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ROCCHETTA SANT'ANTONIO, CASTELLO D'AQUINO

a cura di Andrea Gisoldi

scheda    cenni storici    video


Il castello visto dal basso, oggi e (sotto) ieri.

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Rocchetta Sant'Antonio  Rocchetta Sant'Antonio

 

Il castello, la chiesa, il borgo  Veduta laterale del castello  La torre merlata ogivale  Una suggestiva immagine notturna della torre


 


Epoca: inizi XVI secolo.

Conservazione: da restaurare.

Come arrivarci: con l'autostrada A10, uscita Candela; da qui seguire le indicazioni per Rocchetta Sant'Antonio.

  

Cenni storici.

Castel d'Aquino risale a Ladislao II d'Aquino, marchese di Corato e consigliere di Federico d'Aragona che gli offrì la signoria di Rocchetta Sant'Antonio per lire 25.500, come risulta da un diploma sottoscritto il 24 maggio del 1501 in Castelnuovo di Napoli.

Ladislao II dD'Aquino fondò il castello nel giro di pochi anni poiché l'opera era già terminata nel 1507 come risulta da un'epigrafe marmorea sulla porta d¹ingresso, sotto lo stemma di casa d'Aquino: uno scudo diviso in sei bande con un leone rampante nella quarta e quinta banda.

La lapide con lo stemma dei d'Aquino si trova nella parte frontale del torrione principale; questo il testo dell'epigrafe: Ladislao d'Aquino il giovane Signore della sottoposta baronia avendo comprato questa terra di Rocchetta, fa costruire questo castello col proprio denaro nell'anno di salute MCCCCCVII (1507).

La fortezza non fu costruita per difesa ma per fasto della casa nobiliare dei d'Aquino, anche se l'intera struttura, forse progettata con il contributo di Francesco di Giorgio Martini o di qualche suo allievo, perché di forma ogivale può meglio resistere agli attacchi con bombarde e cannoni. Infatti alla sommità sorge una torre merlata ogivale, unica nel suo genere, che raffigura una prua di una nave; inoltre il castello è eseguito in pietre calcaree di colore giallo-ocra tipico del luogo.

Ladislao II non dimorò a lungo nel castello perché, decaduti gli Aragonesi, fu spogliato dei suoi beni e quindi anche del feudo di Rocchetta. Quest'ultimo, passato attraverso varie famiglie, giunse nel 1609 nelle mani di Andrea Doria; nel 1849 la famiglia Doria lo vendette ai Piccolo, attuali proprietari.

     

   

  

©2004 Andrea Gisoldi, Associazione Culturale LiberaMente, Rocchetta Sant'Antonio. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.

   


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