Sei in: Mondi medievali ® Medioevo e Medicina ® Per una storia della medicina antica e medievale ® La medicina nell'alto Medioevo ® 3. La Chiesa e la magia


     MEDIOEVO E MEDICINA    

a cura di Raimondo G. Russo


  


Premessa  -  1. Alcuni cenni storici  -  2. La medicina barbarica  -  3. La CHIESA E LA MAgia  -  4. La medicina e la chirurgia  -  5. LE EPIDEMIE  -  6. APPROFONDIMENTI E CURIOSITà


 3.3 La divinazione nel Medioevo [6]

 

La medicina nel Medioevo era per buona parte un settore della teologia e del rituale ecclesiastico.

I buoni medici accettavano volentieri l'alleanza della fede religiosa come mezzo per effettuare le guarigioni anche se raccomandavano di pregare e di portare addosso amuleti.

Parlare di “magia” nel Medioevo forse non è molto corretto.

L’esigenza era quella di controllare le forze della natura e di poterle volgere a proprio vantaggio e ci si rivolgeva a vari personaggi: maghi, tempestarii, stregoni, che si esprimevano attraverso riti e formule magiche per influire sulla salute ed altre “richieste” dell’uomo.

La magia aveva bisogno di alcuni elementi: la presenza dell’esperto, ovvero il mago; lo svolgimento di riti precisi; ed, infine, l’uso di determinate formule rituali.

Per la Chiesa solo Dio poteva avere il potere sulle forze naturali e gli dei pagani, forze negative, decadevano al rango di demoni.

La religiosità colta, quella che apparteneva al clero, ai monaci e a pochi laici che avevano studiato i testi sacri, si opponeva alla religiosità popolare, momento di passaggio dal rito pagano a quello cristiano.

Le differenti correnti mistiche che guidavano la teoria e la pratica della cosiddetta “medicina popolare” avevano tutte qualcosa in comune. Anche se è possibile accennare alle differenti “correnti” che si potrebbero meglio identificare come “divinatorie”, tanto il presente, oscuro, era sempre legato ad un futuro, fumoso anch’esso. 

Nel Medioevo le pratiche “magiche” e divinatorie erano molto diffuse soprattutto nelle campagne e tra le persone ignoranti e, nonostante la Chiesa la proibisse fermamente, la magia invase non solo il campo della medicina, ma anche quello della conoscenza. Anche gli storici più seri del Medioevo ritennero che gli avvenimenti importanti fossero preannunciati da messaggi, visioni, profezie o sogni. Queste tradizioni pagane venivano considerate opera del diavolo. Si credeva anche che esistessero esseri come le fate e gli gnomi, che influenzassero la vita degli uomini.

Tuttavia, la “Medicina ufficiale” non era da meno!  

Marcello Empirico di Bordeaux, medico di Teodosio, espose formule magiche, da ripetersi tre volte, per le cure, quali «Tetume resonco bregam gresso» per corpi estranei nell’occhio o ben più complesse per altre patologie; Gilberto Anglico liberava dalla letargia legando una scrofa al letto; Pietro d’Abano (1250) studiò a Padova e soggiornò a Costantinopoli: nel Conciliator affermava che per guarire dalle coliche bisognava disegnare con il cuore di un leone la figura dello stesso animale su una lastra d’oro da appendere al collo del malato.

Molte formule magiche utilizzate anche dai medici avevano, o pretendevano di avere, origine biblica.

In effetti tutte queste correnti tendevano (tra l’altro) alla salute delle persone, sostituendosi di fatto alle cure mediche, soprattutto quando, per questioni economiche o di opportunità alla medicina ufficiale non si poteva o voleva far ricorso.

La realtà è che nessuno sapeva cosa causasse le malattie.

Per la Chiesa Cattolica Romana esse erano una punizione di Dio per un comportamento peccaminoso.

Comunque si possono ricordare alcuni progressi. La prima reale descrizione della sintomatologia di vaiolo fu registrata da Rhazes (860 - 932) anche se si era lontani alcuni secoli da una cura.

Grafici delle urine erano anche utilizzati dai medici per diagnosticare le malattie. Certi colori delle urine indicavano certe malattie e ciò in combinazione con una tavola dei pianeti forniva ai medici una informazione sufficiente per la diagnosi. Di seguito veniva deciso un trattamento, anche se uno squilibrio degli “umori” era considerato avere un ruolo fondamentale.

