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Il canto delle sirene |
a cura di Sante Asse |
Fig. 1: Architrave di porta nella Francia meridionale. Nei simboli riportati in qualche modo si possono scorgere le rappresentazioni dei 3 fenomeni (nell’ordine da sinistra): 1) Regalità (il medaglione circolare col monogramma del Nome); 2) Terapeutica (lo Scudo con la Croce su piedistallo Tripartito); 3) Chiaroveggenza (la Brocca che contiene l’Acqua, il Riflettente Lunare, la stessa cosa della “palla di vetro” degli indovini).
…l'operazione specifica del genere umano preso nella sua totalità è quella di attuare sempre tutta la potenza dell'intelletto possibile, prima mediante l'attività speculativa e poi, in forza e per estensione di questa, mediante l'attività pratica. Siccome nell'uomo singolo avviene che, vivendo in condizioni di calma e di tranquillità, si perfezioni in saggezza e in sapienza, è chiaro che — secondo il detto che ciò che vale per la parte vale per il tutto — anche il genere umano, vivendo nella quiete, cioè nella tranquillità della pace, può compiere, nel modo più libero e facile, la sua attività specifica che è quasi divina, secondo il detto: «Lo facesti di poco inferiore agli angeli»…
(Dante, De Monarchia, 1- IV)
In
aprile 2004 ebbi modo di pubblicare un articolo (titolo: Esoterismo:
usi ed abusi di una parola scomoda, sempre nel Canto
delle Sirene) in cui si tentava di puntualizzare sul come il crogiuolo
sub-culturale moderno facesse a sproposito impiego di simboli e metodi attinenti
ad un ambito affatto distante da prospettive divulgative, ideologizzanti o
fors’anche culturali in senso stretto quale appunto quello delle dottrine
esoteriche.
Quel
che si tenta ora è in qualche modo uno sviluppo conclusivo di quella
trattazione, cioè sul come un corpus tradizionale si modelli su uno
sociale e in qualche modo lo influenzi. Fenomenologia quindi intesa a delineare
qualcosa che si pone a margine della “pratica individuale”, agendo
all’esterno con tutte le sue conseguenze, positive o meno.
Gli
“effetti collaterali” dell’esoterismo configurano in sintesi tre tipi
principali di qualità: Terapeutica, Chiaroveggenza e Regalità. Non è
difficile scorgere in questa tripartizione ciò che nella tradizione cristiana e
cattolica attiene alle figure dei tre Re Magi al cospetto del Cristo nascituro,
e dei rispettivi doni Mirra, Incenso ed Oro; e questo sarebbe un altro indizio a
favore della continuità tra retaggio cristiano e Tradizione Primordiale, intesa
sempre alla maniera di René Guénon e come più volte puntualizzato.
Ancora
nel Medioevo sembra che l’aspetto della terapeutica non fosse del tutto
abbandonato rispetto ai tempi antichi, riferimento ad es. ai templi di Calcante
e Podalirio nel territorio garganico di Monte Sant’Angelo dove poi si innestò,
attraverso il culto dei legionari romani a Mithra, quello dell’Arcangelo
Michele con tutte le sue pecularità. Residui fors’anche superstiziosid’oggi, le donne desiderose di prole vanno in pellegrinaggio al
santuario micaelita per strusciarsi alle pareti della grotta per favorire le
condizioni per l’evento. In genere terapeutica e chiaroveggenza vanno in
tandem, sia che si tratti di uomini di Chiesa, beati o santi (uno per tutti
Padre Pio da Pietrelcina, un vero e proprio pezzo di Medioevo in pieno XX secolo,
come ebbe modo di dire padre Agostino Gemelli), sia di normali uomini o donne,
cui però certi “poteri” non sempre assecondano la crescita metafisica,
specie se agìti al di fuori di un gruppo iniziatico che in qualche modo ne
supporti le dinamiche. Per quanto mi consta, proprio nella zona garganica fino a
pochi anni fa se ne contavano alcuni in piena attività; ma anche in Abruzzo ed
in Calabria. Quella dei terapeuti è la vocazione più faticosa e meno pulita, e
per questo è maggiormente preda di mistificatori ed imbroglioni.
Fig. 2: Il simbolo esoterico del “sigillo di Salomone” o esagramma, mirabilmente dissimulato nella architettura di questo edificio degli anni ‘90, pienamente rilevabile solo grazie alla veduta aerea di Google Maps, che è la Scuola Media Statale “Pio XII” sita in Foggia alla Via Fiorello la Guardia.
La
chiaroveggenza invece è quella dai risvolti più delicati. Da Isaia ed
Ezechiele, passando per Giovanni evangelista sino a Gioacchino da Fiore ed
Ildegarda di Bingen, l’opera profetica ha segnato non solo la cultura ma il
modo stesso di intendere fede e speranza, tenuto conto che la visione degli
avvenimenti futuri, fuori dagli effetti speciali della curiosità popolare, non
è altro che un modo di intendere la finalità temporale dell’uomo in rapporto
al suo ruolo; quello che oggi, perso il senso dell’esistenza in riferimento al
Sacro, langue disorientato fra massificazione e consumismo. I fatti di Fatima
sono ad oggi l’ultimo eclatante esempio di come certi accadimenti vengano
manipolati a vari livelli, e non solo dagli ecclesiastici.
