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Il 24 giugno 2005 si è inaugurata nelle sale del Castello di Lagopesole (Pz) la mostra internazionale “Crociate. Mito e realtà”. Quest’esposizione, composta da 116 oggetti, provenienti da 20 Musei e Collezioni private, è stata già presentata a Cipro e ad Atene e dopo Lagopesole, unica tappa italiana, proseguirà per Malta.

Il coinvolgimento di cinque Paesi del bacino del Mediterraneo si lega all’inserimento della mostra nel programma dal titolo “Incroci: Popoli e Culture in movimento – Cambiamenti nel Mediterraneo dall’Antichità ai Tempi Moderni”, realizzato con il sostegno del progetto “Culture 2000” dell’Unione Europea. L’organizzatore, per quanto riguarda l’Italia, è il Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Fondazione Pierides di Cipro, alla Sovrintendenza per i Beni Culturali di Malta e al Centro di Ricerche sull’Arte, le Immagini e le Forme dell’Università di Picardie “Giulio Verne” di Francia.

NEL SITO:
I Crociati del 2005
Il senso della Crociata
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I cavalieri crociati e la storia russa delle origini
Le colline di Hattin
Sud e Islam
Il Crac dei cavalieri

MANLIO TRIGGIANI

  

Le Crociate narrate in cento oggetti

  

Una mostra nel castello di Lagopesole (PZ)

 

   

  
   
Comprendere l'importanza delle Crociate e i riflessi che hanno avuto sulla nostra cultura e su quella del Medio Oriente non è facile se ci si affida solo alle trasposizioni cinematografiche e divulgative a volte romanzate, con inevitabili approssimazioni ed errori. È, quindi, una occasione per il grande pubblico visitare una mostra che, partendo non dalla storia delle otto crociate, ma dalla cultura materiale e da alcuni aspetti storici e culturali che si produssero, favorisca la comprensione di quel periodo storico. Al castello di Lagopesole (Potenza), se ne inaugura una internazionale con il titolo «Crociate. Mito e realtà»: in cui vengono raccolti 116 oggetti, provenienti da musei e collezioni private.

La mostra già si è tenuta a Cipro e ad Atene e Lagopesole rappresenta l'unica tappa italiana, cui seguirà Malta (resterà aperta fino al 23 settembre). Al progetto hanno lavorato cinque Paesi del Mediterraneo (da Cipro alla Francia, dalla Grecia a Malta, oltre l'Italia), realizzando il programma «Incroci: popoli e culture in movimento - Cambiamenti nel Mediterraneo dall'Antichità ai tempi moderni», che rientra nel progetto «Culture 2000» dell'Unione Europea. In Italia l'iniziativa è stata realizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr); il comitato organizzatore e promotore è composto da Maria Eugenia Cadeddu, Virginia Coda Nunziante, Ezio Martuscelli, Nicola Montesano, Antonella Pellettieri e Giampiero Perri.

L'iniziativa si annuncia rilevante grazie ai reperti mostrati. Ma anche la modalità di esposizione è davvero singolare e consente di poter «leggere» la rassegna in maniera suggestiva: è divisa in sei sezioni incluse in una sorta di «città fortificata» nelle quali vengono rappresentate la religione, i Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni (in seguito di Rodi e poi di Malta), gli aspetti militari, i simboli del potere, il commercio, l'economia, la vita urbana e la presenza islamica in Occidente. Aspetti importanti per comprendere l'identità europea, tanto al centro del dibattito culturale odierno. Le «Crociate. Mito e realtà» è una rappresentazione non legata alla storia delle Crociate in senso stretto, ma agli esiti che queste hanno prodotto nel bacino del Mediterraneo, attraversato da migliaia di guerrieri e di pellegrini, nell'arco di due secoli, per raggiungere il Santo Sepolcro e liberarlo.

La cultura materiale riveste un particolare rilievo: e lo evidenziano bene gli oggetti e le strutture della mostra: le architetture militari, i grandi castelli «crociati», punti di riferimento per i cavalieri che raggiungevano Gerusalemme e sede degli Ordini cavallereschi, i manufatti d'arte. Le vicende storiche hanno anche lasciato in tutta evidenza strascichi nelle mentalità e nelle istituzioni. Ad esempio, le Crociate rappresentarono uno scontro cruento fra civiltà, nel quale era sottesa la visione della «guerra santa» finalizzata alla liberazione dei luoghi dove il Cristianesimo nacque. Ma ci furono contatti e scambi fra civiltà del Mediterraneo e Federico II di Svevia, il «puer Apuliae» e il mondo arabo. Tradizioni e principii rimasero inalterati ma non mancarono punti di convergenza. Uno scenario che, nonostante le contraddizioni, a secoli di distanza si mostra in modo conflittuale.

A questa visione della cultura materiale si aggiunge, nella mostra, l'apporto multimediale che offre immagini e ipertesti per osservare tra «mito e realtà» l'epopea crociata. Una mostra, dato non secondario, organizzata nel suggestivo Castello di Lagopesole. Nel castello si terrà anche un convegno sul tema «Alle origini dell'Europa mediterranea: l'Ordine dei cavalieri giovanniti», che sarà aperto dal vicepresidente del Cnr, lo storico Roberto de Mattei. Sarà trattato il ruolo dell'Ordine degli Ospitalieri di S. Giovanni nella tutela e assistenza ai malati e ai pellegrini.

 

Manlio Triggiani

 

 
 
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da "La Gazzetta del Mezzogiorno", 24/6/2005

 

  

 

 

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