Infatti, quando questo accadeva:

«Parecchi tipi di medicine possono essere tanto appropriati quanto la dieta, il bere, i bagni caldi, (per cui aumenti il sudore), con le purghe, il vomito e togliere sangue. Questo, tolto a tempo debito, non a profusione, si oppone ad ogni malattia e infezione».

Da un poema dell’XI secolo

Il salasso era un rimedio popolare per molte malattie, credute essere causate da un eccesso di sangue nel corpo e quindi eliminarlo sembrava la cura più ovvia. Quando era richiesta una gran quantità, veniva recisa una vena; se era richiesta una quantità limitata, si utilizzava una sanguisuga.

Quasi tutti i sistemi di divinazione praticati nell'antichità sono in uso ancora oggi.

Uno dei mezzi divinatori più importanti nel Medioevo e ancora diffusissimo in Italia ai nostri giorni era il gioco dei "tarocchi", presumibilmente nati in Egitto e diffusi poi da gruppi di viandanti o pellegrini.

Moderni perspicaciores sunt quam antiqui, sed non sapientiores... sumus quasi nanus aliquis humeris gigantis superpositus...plura videmus antiquis, quia scripta nostra parva et magnis operibus superaddita, sed non ex ingenio et labore nostro, immo illorum.

I moderni sono più perspicaci degli antichi, ma non più sapienti...siamo come un nano sulle spalle di un gigante... vediamo più degli antichi perché i nostri piccoli scritti si aggiungono a grandi opere: il tutto, però, risulta non dal nostro ingegno e dalla nostra fatica, ma dalla loro.

(Guglielmo di Conches, XI secolo)

Lachiromanzia (dal greco cheir = mano) aveva come oggetto la divinazione per mezzo dell'osservazione della mano. I principali dati di osservazione sono i monti, le linee, le figure, i segni. Tali sono interpretati a rappresentare la durata dell'esistenza dell'individuo e la salute.

 

L'“Oracolo delle rune era una forma divinatoria antichissima, probabilmente comparve circa 1500 anni fa e le “Rune” erano degli strumenti per effettuare la divinazione oracolare. L’alfabeto runico era utilizzato dalle popolazioni scandinave, anglo sassoni e germaniche durante l’Alto Medioevo. Nella mitologia scandinava i forti legami delle “Rune” (di significato sia “segreto” sia “sussurrare”) con la saggezza e la salute hanno perpetuato l’interesse nei loro poteri e nelle loro “predizioni”.

Il loro significato è stato tramandato oralmente e non è mai esistita una letteratura runica.

L’astrologia, assieme all’astronomia (che ne derivava), definibile come lo studio dell’influsso che gli astri (Sole, Luna, pianeti e stelle) dovrebbero esercitare sugli eventi che accadono sulla Terra, era credenza molto diffusa, quale concepimento che l’uomo poteva subire l’influenza di fattori che avrebbero determinato la sua salute, la sua personalità e quindi la sua vita futura. L’oroscopo descriveva l’andamento di certe aree della vita della persona, tra cui la salute e la morte.

La diagnosi stessa era influenzata dall’astrologia!

Nel Medioevo c’era la credenza che la luna e i pianeti avessero un ruolo importante sulla salute.

Si credeva inoltre che la Luna avesse la maggior influenza sul fluidi della Terra e che potesse influenzare positivamente o negativamente i quattro elementi nel corpo e quindi il trattamento.

I medici necessitavano di sapere quando trattare un paziente e quando no, e come i pianeti determinassero ciò.

Una cosiddetta Carta Zodiacale determinava inoltre quando si doveva operare un salasso, in concomitanza con la Luna ed i Pianeti.

Di seguito è indicato quello che i medici NON DOVEVANO FARE, per i nati sotto un certo segno astrologico:

Ariete Evitare incisioni sulla testa e sulla faccia e non incidere vene sulla testa.

Toro

Evitare incisioni sul collo e sulla gola e non incidervi le vene.

Gemelli

Evitare incisioni sulle spalle, sulle braccia o sulle mani e non incidere vene.

