| Sei in: Mondi medievali ® Castelli italiani ® Puglia ® Provincia di Lecce | 
CASTRO, CASTELLO
redazionale
	 
  scheda   
  
 cenni
  storici     
  
 approfondimento   
  	
  
 
	
	video
	
Il castello.
	
  
In basso: il castello sottoposto a lavori di restauro (foto anno 2000).

 
  clicca
  sulle immagini in basso per ingrandirle
  
Immagini del castello
Le immagini del restauro (dal sito http://www.micello.it/castello/index.html)
Immagini della località (non hanno didascalie specifiche)
Epoca: XVI secolo, su strutture precedenti.
Conservazione: sono in corso di attuazione lavori di restauro.
Come arrivarci: da varie strade provinciali interne e dalle strade statali 16 Adriatice e 173 delle Terme Salentine.
Le prime notizie certe di un castello a Castro risalgono al secolo XIII: nei registri della cancelleria regia di Carlo I d'Angiò un documento datato 1282 lo definisce fortezza di rilevanza strategica per la difesa del regno. Quasi certamente la struttura di età angioina era stata edificata o rafforzata sui resti di un precedente edificio difensivo di età bizantina o normanna, che completava le difese del borgo fortificato, risalente all'età messapica e rafforzato in età romana e altomedievale, chiamato appunto castrum (Castrum Minervae), di cui rimangono oggi, nella zona chiamata Palombella, alcuni resti della cinta muraria e delle torri.
Nel 1480, l'anno della conquista di Otranto da parte dei Turchi, il castello già angioino, ora aragonese, viene semidistrutto: a tentare di difendere il borgo fortificato e il suo castello era stato inviato da re Ferdinando I d'Aragona il conte Giulio Antonio Acquaviva, al comando di 2.000 uomini; ma presso Giuggianello le truppe aragonesi furono intercettate, e negli scontri perse la vita lo stesso Acquaviva.
Nel corso del Cinquecento il castello fu assaltato altre due volte dai Turchi; ricostruito dai Gattinara e rafforzato ulteriormente nel 1572, fu quindi potenziato ulteriormente dal viceré spagnolo don Pedro de Toledo. Alla fine del Settecento un documento lo definisce abbandonato e in stato di rovina. Visibili oggi una torre circolare, un bastione lanceolato, la Torre del Cavaliere, e alcuni tratti di cortine murarie.
Negli anni scorsi, a partire dal 1982, è stato sottoposto a complessi lavori di restauro che proseguono ancora oggi.
	«Il Castello di Castro si 
	sviluppa su 1.200 mq, di cui 900 occupati da un'imponente struttura muraria 
	e da 300 mq occupati da un cortile interno di forma rettangolare. Le 
	dimensioni principali del castello risultano di circa 30,00x60,00 ml ed il 
	punto più alto rispetto al varco di ingresso è a 15,50 metri di altezza. 
	Dalla sommità della torre più alta al piede della torre circolare la 
	costruzione misura oltre 25,00 metri di altezza. I vani interni si 
	sviluppano, ad eccezione della Torre Cavaliere e di quella Circolare, su un 
	solo livello, presentando varie altezze e dimensioni.
	INGRESSO. Si accede al Castello unicamente dal lato sud, dall'interno 
	dell'acropoli fortificata, a mezzo di un piccolo portone munito di ponte 
	levatoio, ormai rimosso. Recenti scavi hanno permesso di accertare la 
	presenza di un fossato a ridosso del varco. Sulla verticale del passaggio è 
	posizionata una larga caditoia a tre bocche con mensoloni di sostegno 
	semplicemente scorniciati, il foro per il passaggio della catena di ritiro 
	del ponte levatoio ed un incavo rettangolare vuoto. All'intradosso del 
	passaggio sono visibili gli accorgimenti per il ritiro del ponte mobile. 
	Alla difesa dell'ingresso era preposto un camminamento superiore su buona 
