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CREMOLINO, CASTELLO DEI MALASPINA

a cura di Federica Sesia

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Immagini del castello e del borgo di Cremolino.

   

 

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Epoca: la parte più antica pare risalire all’XI secolo.

Conservazione: buona.

Come arrivarci: con l'autostrada A26; uscire al casello di Ovada e proseguire verso Acqui Terme per la S.S. 456.

  

Cenni storici.

Cremolino, paese dell’alto Monferrato, è oggi un centro agricolo-turisitco; la sua denominazione deriva probabilmente dall’antica definizione romana di “Curtis-Maurina” ed è ricordato per la prima volta in un diploma imperiale del 960.

Fu sotto il dominio del vescovato di Savona per poi passare a quello dei signori del Bosco di stirpe Aleramica.

Nel 1240 grazie ad un’alleanza “matrimoniale” ebbe inizio per Cremolino la signoria dei Malaspina che durò per quasi due secoli. Ad essa seguirono quelle delle casate dei Sauli, dei Centurioni, dei Doria: Infine il borgo entrò a far parte dei domini sabaudi.

Il castello nella sua parte più antica pare risalire all’XI secolo, ma è citato nei documenti per la prima volta nel 1316. La sua attuale struttura la si deve in gran parte ai lavori fatti durante la signoria dei Malaspina che lo considerarono un centro importante: Tommaso Malaspina, lasciata la residenza di Molare, scelse questa fortezza.

Il castello, che aveva una funzione di avvistamento e sorveglianza del territorio, si presenta appunto con una struttura imponente e massiccia, con il torrione, la trecentesca torre poligonale e il ponte levatoio.

Attorno al castello troviamo il Borgo con ancora tracce medievali nella sua struttura.
   
  
I Malaspina
Si tratta di una famiglia che governò nell’area della Lunigiana e, dal XIV secolo, ebbe iil marchesato di Massa e Carrara; prese parte alle lotte a favore dei Lombardi contro gli Hohenstaufen. Ebbe anche una signoria nella zona a nord di Genova e nelle valli del Trebbia e della Staffora.

   

Per saperne di più  

D. Cartasegna - C. Priarone, Su e giù per l’Ovadese, Sagep, Genova 1994.

www.comune.cremolino.al.it - www.ilmonferrato.info

  

  

  

©2006 Federica Sesia. I video (inseriti nel marzo 2015) non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

  


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