Cancro   Evitare incisioni sul petto, sui fianchi, stomaco e polmoni e non tagliare vene che 

     vadano alla milza.

Leone   Evitare di incidere i nervi. Di lesionare i fianchi e delle ossa e non tagliare sulla 

     schiena, sia per aprire sia che sanguini.

Vergine

Evitare di aprire una ferita nell’addome e nelle parti interne.

Bilancia   Evitare di aprire ferite all’ombelico e non aprire una vcana sulla schiena e non   

     do cupping.

Scorpione

Evitare di tagliare i testicoli o l’ano.

Sagittario

Evitare incisioni nelle cosce nelle dita e non tagliare blemishes and growths.

Capricorno

Evitare di tagliare le ginocchia e le vene o sinews in these places.

Acquario

Evitare di tagliare le ginocchia e le vene in quel sito.

Pesci

Evitare di tagliare i piedi.

 

Nel Medioevo la credenza nella stregoneria era diffusa in tutta Europa; sorretta da leggende e superstizioni popolari, si accompagnava a riti pagani, talvolta rielaborati alla luce del cristianesimo, e a pratiche magiche che facevano ricorso a erbe medicamentose e psicotrope. Malgrado le leggi li proibissero, tali riti erano molto radicati soprattutto nelle campagne e i casi di repressione severa furono comunque piuttosto rari fino al XII secolo.

Le cose cambiarono verso la fine del XIII secolo, quando si cominciò a considerare la stregoneria come opera del diavolo e si diffuse la credenza nel sabba, riunione periodica di streghe e stregoni caratterizzata da riti orgiastici, omicidi rituali e atti d'adorazione di Satana.

Verso la metà del secolo successivo si arrivò a identificare la stregoneria con una forma di eresia, della quale avrebbe dunque dovuto occuparsi l'Inquisizione.

La raccolta di noci e erbe era visto come un raduno di "streghe", tramandata sotto forma di usanza popolare.

Nel Nord Europa vigeva la tradizione celtica di immergersi nella “rugiada di San Giovanni” per assicurarsi buona salute e fortuna; in altre zone, ad esempio in Irlanda ma anche nel Nord Africa, vi era l’usanza di accendere grandi fuochi tra cui far passare ammalati e bestiame per proteggere la loro salute; in altre zone ancora si cercavano e si raccoglievano particolari erbe o fiori che avevano virtù magiche, come facevano le "streghe".

L’esorcismo antidiabolico veniva praticato nel Medioevo e con i metodi per fugare il Maligno.

L'uso di curarsi con le piante, ovvero la fitomedicina, è nata con l’uomo, infatti già l’uomo preistorico aveva imparato a distinguere, in maniera empirica e casuale, erbe, radici, foglie, frutti e semi commestibili da quelli velenosi, per cibarsi, per ottenere benefici a livello di salute e per scopo difensivo.

Le nuove, e confuse, teorie riguardanti il Magnetismoiniziarono a diffondersi nelle classi più erudite: la malattia si verificava quando il “fluido” non circolava più liberamente. La salute si poteva ottenere allorché si ristabiliva la sua libera circolazione, mentre il magnetismo non era altro che la manifestazione del “fluido” stesso. Si può concludere che maghi e mistificatori, falsi profeti e sedicenti illuminati plagiavano adepti ed estorcevano denari, presentando come ‘rivelazioni’ e ‘verità segrete’ concezioni di vita di una povertà sconvolgente e devianti dalla verità. Gli operatori di “magia” si attribuivano cioè il potere di risolvere anche problemi di salute o pretendevano di togliere il cosiddetto ‘malocchio’ o le ‘fatture’. Era certamente fiorente un'industria della magia’.

Maghi e mistificatori, falsi profeti e sedicenti illuminati plagiavano i neo-adepti ed estorcevano denari, o altra ricompensa, presentando ‘rivelazioni’ e ‘verità segrete’ devianti dalla verità della fede. Essi approfittavano della povertà e della buona fede o anche timore per attribuirsi  il potere di risolvere problemi di amore, di salute e di ricchezza o di togliere il cosiddetto ‘malocchio’ o le ‘fatture’.

 


6 G. Penso, La Medicina medievale, Ciba-Geigy ed., 1991, pp. 27-30; pp. 65-84.

 

 

©2004 Raimondo G. Russo

  


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