	parte della cortina sud. La difesa fiancheggiante era portata dalla Torre di 
	sud-ovest ed una difesa ficcante (verticale) dalla Torre Cavaliere. Varcato 
	il portone si accede al cortile interno.
	CORTILE. Unico spazio scoperto interno a forma rettangolare sul quale si 
	allinea tutta la struttura muraria. Sul lato destro si osserva la parte più 
	antica del castello rimasta integra. A ridosso della stessa era addossata 
	una ampia scala di accesso alle cortine superiori della quale si conserva 
	documentazione fotografica. Sul lato di fronte si osserva una serie di 
	ambienti rimaneggiati nella loro distribuzione architettonica e funzionale 
	più volte nel corso dei secoli. Sul lato sinistro si osserva un vano 
	porticato ed una scala di accesso alla Torre Cavaliere ed alle coperture. 
	Nel cortile sono interrate due cisterne di cui una di pregevole fattura con 
	copertura in pietra e pilastro di sostegno centrale. Lo spazio scoperto 
	distribuisse i percorsi e permette di accedere direttamente a buona parte 
	dei vani interni.
	SALE di TRAMONTANA. Sulla direzione nord del cortile, e immediatamente a 
	ridosso della cortina di tramontana del forte, troviamo una successione di 
	stanze inframmezzate da archi. La struttura muraria è molto rimaneggiata e 
	questo si spiega con l'importanza dell'opera difesa posta verso terra. 
	Probabilmente più basse in origine, con altezza delle coperture contenuta 
	entro il camminamento di difesa superiore, sono poi state ricostruite ad una 
	quota più alta. Le murature originarie, forse normanne, risultano svuotate 
	per tutto il paramento interno e ricostruite con pietra di buona fattura. La 
	muratura a fronte del cortile, probabilmente porticata con ampie aperture, 
	così sconnessa e distaccata dall'intervento, è poi completamente rovinata. 
	Le aperture presenti sul cortile risultano stranamente posizionate e 
	probabilmente conservano la logica di vecchie stanze. La presenza di ampie 
	finestrature dotate di fumanti, in parte chiuse, sul fronte esterno, 
	presumono l'impiego di artigliera o fucileria anche in questi ambienti del 
	castello.
	SALA di PONENTE. Forse l'unica sopravvivenza integra e visibile della 
	architettura normanna. Fondata su mura messapiche, presenta un'ampia sala 
	con volta gotica (l'unica) ed affaccio sulla marina. Già in origine, come 
	poi per tutto lo sviluppo architettonico del castello, sul lato di ponente 
	sono stati ubicati i vani residenziali o gentili del castello. Naturalmente 
	protetto dal declino naturale del terreno, il lato di ponente era quello 
	meno bisognoso di difesa e, pertanto ha ospitato, anche se brevi periodi, il 
	castellano. I documenti ci dicono che nel 1575, due anni dopo la caduta del 
	castello, la parte di sud-ovest del castello non presentava un secondo 
	livello, e forse il camminamento con le mura di cinta dell'acropoli fino 
	alla torre pentagonale era ininterrotto. La presenza di più fatture e 
	materiali, oltre che la presenza di diverse quote di livello, ci dicono 
	quanto sia stato rimaneggiato tutto il corpo in questione. La copertura 
	solare è stata successivamente occupata da vari ambienti con diversa 
	copertura (embrici, poi lastricati, ecc..). La torre sull'estremo sud-ovest 
	del castello, per la presenza di postazioni di fuoco, appartiene 
	probabilmente ancora al periodo precedente la fine delle scorrerie degli 
	ultimi saraceni. La sala di ponente si divide sul lato sud in più ambienti 
	di modesta dimensione. Su quello più ampio è presente una piccola cripta 
	(sepoltura?) con una notevole lastra frontale in pietra leccese. I vani più 
	piccoli (due sul lato di cortina) denunciano l'uso di locali igieni per la 
