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BITONTO, TORRE ANGIOINA

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La trecentesca torre angioina (nella foto in alto dal sito apuliaturistica.it, in quella in basso dal sito yousapiens.it).

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Bitonto  Pianta della città

 

La torre angioina vista da Est  Edifici di età successiva addossati alla torre trecentesca  Vista del lato sud-orientale della torre  Particolare della merlatura  Particolare del bugnato  Veduta della torre con gli edifici addossati

 

  La torre vista dal borgo  Antica stampa della città, con torre e tratti di mura in evidenza  La torre in una foto d'epoca  La torre in una foto d'epoca  La Porta Baresana, che separa il borgo antico dalla città nuova


 


Epoca: XIV secolo.

Conservazione: buona.

Come arrivarci: a 17 km da Bari, sulla strada statale 98 andriese-coratina; autostrada A14, uscita Bitonto.

   

Cenni storici.

(da it.wikipedia.org): «Fu innalzato sul finire del XIV secolo dagli angioini, da cui prende il nome, a difesa di Porta Baresana. Certamente è la più ampia e più resistente di tutte le altre torri disposte lungo la cinta muraria della città. La sua esistenza è accertata solo nel 1399 [1] in un documento della regina Margherita, consorte del re di Napoli Carlo III. Fu utilizzato dapprima come sede del “castellano”, un funzionario, successivamente come torre di difesa (per la difesa di tipo radente) ma anche come prigione.

La sua pianta circolare ha un diametro di 16,10 m ed è simile alle costruzioni angioine francesi e napoletane. La muratura del basamento raggiunge uno spessore di 4,90 m ed è costituita da grossi blocchi di tufo calcareo allisciati, detti "a bauletto". La muratura spessa della torre è interrotta dalla porta d’accesso che forma nelle mura un cunicolo, dalle finestre disposte a diverse altezze e, in cima, dalla merlatura.

I tre ambienti interni, disposti su tre piani sono collegati tramite dei corridoi fortificati, simili ad altri sistemi difensivi dell’Italia borbonica.

Gli ambienti del primo e terzo piano hanno forma circolare mentre l’ambiente del secondo piano ricorda Castel del Monte: di forma ottagonale e con volta a crociera. Il fatto che l’ambiente sia dotato di camino impreziosito da piccole colonne terminanti in capitelli rendono plausibile l’idea che questo del secondo piano sia stato l’ambiente utilizzato dalla nobile famiglia del castellano.

Il castello era una notevole fortezza tanto che nel 1503 il duca di Nemours, durante la guerra franco-spagnola, lo definì Non men forte della torre di Bruges e Montemar lo citò tra i luoghi più forti del Regno di Napoli. Successivamente fu anche adibito a carcere dal duca di Calabria.

Il Torrione, che ha subìto anche un importante restauro interno, ospita la Civica Galleria d’Arte Contemporanea, sotto la direzione artistica del maestro Matteo Masiello. Il Torrione è stato scelto come location per la seconda edizione del Bitonto ArtFestival, evento artistico, che vanta il patrocinio morale del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni.

Gli scavi effettuati, hanno permesso di recuperare le antiche casematte, i rivellini, il fossato, con il basamento pentagonale della torre stessa e una passerella a ponte levatoio, che collegava la torre alla piazza circostante. Il torrione era collegato inoltre con le altre ventisette torri tramite cunicoli sotterranei».


Approfondimento (2011)

Apulia Turistica - ITC Bitonto


     

  

 

© 2002 Luigi Bressan; aggiornamento 2012.  Il video non è redazionale.

    


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