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PIETRACATELLA, TRACCE DEL CASTELLO

a cura di M. M.

scheda    cenni storici


 

In alto il borgo; in basso una ricostruzione ipotetica del castello.

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Pietracatella  Pietracatella

 

Il paesaggio  Il paesaggio  Il borgo

 

Il borgo com'è oggi  Ricostruzione virtuale del borgo con il castello, di cui rimangono oggi solo poche tracc  Resti del castello

 

  Facciata dell'edificio costruito dopo il 1564 dai signori Grimaldi (perciò detto "Grimalda") utilizzando l'impianto di un monastero benedettino altomedievale  La "Grimalda"  La "Grimalda", lato destro: particolare dell'ingresso  La "Grimalda": facciata della cappella  Vicolo nel borgo antico  Vicolo  Vicolo


Epoca: XI secolo.

Conservazione: rimangono solo poche tracce.

Come arrivarci: stazione ferroviaria Ripabottoni-Sant'Elia (16 km) sulla linea Termoli-Benevento; strade statali: da Campobasso verso Foggia, svincolo al km. 20; da Foggia verso Campobasso, svincolo al km. 70; da Termoli verso Larino-Casacalenda-Sant'Elia (72 km.).

      

Cenni storici.  

Lo stemma del paese (a mt 725 sul livello del mare e a 32 km dal capoluogo molisano) reca una torre con merlatura guelfa ed un cane che tenta la scalata sul lato sinistro.Questo motivo vuole riferirsi forse alla inaccessibilità dell'antico castello che nel Medioevo dominava l'abitato. Nel 1053 Riccardo De Guasto fu investito del feudo di Pietracatella, mentre i Catelli, massari del luogo, furono relegati nei confinanti feudi di Catello e di Colle Guardia, già da loro posseduti. La Morgia, punto strategico di controllo, divenne la dimora dei feudatari: fu costruito il castello nel periodo in cui la società feudale raggiungeva il culmine del suo sviluppo. Di quell'antico maniero rimangono oggi poche tracce; comunque, attraverso i residui della muratura, si può rilevare che doveva trattarsi di un castello di notevoli dimensioni. Il castello, merlato, aveva l'aspetto di fortezza ed era munito di camere di tortura, prigioni, alloggi per le guardie, scuderie, magazzini ed alloggi per i feudatari. Nel periodo rinascimentale, quando il feudo passò ai di Capua, furono apportate delle modifiche per adattarlo a dignitosa dimora. Esso aveva le caratteristiche delle fortezze normanne per l'ubicazione sulla sommità del monte, visibile a grande distanza e difeso dalla inaccessibilità del posto; inoltre vi dovevano essere numerosi sotterranei e gallerie, per permettere alle milizie dei feudatari di accerchiare alle spalle i nemici.

Molte sono le vicende legate al castello di Pietracatella e, tra queste, è significativa la difesa opposta nel 1441 a due inutili assedi del re Alfonso d'Aragona. Nel secolo XVIII vi si amministrava la giustizia criminale, mentre nel secolo successivo esso fu abbandonato e cadde in rovina. Intorno al Mille il nucleo abitato del lato sud-est, ai piedi del castello, era compreso tra via Marconi e vico Marinelli. Lungo il perimetro si elevava una muratura a scarpata con piccole abitazioni addossate tra strette viuzze e vicoli. Si accedeva all'abitato tramite due porte: quella ad est, «Portella»,che oggi corrisponde a vico Lorio, e quella ad ovest, «Porta Vecchia», sul prolungamento dell'attuale via Porta Vecchia. Verso il Mille esistevano altri due nuclei urbani, quello di Catello e l'altro di Rocca Catella o Casalpiano. Catello era ubicato nell'agro di Monacilioni, mentre Rocca Catella era a circa 4 km da Pietracatella. Catello fu completamente distrutto dal terremoto del 1456.

      

 

   

© M.M.

    


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