potrebbe essere stato il Medioevo "dal basso".

Attraverso la scrittura, avvincente ed ammaliante, mi sono continuamente chiesta, e mi piacerebbe che l'autrice me lo confidasse, quanto e cosa di ciò che dice appartiene alla Storia e quanto e cosa al suo magico intuito di scrittrice al femminile.

Avevo incontrato fugacemente nei miei studi storico-letterari Costanza d'Altavilla, avendo approfondito solamente quella di Federico- Costantino. Ora, grazie a Carla Maria Russo, è divenuta una icona, una madonna del Sud, e mi risulta una piacevole ed imprevedibile scoperta. Ho pianto leggendo le pagine del suo "volo-dipartita" e di come lo fa vivere al suo piccolo grande Costantino di appena tre anni!

Che forza-coraggio nell'imperatore-bambino, un Altavilla non un Hohenstaufen, un italiano non un tedesco! Ringrazio l'autrice per il tempo piacevole che ho trascorso in sua compagnia.

 

 

Giulia Notarangelo

   

 

 

 

  

 

 

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