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BRIONA, CASTELLO SOLAROLI

a cura di Glenda Bollone e Federica Sesia

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Il castello.

 

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VIDEO


Epoca: XII secolo.

Conservazione: il Castello è privato ed è visitabile solo occasionalmente (numero telefonico di riferimento: 0321826386).

Come arrivarci: Briona dista 17 km da Novara. Il Castello è in via della Rocca 4.

  

Cenni storici

Il territorio di Briona, la cui denominazione deriva dalla parola Bregundum o Brigodunum, che significa luogo fortificato in alto-rocca, venne scelto già in epoche remote per l’insediamento umano, come hanno dimostrato alcune ricerche archeologiche.

Le indagini, infatti, hanno evidenziato una produzione di selci di buona qualità in epoca preistorica, necropoli (zona San Bernardino di Briona) con corredi funerari d’interesse e significative tracce di scambi con altre popolazioni, come testimoniano i ritrovamenti di elmi in bronzo di provenienza vicina a quella etrusca. In epoca romana, inoltre, vi furono diversi insediamenti di carattere agricolo che in età medievale assunsero caratteristiche di castello fortificato.

Le prime notizie scritte della presenza di una fortificazione a Briona risalgono al 1140, anno in cui fu stipulato un accordo tra il Conte Guido di Biandrate ed i canonici di San Gaudenzio di Novara.

L'atto, che soddisfaceva le esigenze sia degli ecclesiastici sia quelle dei signori, stabiliva che i diritti signorili sarebbero appartenuti ancora ai canonici, i quali possedevano i magazzini del castello, mentre la struttura militare sarebbe andata al Conte Guido di Biandrate.

Per la famiglia Biandrate il possesso di Briona, che assicurava il controllo agli accessi a Novara dal nord-ovest, era di fondamentale importanza per la loro influenza strategico-militare sul territorio in quanto erano già di loro proprietà i sistemi fortificati di Biandrate, Proh, Camodeia, Carpignano, Sizzano, Breclema e Seso, che garantivano il controllo e la difesa degli accessi alla Valsesia.

A partire dal 1140 fino al 1209 il castello venne riconfermato ai Biandrate da successivi diplomi imperiali.

Durante il XIII secolo alla proprietà dei conti si sostituirono i possessi delle famiglie capitanali, legate a Novara e alla sua politica espansionistica. Con l'avvento della signoria viscontea Briona entra nella sfera di influenza dei domini di Milano. Nel 1356 divenne possesso dei Visconti che ne fecero una base per le loro lotte contro i Marchesi del Monferrato.

Nel 1449 Francesco Sforza per sdebitarsi con Giovanni Tornielli, che da due anni era al suo servizio, gli concesse in feudo Briona.

Con questo atto si apre per Briona un nuovo periodo ricco di trasformazioni e suggestive vicende.

Nel 1486 il Tornielli, scegliendo Briona come sua residenza, decise di costruire entro il perimetro della fortezza, la rocca, uno degli edifici militari più suggestivi del novarese.

Il nipote Manfredo, divenuto signore di Briona nel 1488, essendo in forte contrasto con Ludovico Sforza, tradì il duca e si schierò con francesi, ma dopo l’assedio di Novara fu condannato in contumacia e fu costretto a riparare in Francia, dove insieme ad altri rifugiati preparò una nuova spedizione militare contro la Lombardia, che terminò con successo nel 1499.

Alla morte di Manfredo successe il figlio Filippo Tornielli, che aveva scelto una diversa linea politica divenendo generale di cavalleria di Carlo V (Re di Spagna). Conclusa la carriera militare, Filippo si ritirò presso la rocca di Briona dando avvio a significativi interventi architettonici. Alla sua morte la rocca passò al figlio Manfredo, il quale morì senza lasciare alcuna discendenza maschile.

A questo punto si apre una interessante vicenda giudiziaria che vede coinvolte la moglie e le figlie di Manfredo Tornielli e la Camera Ducale di Milano, che aveva requisito i beni della famiglia in quanto li considerava interamente di natura feudale.

La vedova e le figlie di Manfredo, quindi, intentarono una causa precisando che il castello era un bene feudale, mentre la rocca costruita dai Tornielli «coi propri denari» era di proprietà allodiale.

Il complicato processo si concluse nel 1588 e la sentenza stabilì che le eredi Tornielli avevano il diritto di rientrare in possesso della rocca. Pertanto Antonia Tornielli, una delle figlie di Manfredo, sposata con Giovanni Battista Caccia detto il "Caccetta", scelse come propria residenza la rocca di Briona.

Giovanni Battista Caccia, famoso per la sua crudeltà, trasformò il castello di Briona in un centro di attività politiche e militari antispagnole e per questo motivo non esitò a ricorrere a violenze e soprusi ai danni della popolazione locale, la quale non intendeva assecondare la sua politica filofrancese.

Per i suoi crimini fu bandito da Briona e costretto a ritirarsi a Gattinara, dopodiché fu catturato e imprigionato il 4 ottobre 1602 e condannato a morte nel 1609. La rocca fu sequestrata dalla Camera Ducale di Milano insieme ai beni familiari.

Nel 1653 Barbara Guasco, nipote di Manfredo Tornielli, coniugata con Claudio Dal Pozzo d'Annone, ottenne la restituzione della fortezza e da quel momento la rocca fu abitata dai marchesi Dal Pozzo D'Annone.

Nel 1864 i marchesi la vendettero al Barone e Generale Paolo Solaroli, diplomatico ed aiutante effettivo del re Vittorio Emanuele II.

Il barone trasferì nella rocca la sua preziosa collezione di cimeli, armi, oggetti e ricordi della sua vita avventurosa trascorsa in Egitto e in India. La raccolta è andata per la gran parte suddivisa tra gli eredi, mentre la rocca appartiene tuttora al marchese Solaroli.

Il castello.

LA STRUTTURA ARCHITTETTONICA

Il castello si presenta oggi abbastanza integro e con ogni probabilità l'attuale fabbricato fu eretto verso la fine del XV secolo da Manfredo dopo l'assalto di Lodovico il Moro.

Questo intervento di ricostruzione richiese l’utilizzo di strutture precedenti le cui bifore ad arco acuto, otturate, sono ancora visibili.

La sistemazione del castello, geniale e unitaria nell’impianto, si presenta come un quadrilatero con all’interno un cortile pensile quadrato, con pavimento all'altezza del primo piano, sorretto da volte a crociera impostate su un pilastro centrale. Al piano inferiore viene a crearsi una grande sala, posta tra il cortile coperto, la sala capitolare e la cripta, di enormi proporzioni. Il cortile superiore, decorato con affreschi, era un tempo circondato da una balconata lignea.

La rocca possiede un'unica torre molto esile, impostata sul lato settentrionale, con una piccionaia molto dilatata, munita su tutti i lati di apparato a sporgere.

L'interno del castello è a tre piani con soffitti in legno decorati semplicemente.

  

Informazioni utili

Comune di Briona, Via Generale Solaroli, 11 - 28072 BRIONA (NO) - Italy
Web:
www.comune.briona.no.it/ComSchedaTem.asp?Id=955

   

 

   

©2003 Glenda Bollone e Federica Sesia. La prima immagine della pagina è tratta dal sito artestoria.terapad.com. Il video (inserito nel 2014) non è stato realizzato dagli autori della scheda.

   


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