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             MEDIOEVO RUSSO

a cura di Aldo C. Marturano, pag. 11


   

Il curatore di questa sezione – Medioevo Russo – del sito www.mondimedievali.net (parte, com'è noto, di www.storiamedievale.net) ha sentito la necessità di offrire una guida a coloro che sono interessati ad approfondire gli argomenti che stiamo mettendo insieme. Il nostro programma è di dare con regolarità sempre più informazioni e materiale sul Medioevo Russo e quindi, a questo punto della “crescita” di questa sezione, dobbiamo poter suggerire gli strumenti ai visitatori e ai lettori per poter allargare il loro campo di visione storica.

Purtroppo, e questo è un grande demerito dell’editoria italiana incline solo a guadagnare più che a fare opera culturale, pochissimo o nulla esiste sull’argomento Medioevo Russo. Le pubblicazioni, oltre a quelle ideologiche del tempo della Guerra Fredda, si limitano alle biografie di personaggi non anteriori a Ivan il Terribile (perché non chiamarlo, come fanno i tedeschi, Giovanni il Terribile?), o a storie generali della Russia o dell’Unione Sovietica dei tempi andati, ma più indietro nel tempo non si va.

A che cosa è dovuta questa situazione? Alla più prosaica delle ragioni: l’ignoranza della lingua russa e la non volontà di trattare i diritti d’autore con gli editori russi (allora di regime, ma oggi liberi).

Vediamo un po’. Per quanto riguarda Mondadori, oltre al pot pourri popolare dell’americana Suzanne Massie La Terra dell’Uccello di Fuoco (1980 e molto sciatta dal punto di vista editoriale), non ha alcuna opera sull’argomento!!!

Laterza invece ha una timidissima traduzione della Etnografija Narodov SSSR di S. A. Tokarev (URSS: popoli e costumi, 1969) dove il Medioevo russo è liquidato con qualche pagina quando si parla dei popoli slavi dell’ex URSS. Degli accenni alla religione antico-russa si trovano nell’opera di Puech, tradotta dal francese da Laterza.

Einaudi, salvo un paio d’opere (una tedesca e l’altra russa) in cui il Medioevo Russo entra “di straforo” sui nomi dinastici europei e sui giardini, non ha osato entrare in questa area della storia europea, ed è strano.

Fabbri invece ha una Storia della Russia di Rjasanov e una di Ghiterman, ma anche qui il Medioevo è praticamente accennato e senza approfondimenti.

Importantissima è presso Rizzoli (rara avis) La Letteratura Russa Antica di un grande conoscitore della cultura russa, il prof. R. Picchio, in cui tutte le fonti scritte di storia russa antica sono esaminate e criticate e antologizzate in modo, a dir poco, egregio.

E poi? Poi dobbiamo rivolgerci a editori minori.

Qui una grande plauso e un grande ringraziamento va a Nicola Teti, il quale con un lavoro immane di anni ha curato l’edizione in lingua italiana, aiutato da collaboratori validissimi e conoscitori della lingua russa, della monumentale Storia Universale dell’Accademia delle Scienze dell’URSS e qui si trova, benché nel solco della storiografia ideologica di quell’epoca, del materiale sul Medioevo Russo. In più, con l’aiuto del medievista Franco Cardini lo stesso editore ha edito ancora dei libri estratti da quella storia universale dedicati ad argomenti specifici, e questi sono a disposizione (se non esauriti data la loro “antichità”: 1996-97).

Un altro editore da lodare per questo argomento è Sansoni di Firenze, che ha edito qualche libro sul Medioevo Russo di storici russi emigrati negli Stati Uniti (purtroppo non le opere migliori di questi ricercatori). Così è stato pubblicato nel 1965 Storia dello Spirito Russo di D. Cizhevskii e Origini della Russia di Vernadskii.

Presso TEA (giù Corbaccio) esiste una Breve Storia dei Russi di Aleksandr Herzen che certamente è insufficiente dal punto di vista di chi è interessato al Medioevo Russo.