	presenza di una profonda latrina ricavata nel terrapieno sottostante e da 
	alcuni canali evacuatori a pavimento fuori le mura ad uso "alla turca". La 
	sala di ponente è l'unica stanza ad avere un autonomo accesso all'esterno e 
	probabilmente tale accesso, realizzato a galleria nel pavimento, è di 
	fattura remota, e forse realizzato per eccedere agli orti sottostanti in 
	epoca di minore pericolo. Addossate al locale di ponente vi era una scala 
	esterna, (ripresa in vecchie fotografie) con ampi gradini in pietra 
	consunta, oggi crollata. Mediante la stessa si accedeva al lastricato solare 
	ed alla difesa dagli spalti del castello. Una scala più piccola, a 
	chiocciola, con gradini monolitici di pietra leccese, era ricavata 
	nell'ampia muratura e consentiva, per l'esiguità della stessa, una efficace 
	difesa anche da un solo uomo. La scala è stata riscoperta nel corso di 
	recenti lavori ed era sconosciuta anche ai cittadini più anziani di Castro.
	SALA di LEVANTE. Si presenta nello stato attuale dopo ripetuti 
	rimaneggiamenti. Probabilmente è stata addossata alla cinta muraria in epoca 
	successiva come confermato dalla presenza di spioncini sulla struttura 
	muraria e dai fregi sulla parete interna della Torre Cavaliere. La volta di 
	copertura è stata riposizionata ad una quota superiore ed alcuni varchi 
	sugli spalti superiori si presentano difatti occlusi. La presenza di un vano 
	inferiore di uguale dimensione dotato di finestrature basse fanno pensare ad 
	una attestazione su un fossato esterno. L'angolo di nord-ovest della sala è 
	difatti stato esplorato e si è riscontrato una base muraria a scarpata di 
	pietra di buona fattura e lavorazione attestato a circa 5,00 ml sotto 
	l'attuale Piazza Perotti. Su tale angolo, in espansione, è stato poi 
	attestato un nuovo bastione di contrafforte. La sala, che prima dei recenti 
	restauri era divisa in due parti uguali, è stata utilizzata anche per uso 
	residenziale e si notano sul lato ovest due camini. Al livello superiore, in 
	corrispondenza alla sala, restano i ruderi di altra coperture delle medesime 
	dimensioni.
	BASTIONE di CONTRAFFORTE. L'importanza e la preoccupazione di un attacco dal 
	lato nord-est, e cioè dall'unico ampio e agevole piano di terra a livello 
	del forte dal quale operare un attacco sistematico di cannoneggiamento sulla 
	porta di terra, hanno comportato un maggiore rafforzamento della capacità di 
	resistenza all'urto radente dei tiri nemici e a ospitare la maggiore potenza 
	di risposta al fuoco. L'enorme bastione, composto da grosse murature 
	angolate al tiro nemico, da una unica sala centrale e da spalti rinforzati 
	con terrapieni di pietrame addossato, ospitava due batterie principali di 
	risposta sul lato nord (in direzione dell'attuale via Sant'Antonio), poste 
	pressoché orizzontali a livello con le aree Campitelli, una batteria 
	principale di risposta sul lato est, con alzo negativo (in basso), verso la 
	marina della Zinzulusa ed una batteria secondaria (mitraglia?) sul lato 
	ovest per la difesa fiancheggiante della cortina nord del castello e della 
	Torre Circolare. I fori che si possono scorgere sulla merlatura della Torre 
	Circolare guardando dalla copertura del bastione sono stati sparati 
	probabilmente da tale postazione. Al centro della volta (a padiglione) è 
	presente un varco il cui uso è probabilmente legato al tiro in alto del 
	munizionamento occorrente alla difesa ma anche per areare i locali durante 
	lo sparo della fucileria attestata all'interno. La sala è stata utilizzata 
	anche per uso residenziale e su un angolo sono presenti i resti di un camino 
