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TERMOLI, CASTELLO
a cura di M. M.
 

Il castello.

 
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Conservazione: rimangono, dell'originario complesso architettonico, un grande torrione, una torre e tracce di mura.
Come arrivarci: autostrada A14, uscita Termoli; strada statale 16.
La costruzione del castello è inserita nell'imponente piano strategico di fortificazione militare progettato da Federico II di Svevia per difendere le coste adriatiche (oltre che tirreniche) del regno dagli attacchi nemici (i disastri arrecati dai Veneziani nel 1240 dovettero accelerare i tempi di costruzione). Si resta però in dubbio se l'opera federiciana fu realizzata ex-novo o se fu il risultato di un adattamento su fortificazioni preesistenti (longobarde, o normanne secondo altre interpretazioni).
Composto di pietre di cava rozzamente scolpite, alternate a pochi conci lavorati, il torrione si compone di due grossi corpi a tronco di piramide mozza, inseriti l'uno nel'altro. Il primo, che fa anche da larga base, si solleva a scarpa ed è ornato nella zona superiore da quattro torrette cilindriche disposte agli angoli; il secondo, invece, più piccolo, conserva un coronamento a mensole. Sulle superfici murarie compatte erano praticate feritoie, successivamente allargate; l'ingresso era sul lato ovest. Lo scarso sviluppo della superficie interna, non adattabile ad ambienti privati, dovette limitarne l'uso a scopi prevalentemente militari: dei due piani con volte a botte, l'inferiore era riservato al deposito di armi e provviste, il superiore alla difesa. Dal torrione presumibilmente partivano mura poderose con un numero imprecisabile di torrette, simili a quella che rimane sul lato orientale: la torretta,ben conservata, è inserita nel promontorio sul quale corre la strada che, fiancheggiandola, conduce alla città vecchia; è divisa in due parti: l'una a scarpa, l'altra con uno sporto dalla larga fascia ornato da una serie di archetti.
  «Il castello di Termoli è composto 
di 2 grandi volumi sovrapposti. Il 1°, che costituisce il basamento, ha la forma 
a tronco di piramide a pianta quadrata, è dotato di torrette circolari in 
corrispondenza dei quattro spigoli; il 2° è una torre, anch'essa quadrangolare, 
il "donjon", ma di dimensioni più ridotte, che poggia sul basamento ed ha una 
notevole altezza. L'edificio è realizzato con pietra calcarea e arenaria, 
entrambe in conci squadrati e no; sono visibili anche aggiunte di mattoni in 
diverse zone, effettuate nel corso dei secoli. Il suo aspetto ci disorienta 
circa il periodo di fondazione e le esatte motivazioni che giustificano la sua 
costruzione. Probabilmente l'impianto originario risale all'epoca normanna con 
solo scopo difensivo. In seguito, Federico II, nell'ambito di un preciso piano 
di riorganizzazione militare del reame, restaurò e potenziò le opere fortificate 
dei Normanni, tra cui anche quella di Termoli. Il piano terra, a quota 
leggermente superiore rispetto all'attuale piano stradale - anticamente 
interessato, in parte, da un fossato difensivo - è articolato in quattro grandi 
ambienti a pianta rettangolare e copertura a botte; gli ambienti erano 
comunicanti, tranne quello sul lato nord-est che, probabilmente in epoca 
federiciana, fu suddiviso in due sale, una delle quali con funzione di cisterna. 
Le sale erano adibite a magazzino e deposito; la comunicazione tra il piano 
terra e il 1° piano è attualmente possibile tramite due scale di epoca moderna, 
ma probabilmente, anticamente erano servite da scale lignee. Al 1° piano vi sono 
due sale denominate "Corridoi degli Arcieri", dove sono situate le quattro 
torrette circolari: questo in origine era l'unico accesso al castello, posto sul 
lato nord-est dove, in corrispondenza di una tamponatura moderna, si conservano 
le mensole funzionali allo scorrimento delle funi che, azionate da argani, 
permettevano l'apertura del ponte levatoio. Le sale dei Corridoi degli Arcieri, 
a pianta rettangolare e a copertura a botte, tra loro comunicanti, presentano 
inoltre numerose feritoie per arcieri, balestrieri e archibugiere. Da qui, 
tramite una scala lignea, si passava al terrazzo, da cui era possibile entrare 
nella torre centrale, abitualmente utilizzata come abitazione. Tale zona si 
sviluppa su tre piani, collegati tra loro da scalette in muratura, e risulta 
fortemente modificata dagli interventi di inizio secolo. È stato utilizzato come 
avamposto militare del territorio pugliese e per l'avvistamento e la 
segnalazione, e come posto di controllo e sosta-rifornimento sull'antica via di 
comunicazione che, lungo il mare, porta alla Capitanata.
Stato attuale. Oggi la parte alta del castello è presidiata dall'Aeronautica 
Militare che utilizza le stanze del torrione superiore, le quali sono state 
completamente stravolte. Sulla terrazza campeggia la stazione metereologica che 
deturpa l'intera architettura antica. Negli ambienti al piano terra, sulla 
destra dell'ingresso, vi sono alcuni vani, un tempo utilizzati come prigioni, 
interessanti per la presenza di scritte e disegni antichi. Al 1° piano, le 
gallerie di difesa sono solitamente utilizzate dall'Amministrazione comunale 
durante la stagione estiva, per ospitare mostre di pittura, fotografia etc. 
Complessivamente tutte le sale presentano caratteristiche analoghe e le feritoie 
sono chiuse da serramenti metallici; sia sulle volte che sui muri sono visibili 
integrazioni o totali sostituzioni dei materiali originari con mattoni, così 
come si notano anche malte di diversa colorazione e composizione. Le mura 
esterne sono state invase dalla vegetazione e sono vittima dell'azione erosiva 
dei venti, dell'acqua piovana e della salsedine, che nel corso dei secoli ha 
causato il distacco di grandi quantità di materiali dalla muratura, reintegrate 
con cemento».
http://www.sullacrestadellonda.it/torri_costiere/termoli.htm (a c. di Alessandra Mucci, gennaio 2010)
© M.M. I video (inseriti nel 2013) non sono stati realizzati dall'autore della scheda.