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                                        | 
                                            
                                              
                                                
                                                  | VITO
                                                    ANTONIO LEUZZI |  
                                                  |  |  
                                                  | Dalle
                                                    aule la storia di Foggia |  
                                                  |   |  
                                                  | Una città e le sue vicende percorse, attraverso il suo
                                                    istituto, in un volume di
                                                    M.T. Rauzino. Con un’intervista a Renzo Arbore
 |  |      
   Strumento
                                cruciale della formazione degli italiani, la
                                storia della scuola ha assunto solo nell'ultimo
                                decennio una specifica connotazione
                                storiografica. Si registra, tuttavia, una
                                diffusa perdita di memoria storica per la
                                dispersione del patrimonio documentario di gran
                                parte degli istituti scolastici. Appare
                                impossibile tracciare, in taluni casi, la
                                vicende di scuole che sono pezzi di storia e di
                                cultura cittadina. A Foggia, tuttavia, la
                                pressoché totale distruzione dell'archivio non
                                ha impedito la ricostruzione storica del Liceo
                                Classico. Attraverso un puntuale lavoro di
                                ricerca-didattica, Teresa Maria Rauzino è
                                riuscita a pubblicare un ampio volume di
                                testimonianze e documenti, Il regio Liceo
                                Lanza. Dalle scuole Pie agli anni del Regime.
 La
                                cospicua documentazione presentata dalla Rauzino
                                (che si è avvalsa di fonti diverse reperite in
                                archivi pubblici e privati) consente di cogliere
                                i complessi rapporti tra il Liceo, istituito nel
                                1868, e la città, nel corso della storia
                                dell'800 e del '900. Solleva interesse, in primo
                                luogo, il nome dell'istituto, dedicato a
                                Vincenzo Lanza (1784-1860), un illustre
                                scienziato foggiano, docente di clinica medica
                                dell'università di Napoli, socio di diverse
                                accademie, che nel 1848 prese parte attiva ai
                                moti rivoluzionari, manifestando una autentica
                                coscienza liberale. Si
                                documentano ampiamente anche le questioni
                                connesse ai cambiamenti di sede della scuola. La
                                classe dirigente di Foggia costruì, a fianco
                                della Villa Comunale, alla fine dell'800, un
                                ampio edifico (attuale sede della Facoltà di
                                Giurisprudenza ), nel quale dovevano trovar
                                posto la Scuola Tecnica ed il Liceo Ginnasio con
                                il suo Convitto. Con l'aumento della popolazione
                                scolastica la prima sede risultò insufficiente,
                                per cui l'amministrazione podestarile assunse la
                                decisione nel 1927 di costruire il «Palazzo
                                degli studi», un imponente edificio progettato
                                dall'architetto Marcello Piacentini, destinato
                                ad accogliere le diverse scuole superiori della
                                città, ancora oggi sede del Liceo. Nella
                                ricostruzione della Rauzino, che sofferma la sua
                                attenzione soprattutto su gli anni
                                Trenta-Quaranta del '900, si evidenziano le
                                conseguenze dell'assoggettamento della scuola
                                alla politica guerrafondaia e razzista del
                                regime. Anche nel Liceo Lanza si manifestarono
                                posizioni di resistenza culturale al conformismo
                                e alla retorica dilagante, mantenendo fermo il
                                modello di «serietà degli studi». I
                                dissensi tra la scuola e il regime furono
                                diversi. Spicca in particolare il caso di Oronzo
                                Marangelli, un docente di Italiano e Latino,
                                originario di Conversano, che suscitava consensi
                                tra gli studenti per il suo metodo
                                d'insegnamento fondato sul dialogo. Egli fu
                                sottoposto nel 1938 a ispezione ministeriale e
                                trasferito, con la perdita della titolarità nei
                                licei, in una scuola media a Benevento.
                                L'allontanamento da Foggia del Marangelli -
                                autore di diversi saggi come Storia di
                                Conversano e Le pergamene di San Severo,
                                apprezzati dallo storico tedesco Paul F. Kehr -
                                non fu l'unico episodio di antifascismo nella
                                scuola. Nel 1940 fu sospeso dall'insegnamento,
                                perché denunciato da un suo alunno, Francesco
                                Perna, docente di Lettere nella Scuola media
                                annessa al Liceo. Perna, assieme al fratello
                                Raffaele (docente di Latino e Greco nel Liceo «Orazio
                                Flacco» di Bari) e al professore Antonio Vivoli,
                                docente di Lettere dell'Istituto Magistrale
                                Poerio, era legato da un intimo sodalizio a
                                Tommaso Fiore e al movimento «liberal
                                socialista» che nel 1941 fu oggetto di una dura
                                repressione da parte dell'Ovra (polizia segreta)
                                con arresti ed invii al confino. Nel
                                volume vengono considerati gli effetti della
                                guerra (tra le migliaia di vittime dei
                                bombardamenti anglo-americani dell'estate del
                                '43 ci fu anche il preside della scuola, Matteo
                                Luigi Guerrieri) ed il difficile ritorno alla
                                normalità. Completa
                                questa interessante attività di
                                ricerca-didattica (nel recupero delle
                                testimonianze e dei documenti sono state
                                coinvolte anche alcune classi liceali) una serie
                                di puntuali schede biografiche, di ex docenti e
                                presidi del Liceo, e di interviste ad ex alunni,
                                tra cui quelle a Mario Sarcinelli, noto
                                economista, e a Enzo Arbore che ricorda la
                                profonda influenza culturale ed umana degli
                                insegnanti Antonio Vivoli e Giovanni Iorio. Si
                                ispira a quest'ultimo il personaggio del
                                professore Aristogitone di «Alto Gradimento»,
                                popolare programma radiofonico degli anni
                                Settanta; anche l'espressione, «io li piglio e
                                li sbatto fuori», utilizzata nella
                                trasmissione, era del suo professore di greco.
                                Tuttavia, aggiunge Arbore , quella frase «la
                                diceva con un tono burbero-benefico. Al Liceo è
                                scoccata quella scintilla che mi ha reso
                                consapevole del valore dell'artista».
                                
                                
                                   Vito
                                Antonio Leuzzi |  
                  
                                     |