Presso LEONARDO di Milano c’è una La Russia di R. Pipes che si interessa poco al Medioevo forse perché poco conosciuto dall’autore.

Presso ECIG di Genova la Russia degli Zar di Erich Donnert, slavista tedesco di tutto rispetto che, per i nostri interessi, magari doveva essere tradotto con altre sue opere sull’argomento, e ancora Cristo d’Oriente di H. D. Doepmann, dove si parla un po’ della Chiesa Ortodossa Russa delle origini.

Presso gli EDITORI RIUNITI esiste qualcosa nel libro di Roger Portal, Gli Slavi, ma è pochissimo, mentre ancora qualcosa in più e comunque di più consistente esiste presso DEDALO nell’opera famosissima del ceco Dvornik, Gli Slavi.

Presso la Newton-Compton di Roma che da anni si interessa di Medioevo, l’argomento Medioevo Russo è assente e ciò è dovuto alla mancanza di studiosi specialisti, tanto che eminenti medievisti come Lo Gatto o Cuomo quando accennano alla Rus incorrono in disinformazioni ed errori grossolani nella trascrizione di nomi russi.

In italiano anche l’Editrice Progress di Mosca stampò tanti anni fa in pieno regime sovietico a cura della Libreria Italia-URSS di Genova un Lineamenti di Storia dell’URSS in cui un po’ di Medioevo Russo è narrato nel primo volume.

L’Editrice XENIA invece ha un pregevolissimo e curatissimo saggio sul folclore della cucina russa delle origini di Carla Muschio che si chiama La cucina tradizionale russa (2002) che meriterebbe un allargamento nel futuro, secondo noi, e che merita di esser letto da un pubblico più numeroso.

Questo è quasi tutto in italiano, se non fosse per gli sforzi del curatore di questa sezione.

Infatti sono stati pubblicati presso MAREMMI EDITORE di Firenze il volume di Aldo C. Marturano, Olga la Russa, una biografia ragionata e allargata di Olga di Kiev nel 2001, e il mese scorso, presso le Edizioni Athena di Poggiardo, La badessa delle paludi, che è la biografia visitata di Eufrosina di Polozk. Nel 2002 presso Apollo&Dioniso di Milano A. C. Marturano ha pubblicato ancora L’Ombra dei Tartari, una biografia romanzata di Alessandro Nevskii,  e stanno per uscire dello stesso autore Mescekh, una ricerca sui Cazari, e L’ultimo amore di Novgorod, romanzo storico sulla fine di Novgorod la Grande che capitola a Mosca nel 1478.

Al di là di questa panoramica sugli scritti in lingua italiana (che non ha incluso di proposito vari articoli e tesi specialistiche che non servono alla divulgazione della storia antico-russa), c’è invece una vastissima letteratura in russo, in polacco e in tedesco, oltre che in ungherese e rumeno.

Per i conoscitori della lingua russa quindi abbiamo scelto alcuni testi fondamentali.

Basilare per la conoscenza delle antichità russe o comunque collegate con la cultura russa antica è l’opera del grande storico, vessato e tormentato dal potere sovietico, Lev Nikolajevic’ Gumiljov.

Il bello di questo storico, geografo e archeologo, è la sua immediatezza nel descrivere eventi e personaggi, tanto da essere capace di far rivivere davanti agli occhi del lettore tutta la storia che il testo racconta. Probabilmente se ci fosse un regista che volesse trarre dei film da qualche evento russo, non avrebbe bisogno di un copione adattato alla scenografia, basterebbe leggersi Gumiljov. Nomino qui fra le sue numerosissime opere Dalla Rus alla Russia, L’Antica Rus e la Grande Steppa, e Cazaria, che più attengono al nostro argomento. Poi c’è il grande medievista Boris A. Rybakov: la sua opera fondamentale è La Rus di Kiev e i Principati Russi. Una sinossi con date e brevi descrizioni degli eventi relative è Oleg V. Tvorogov con la sua L’Antica Rus. Eventi e Personaggi del 1994. Per i linguisti c’è invece A. A. Sciakhmatov con le sue ricerche sulle lingue baltoslave e l’origine del nome Rus.

