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MONTEROTARO, BORGO

a cura di Leonardo Perretti; foto di Alberto Gentile

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Resti del borgo di Monterotaro: la "Torre".

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Monterotaro  Monterotaro  Come arrivare a Monterotaro

 

La "Torre" o campanile  La struttura ha pianta quadrata  Giunzione chiesa-campanile  Particolare  IngressobInterno


 


Epoca: secolo X?.

Conservazione: stato di rudere.

Come arrivarci: da San Severo prendere la strada per Torremaggiore; una volta superato l'abitato di Torremaggiore proseguire per Casalvecchio di Puglia, quindi per Casalnuovo Monterotaro, e da lì prendere la strada per la frazione di Monterotaro.

    

Cenni storici.

Più che di un castello si tratta di una cittadella fortificata, che occupa la sommità del monte omonimo.

Il perimetro dell'antico abitato si individua facilmente dai ruderi della cinta muraria, ancora esistente a tratti, particolarmente lungo tutto il lato settentrionale. Verso occidente, è ancora visibile il muro che delimitava il fossato. Il rudere più cospicuo è la "Torre", a pianta quadrata, attualmente a tre piani con volte a botte parzialmente crollate, e priva di copertura. 

Il suo stato di conservazione è piuttosto precario e necessita di urgenti lavori di consolidamento. è possibile che questa torre sia in realtà il campanile di una delle chiese dell'abitato. Poco lontano dalla torre si può notare una grossa cisterna per la raccolta di acqua piovana. Nel punto più alto del monte si intravvedono i resti di una seconda torre, a pianta circolare. Data la sua localizzazione, essa doveva avere la funzione di controllo del territorio, cui questa località sembra particolarmente vocata. Secondo alcuni studiosi, già in epoca romana Monterotaro era uno degli anelli di una catena di siti, disposti lungo tutto l'arco del subappennino, destinati al controllo della pianura del Tavoliere delle Puglie da un lato, e delle montagne appenniniche dall'altra. è un fatto che da questa località si gode di un panorama vastissimo, che comprende tutta la  parte  settentrionale del Tavoliere,  fino al Gargano e alle Isole Tremiti, mentre dalla 

parte opposta si può controllare tutta la valle del torrente Sente e, in parte, del Fortore, fino alle montagne del Molise e della Campania.

I documenti medievali più antichi storicamente accertati riferentisi a Monterotaro attestano che esso era abitato nel X secolo. Tra la fine del XII e gli inizi del XIII era sotto il dominio dei De Rocca di Troia. Cominciò a spopolarsi verso la metà del XV secolo, e l'abbandono fu graduale durante tutto il XVI. Ancora agli inizi del '600 si ha notizia di persone nate a Monterotaro. Gli abitanti di questa località si spostarono verso la pianura, andando ad ingrossare un piccolo borgo preesistente, probabilmente chiamato S. Pietro, che fu ridenominato con l'appellativo di Casalnuovo Monterotaro.

Da ricerche di materiale archeologico di superficie risulta che il sito era già occupato intorno al tardo Neolitico; si è ritrovato anche materiale ceramico dell'età del bronzo e del ferro, fino all'epoca Ellenistica e Romana, oltre, naturalmente, ad una notevole quantità di materiale medievale. Nei pressi, in località San Rocco, sono stati ritrovati materiali riferibili a tombe di varia antichità (VI-I sec. a.C.), e a due tombe monumentali del I secolo a. C. - I secolo d. C., le quali testimoniano che la località dovette godere di una certa floridezza in quel periodo.

  

    

©2002 Leonardo Perretti (testo) e Alberto Gentile (foto). I video non sono stati realizzati dagli autori della scheda.

    


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