Terapeutica
e chiaroveggenza sono sempre state appannaggio sacerdotale, di bramini indiani
come di monaci europei, tra le tribù americane come tra i filippini delle
foreste che fuggivano dall’Invincibile
Armata. Nel Medioevo poi, tramite la leggenda merovingia in Linguadoca, si
è innestata una riproposizione, in chiave dinastica, tra prerogativa
sacerdotale unita a quella regale, sul tipo ormai perso e mitizzato del
Melchisedec biblico; mito ampiamente trattato nella letteratura medievale dei
vari cicli del graal, del re pescatore o di re Artù, che proprio attualmente
vengono sciaguratamente riproposti a supporto di nuove pseudo-religioni
dell’Acquario.
L’Arte
Regale in quanto prerogativa metafisica propria della casta dei governanti (con
tutte le qualità più o meno immutabili che il detentore di un potere sociale e
politico dovrebbe possedere) si può dire sia il vero e proprio corpus
dottrinale e simbolico di entità iniziatiche come la massoneria ed in genere
ogni organizzazione poggiante su una gilda di mestiere, e sempre in quanto
depositari (più o meno designati regolarmente) di verità appartenenti ad una
struttura anteriore nel tempo e nella sostanza, es. una casta guerriera o
burocratica sul modello bizantino.
Il sistema complesso delle società moderne in qualche modo ha surrogato queste facoltà sovrumane impiantate naturalmente nell’uomo con qualcosa di extra-umano, sovrastrutturale e quindi fondamentalmente deresponsabilizzanti e prive per ciò stesso di “storia”, apparati che sovrastano l’attività del singolo e in qualche modo la imbrigliano; e del resto, quando si discetta di degenerazione della massoneria cosa si dovrebbe intendere se non di questa usurpazione compiuta da individui privi di qualificazioni regali e di “collegamenti superiori”?
…
proprium opus humani generis totaliter accepti est actuare semper totam
potentiam intellectus possibilis, per prius ad speculandum et secondario
propter hoc ad operandum per suam extensionem. |
2.
Et quia quemadmodum est in parte sic est in toto, et in homine particulari
contingit quod sedendo et quiescendo prudentia et sapientia ipse
perficitur, patet quod genus humanum in quiete sive tranquillitate pacis
ad proprium suum opus, quod fere divinum est iuxta illud "Minuisti
eum paulominus ab angelis"… |
Il
testo originario del De Monarchia di Dante citato in apertura dell’articolo.
Appendice
(estratti dal sito
internethttp://www.cesnur.org/religioni_italia)
Come ha scritto la
sociologa Myriam Castiglione (1946-1982) «tutta la parte settentrionale della
Puglia (Gargano e Capitanata) pullula di visionari e guaritori» (Sogni,
visioni e devozioni popolari nella cultura contadina meridionale, in Gustavo
Guizzardi e altri, Chiesa e religione del popolo: analisi di un’egemonia,
Claudiana, Torino 1981, pp. 75-103 [p. 76]). I casi di “cattolicesimo di
frangia” acquistano nella provincia di Foggia particolare rilievo e meritano
un cenno particolare.
…Secondo la stessa
Castiglione, Domenico Masselli (1922-1994), di Stornarella (Foggia), è stato
l’“esponente più noto” del visionarismo della Capitanata (Eadem, I
professionisti dei sogni. Visioni e devozioni popolari nella cultura
contadina meridionale, Liguori, Napoli 1981, p. 122). Nato a Stornarella il
26 febbraio 1922 in una famiglia di contadini, devoto alla Madonna della Stella
che si venera nel suo paese natale, il 2 dicembre 1959 Domenico ha – secondo
il suo resoconto – una prima apparizione della Madonna nella sua camera da
letto. Da allora e fino alla morte, nel 1994, le apparizioni e i colloqui con la
Madonna e con Gesù Cristo sono frequentissimi…
…La devozione alla
Madonna dell’Altomare ha origine ad Andria (Bari) nel 1598, con il salvataggio
ritenuto miracoloso di una bambina caduta in una cisterna in cui si ritrova
un’immagine della Vergine. La devozione decade nel Seicento, ma diventa
nuovamente popolare dopo una guarigione miracolosa, e si è mantenuta viva dal
Settecento a oggi in tutta la Puglia. Nel XX secolo la Madonna dell’Altomare
– insieme, più recentemente, al beato Padre Pio da Pietrelcina (1887-1968)
– compare in modo insistito nei culti extra-liturgici. Le origini di questo
movimento risalgono a Marietta D’Agostino (1899-1977)… A partire dagli anni
1950 e 1960 i pellegrinaggi ufficiali diretti al santuario dell’Incoronata di
Foggia “includevano una sosta ad Orta Nova, per consultare Marietta e salutare
la Madonna di Altomare…
…Anche il gruppo dei
seguaci di Mamma Lucia si inserisce nella tradizione popolare dei devoti alla
Madonna dell’Altomare. Leader carismatica è Lucia Frascaria, chiamata
Mamma Lucia, nata a Sannicandro Garganico il 7 gennaio 1927…Mamma Lucia si
presenta con le mani sempre coperte da guanti bianchi per nascondere le stigmate
ed è accolta con entusiasmo al grido di «Mamma, mamma!». Dopo avere
distribuito il “cibo benedetto” comincia a predicare ponendosi
accanto all’altare della Madonna. Subito dopo riceve privatamente i
fedeli che chiedono guarigioni fisiche e spirituali o semplicemente consigli…
©2008 Sante Asse