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CEGLIE MESSAPICA, CASTELLO DUCALE

redazionale

scheda    cenni storici


Vedute del castello.

 

   

 Ceglie Messapica  Ceglie Messapica

In basso: la torre, il cortile e altri particolari (foto di Antonio Federici).

Il castello e il borgo  Il cortile  Il cortile  Il cortile  Il cortile  Particolare del castello


Epoca: primo impianto, probabilmente in età normanna; attuale edificio, fine secolo XV.

Conservazione: struttura da restaurare.

Come arrivarci: con la superstrada 22 Ostuni-Ceglie Messapica, o con la superstrada E 90 (strada statale 7) Taranto-Brindisi.

  

Cenni storici. 

Dal sito Agripuglia.it: «...Un ampio portale con arco a tutto sesto immette nell’atrio, attraverso un ingresso a forma di ogiva. Nell’atrio a sinistra la torre normanna costituisce la parte originaria del castello ... Il perimetro esterno comprende tre torri circolari, una delle quali, nel parco degli appartamenti ducali, rimaneggiata nel periodo rinascimentale. Notevole la torre quadrata, simbolo tradizionale della città realizzata durante la signoria dei Sanseverino ... Dal 1861 il Castello è proprietà della famiglia Verusio».

Dal sito Bookpuglia.com: «...Il castello ... si configura esternamente come un agglomerato di torrioni cilindrici collegati da cortine murarie; su tutte le altre parti domina un mastio quadrangolare alto 34 m., coronato da un cornicione molto aggettante munito di merli, barbacani e piombatoi. A ridosso di questo c’è una torre quadrangolare più bassa. Internamente i vari ambienti si articolano intorno ad un cortile centrale nel quale si conserva una bellissima scala addossata alla muratura, che porta al piano superiore. Sulla porta che conduce alla Piazza Vecchia, ancor oggi visibile, è lo stemma della casa ducale. Altri stemmi sono scolpiti nei punti più diversi e persino sull’ingresso dei sotterranei».

Dal sito itriabarocco.net (aggiunto nel gennaio 2014): «Il castello domina, dal punto più alto del borgo medievale, l’abitato moderno e il territorio circostante. Il nucleo più antico della struttura fortificata è costituito dalla torre quadrangolare, edificata, intorno al XI secolo, sotto il dominio normanno. Rimaneggiato da svevi e angioini tra XII e XIII secolo, deve l’aspetto attuale ai numerosi ampliamenti succedutisi a più riprese nei secoli. Nel XV secolo, il duca Francesco Sanseverino commissionò la costruzione della grande torre quadrata che svetta sugli altri corpi di fabbrica con i suoi 34 metri di altezza. Il possente mastio, dal coronamento merlato, è munito di feritoie e caditoie. Il sistema di difesa era completato da bastioni dotati di tre torri circolari. L’accesso all’ampio cortile interno del castello avviene attraverso un portale con arco a sesto acuto e con volta ad ogiva. Sulla sommità, un’epigrafe ricorda uno dei principali artefici della fortezza e la data, presumibilmente, della fine dei lavori: DEGLI SANSEVERINI FABRIZIO 1492. Fabrizio Sanseverino commissionò, inoltre, la costruzione di un passaggio sotterraneo collegato a piazza Vecchia, dove è ancora oggi visibile lo stemma nobiliare a contrassegnarne la porta d’uscita. A partire dal XVI secolo, il tradizionale passaggio funzionale del castello, da fortezza a dimora signorile, rese necessarie ulteriori modifiche strutturali. Maggiore splendore acquista il castello con i coniugi Giovanni ed Aurelia Sanseverino, ai quali succede il figlio Giangiacomo, ed a questi ancora il nipote Ferrante, che nel 1632 cedette il feudo ai Lubrano. Opera dei Sanseverino, oltre alla torre, gli attuali appartamenti del duca che si appoggiano chiaramente alla parte preesistente e più antica che si affaccia sul sagrato della chiesa; ne sono testimonianza le varie finestre che danno sull'atrio, di stile diverso, segno inequivocabile di aggiunte e rimaneggiamenti di epoche successive. I Lubrano dimorarono in Ceglie lo spazio di una generazione: alla morte di Isabella di Noirot, consorte di Diego Lubrano, il duca vendette il feudo a Luigi Sisto y Britto, primo duca di Ceglie con questo nome. I Sisto y Britto ebbero potere in Ceglie fino al 1862, quando beni e titolo passarono al marchese Luigi Verusio, che divenne, così, duca di Ceglie».

  

  

©2005-2009. Le foto di Antonio Federici sono state inserite nel gennaio 2014. La prima immagine riquadrata è tratta dal sito win.istitutoagostinelli.it

  


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