	di una certa fattura.
	TORRE CAVALIERE. La più alta e imponete torre dell'intero sistema difensivo, 
	anch'essa riattata e potenziata più volte. Forse già porta di ingresso alla 
	città è il risultato finale di una completa rincamiciatura di una precedente 
	torre di identica altezza. I precedenti motivi a risega smussata sono 
	visibili ormai solo dall'interno della sala di levante che ha conservato il 
	vecchio paramento. I riattamenti interni delle volte fanno pensare ad un 
	riposizionamento del varco di accesso al camminamento superiore della porta 
	terra. Si sviluppa su tre livelli occupati ognuno da tre vani con copertura 
	a botte. La copertura solare, accessibile, è il punto panoramico e 
	suggestivo del castello oltre che il punto più alto di Castro. A essa si 
	accede mediante una irta, stretta e scomoda scala ricavata nello spessore 
	delle murature esterne. Dotata di batterie sui lati di levante e di 
	tramontana e di caditoie su tutti i varchi di accesso alla torre. E' stata 
	oggetto nel corso della sua funzione di pessimi interventi architettonici al 
	livello della base (apertura di due varchi ) che hanno compromesso tutta la 
	staticità della struttura e reso necessario un importante recupero 
	dell'intera mole.
	TORRE CIRCOLARE. Datata al periodo aragonese, presenta alcuni aspetti che la 
	farebbero più antica al periodo dell'uso ormai generalizzato delle armi da 
	sparo. Troppo esile pare la cortina muraria del parapetto, poi rinforzata, e 
	scarsa la potenza di fuoco per la difesa composta da una batteria in sommità 
	a difesa della marina e della torre pentagonale, dalla quale a sua volta 
	riceve protezione in reciproco fiancheggiamento. Si attendono i restauri in 
	corso per cogliere altri i segreti sulla sua costruzione. Formata da tre 
	vani incolonnati con finestrature ridotte a modesti spioncini che 
	attraversano a raggiera la potente nucleo murario. Alcune postazioni per il 
	tiro di fucileria sono state create a vari livelli e direzione. Le 
	postazioni per il tiro mirato con arma da sparo sono riconoscibili per la 
	presenza di un canale evacuatore dei fumi (fumanti) pressoché verticale alla 
	postazione e necessario per il ricambio d'aria all'interno della casamatta. 
	I vani che la compongono sono di forma rettangolare e con volta a botte, 
	tranne quella superiore che è di forma circolare con volta a bacino 
	(cupola). Più o meno in asse alle volte di copertura dei vani è presente tra 
	le varie stanze un foro di comunicazione (o di esalazione?). Nella sala 
	superiore, circolare con volta semisferica si apprezza un notevole effetto 
	acustico di riverbero. Le merlature, in origine non più larghe di cm 85 e 
	dotate solo di evacuatori, caditoie e finestre per l'impiego di balestre, 
	sono state rinforzate fino a circa 2,50 ml per resistere al tiro di 
	cannoneggiamento. Sulla direzione del Bastione è posizionata la batteria di 
	difesa fiancheggiante della cortina nord e del Bastione stesso. Sulla 
	direzione dell'attuale porto è presente una seconda batteria, forse a 
	disturbo della marina tra Mucurune e Acquaviva, tratto costiero che presenta 
	coste basse di facile approdo, o più semplicemente per la difesa 
	fiancheggiante del castello e della prossima Torre Pentagonale, in quanto 
	alla difesa della Marina e delle Frasciule erano preposte, appunto, detta 
	Torre Pentagonale e quella oggi detta torre Catalano».
http://www.micello.it/castello/index.html
©2002ss.; aggiornamento redazionale 2012. La prima immagine è tratta dal sito www.365giorninelsalento.it. I video non sono redazionali.