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PALAGIANELLO, castello E VILLAGGIO RUPESTRE

a cura di Stefano Favero

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Veduta del castello quadrangolare di Palagianello. In basso: dalla torre est del castello quadrangolare.

In basso: uno dei tanti vani-chiese rupestri sugli spalti della gravina di Palagianello.

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Particolare di un angolo del castello  Il portale d’ingresso al castello di Palagianello  Il ponte sul fossato che conduce all’ingresso del castello

Un’abitazione rupestre del villaggio di Palagianello  Sentieri con mura di confine che conducono al villaggio rupestre di Palagianello  Interno di una casa rupestre con le sue nicchie-vano  L’interno suggestivo di un’abitazione rupestre di Palagianello  Giardino arboreo con fichi d’india e ulivi posto all’ingresso di una casa rupestre del villaggio


 

 

 


Epoca: XVI secolo (castello).

Conservazione: Castello: Ottimo. Villaggio rupestre: lavori di recupero e valorizzazione del sito in corso avanzato.

Come arrivarci: da Taranto si prende la SS 7 Appia, in direzione di Gioia del Colle fino a Palagianello. Il castello è situato nel centro del paese, mentre il villaggio rupestre si snoda alle spalle del castello, lungo la gravina di Palagianello.

Come visitarli: a piedi.

  

Cenni storici: il castello

Costruito sull'altura del paese con lo scopo di controllare l'agro circostante, consente una visione ad angolo giro di tutto il territorio. Di recente restaurato e consolidato, la sua costruzione risale alla prima metà del XVI secolo. Il castello fu fatto erigere dalla famiglia Domini Roberti a mera difesa dell'abitato palagianellese. I lavori furono conclusi nel XVIII secolo quando a governare l'area erano i Caracciolo. Nel 1678, questi marchesi di Santeramo in Colle e di Cervinara, avevano acquistato il feudo di Palagianello dai De Ribera, e proseguirono nei lavori di completamento del maniero che non furono mai totalmente portati a termine,. Infatti, ancor oggi la torre di nord-ovest è incompiuta. In ogni caso il completamento quasi totale dell'edificio, eseguito dai Caracciolo, non recò alcuna innovazione sostanziale al progetto originale cinquecentesco.

Concepito su pianta quadrangolare, l'edificio è munito di quattro torrioni sui rispettivi angoli e di un ampio cortile interno. A sud è posto il portale d'ingresso. Originariamente, invece, l'ingresso era ad ovest, ove dal 1874 vi è l'accesso alla chiesa della Vergine dei Sette Dolori. All'epoca vi si accedeva dal ponte levatoio, non più esistente, situato sopra un fossato. Lo scavo del fossato, sulla parte occidentale del castello e su un breve tratto a nord, è ancora visibile. L'originario ponte levatoio è però stato rilevato da un ponte in mattoni a doppia arcata. Al piano inferiore trovano spazio i magazzini e le stalle, al piano superiore vi sono i locali al tempo abitazione del feudatario. Alla fine della scalinata che corrisponde al vecchio ingresso, si apre un ampio salone con volta a vela, sostenuta da archi absidali. è qui che è rappresentato lo stemma gentilizio. Al piano terra si nota anche una botola che porta al passaggio segreto collegato alla gravina del paese. L'intero perimetro del castello è merlato e dotato di decine di feritoie.

Il castello fu costruito secondo i canoni difensivi del tempo di Carlo V. Nel 1924 è stato dichiarato “Monumento nazionale” ed oggi è di proprietà comunale.

Cenni storici: il villaggio rupestre

Analogamente alla vicina Matera, Palagianello è anticamente legato al fenomeno della civiltà rupestre. L'attuale centro del paese è stato costruito a ridosso della gravina sul cui spalto orientale, dal medioevo, subito sotto il castello, si sviluppò il villaggio rupestre. Attualmente vi sono sentieri e gradinate che consentono al visitatore di attraversare parzialmente il villaggio rupestre. Esso è composto di grotte scavate su vari piani. Se ne contano a decine ed i vani rupestri nella parte superiore dello spalto sono stati utilizzati fino a circa quarant'anni fa. Il villaggio rupestre di Palagianello è costellato da una lunga serie di chiese. Alcune conservano ancora tracce degli affreschi originali.

Tra le chiese rupestri degne di nota vi sono quella di San Girolamo con interno di forma trapezoidale diviso in due parti e con cinque nicchie, e quella di Sant'Andrea, purtroppo danneggiata dall'apertura di una cava tufacea che ha alterato le sue caratteristiche architettoniche. Quest'ultima chiesa risale all'alto medioevo, fu ampliata in epoca bizantina e, nei secoli, più volte modificata. Nella cripta si notano tracce di affreschi di vari periodi storici, databili fra XII e XVI secolo. Nella parte più bassa della gravina vi sono anche le chiese di San Nicola, degli Eremiti e la Anonima. Sullo spalto occidentale, di fronte al centro storico, sono invece presenti la chiesa di Santa Lucia, certamente rimaneggiata nel decimo secolo, ed il complesso “Iazzo Rivolta” con chiesa dell'XI secolo, anch'essa ampliata in tempi successivi.

  

  

 

©2013 Stefano Favero. I video non sono stati realizzai dall'autore della scheda.

  


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