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VILLAFRANCA DI VERONA, CASTELLO SCALIGERO

a cura di Stefano Favero

scheda    cenni storici


In alto, l'ampio spazio antistante l'ingresso al castello di Villafranca di Verona. In basso, a sinistra: il bell'ingresso pavesato a mostra del castello; a destra: il ben conservato e mantenuto perimetro murario interno.

 

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Particolare della torre con l'orologio aggiunto alla fine dell'Ottocento  Un particolare angolare del castello visto dal basso  Il castello di Villafranca è circondato da un fossato acquitrino. Qui si nota un ponte d'ingresso al portale cancellato  L'imponenza del perimetro interno all'ingresso, con la scaletta che conduce ai piani superiori  Ben sistemati per il piacere dei visitatori i terrapieni di contorno al perimetro murario  Il lato est del complesso col terrapieno di arrivo


Epoca: 1199.

Posizione geografica: Villafranca di Verona si trova a venti chilometri dal capoluogo, in direzione sud-ovest, lungo la direttrice che porta a Mantova.

Conservazione: cinta muraria e torrione d'ingresso ben conservati.

Come arrivare: il centro cittadino, dove sorge il castello, è raggiungibile uscendo dall'autostrada A22 Modena-Brennero al casello di Nogarole Rocca, per seguire da lì le indicazioni per Villafranca; oppure, dall'autostrada A4 Torino-Trieste, uscendo a Sommacampagna, per seguire ancora le indicazioni per Villafranca. Per chi sceglie la viabilità ordinaria, si arriva a Villafranca percorrendo la strada regionale 62 che collega Verona a Mantova.

Come visitarlo: per visitare gli esterni del castello, è sufficiente parcheggiare l'auto negli spazi posti di fianco alla strada che ne circonda il perimetro, ed entrare nell'area dell'edificio.

    

Cenni storici.

Il castello di Villafranca di Verona (o “Rocca”) fu eretto fra il 1199 ed il 1202 da Salinguerra De' Garamenti, finita la cosiddetta “Battaglia di Ponti dei Molini”, dall'omonima località oggi in territorio mantovano. All'interno della cinta muraria si trovano sette minuscole torri, chiamate “torresine”, costruite con materiali tolti dall'arco dell'imperatore Tiberio.

Gli Scaligeri fecero costruire la torre principale in un secondo momento e inserirono il castello in un imponente sistema difensivo che andava da Nogarole Rocca a Valeggio sul Mincio, sistema conosciuto al tempo come “Serraglio”. Al suo interno trovavano posto una piccola chiesa dedicata al Santo Crocifisso, la quale a sua volta custodisce un affresco trecentesco e tre tele del Lanceni. L'affrescatura della sacrestia risale invece al XIX secolo e raffigura scene della Passione di Cristo.

Larga parte del castello originario venne distrutto dall'immediato susseguirsi delle guerre ma, grazie all'intervento della Serenissima, il maniero fu interamente ricostruito intorno alla fine del XIII secolo.

Nel 1450 la fortificazione venne abbandonata e soltanto alcuni secoli dopo venne riacquistata da privati, uno dei quali è il conte Simeoni di Villafranca. Nel 1890 sul lato nord venne eretta la torre principale del castello, che fu anche impreziosita da un orologio.

Dal 1899, annesso al castello, è presente il Museo del Risorgimento. Vi sono esposte armi e stampe delle epoche degli eserciti che combatterono per l'indipendenza e per l'Unità d'Italia.

Oggi il castello scaligero villafranchese è sede costanze di spettacoli e manifestazioni culturali.

     

    

©2009 Stefano Favero

      


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