Siccome poi il Medioevo Russo coincide con la durata della dinastia rjurikide al potere nei vari principati russi, allora una miniera di informazione è lo storico Evghenii V. Pcelov col suo libro I Rjurikidi. Storia di una Dinastia, edito nel 2001.

Tuttavia le colonne portanti della storiografia sono le opere di Solovjov, di Karamzin e Tatiscev, posti in ordine di modernità, con i loro libri veramente enormi, ma che raccolgono quasi tutto quanto si sa (o si sapeva all’epoca dei loro studi) sulle vicende russe e della Pianura Russa.

Per la critica storica fondamentale è l’opera di Platonov, Corso Completo di Storia Russa.

Sull’argomento molto importante dei rapporti della Pianura Russa col resto d’Europa e dell’Asia c’è un manuale universitario molto puntuale di un collettivo di storici, edito nel 1999, L’Antica Rus alla luce delle fonti straniere, che riporta testi e commenti su quello che gli stranieri contemporanei scrivevano dei russi del Medioevo.

Un grande sforzo è stato fatto da un gruppo di storici lituani i quali hanno messo insieme tutte le notizie che ci sono, specialmente dagli studi fatti al tempo dell’URSS e dagli storici russi, sui popoli baltici e le loro vicende fino al 1795, quando cadde la Repubblica Lituana. Il libro è disponibile così in lingua inglese (la traduzione è pessima, ma leggibile) e si chiama Storia della Lituania prima del 1795, di Sigismondo Kiaupa, sua moglie Giurata Kiaupa e Albino Kuncevicius, edito a Vilnius nel 2000.

Sui Cavalieri Teutonici e quelli di Livonia e le loro vicende baltiche bisogna rivolgersi alla storiografia polacca, oppure ad un vecchio libro in tedesco del 1695 di Cristiano Kelch intitolato Storia della Livonia ossia breve descrizione della storia della guerra e della pace dell’Estonia, Lettonia e Lituania.

  

Argomenti particolari (solo in lingua russa)

Sull’architettura c’è P.A. Rappaport, Architettura Antico-russa, e qualcosa si trova in V. V. Jakovlev, Storia delle Fortificazioni, o in Jacob Hermann, archeologo e storico di grande levatura, Fra Hragin e Vineta, Culture primitive degli Slavi occidentali, quest’ultimo libro in tedesco.

Sulla Chiesa russa ci sono il classico di N.M. Nikolski, Storia della Chiesa russa, e gli studi di R. G. Skrynnikov, I Prelati cristiani e il Potere, più un’opera molto vasta ancora in corso di stampa sulla storia dei Patriarcati ortodossi dalle origini ai giorni nostri.

Sui Cazari c’è il monumentale libro di Artamonov, I Cazari (oltre a quello invecchiato dell’americano Dunlop).

Su Novgorod c’è poco anche nella storiografia russa, senza prescindere naturalmente dai lavori sparsi del prof. Janin.

Su Mosca e sulle origini del suo potere la letteratura è vasta e numerosa, ma va ricordato lo storico Litavrin e le pregevoli opere di Limonov, Toloc’ko e Pasciuto.

Sulla mitologia ci si può rifare a A. N. Sobolev con la sua Mitologia degli Slavi, oppure a I. Pankejev, Giochi e feste russe, oltre che all’opera di Judin e della Jeremina.

Per la Bielorussia è inevitabile il prof. Orlov, polozkese DOC, o il classico (secolo XIX!) Belajev con la sua Storia di Polozk, o Cigrinov coi Saggi di Storia della Bielorussia, e Melnikov con i suoi studi su santa Eufrosina di Polozk.

Altre opere su altri argomenti ce ne sono e di buonissima levatura, sempre in lingua russa, ma sono talmente tante che il curatore di questa sezione preferirebbe che chi fosse interessato lo contattasse attraverso l’e.mail del sito.

 

   

 

©2004 Aldo C. Marturano

 


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