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STRAMBINO, CASTELLO
a cura di Federica Sesia

Il portone d'ingresso del castello. In basso, vedute d'insieme
 

 
 

A sinistra, la parte quattrocentesca del castello; a destra, la torre circolare.
 
  
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Conservazione: buona.
Come arrivarci: con l'autostrada Torino-Aosta (A5), uscite di Ivrea e Scarmagno; con l'autostrada Torino-Milano (A4), deviazione a Santhià per l'A5, uscita Albiano.
Il castello di Strambino sorge su una collina ed è costituito da diversi corpi di fabbrica risalenti ad epoche diverse. Fu dimora dei conti di San Martino e poi passò agli eredi dei marchesi Scarampi di Villanova.
	Dietro 
	la struttura seicentesca sorgono le rovine della fortificazione medievale 
	risalente all’XI secolo: due torri e parti delle mura.
	
	Da una descrizione dello studioso Antonio Bertolotti possiamo capire come 
	appariva il castello alla metà dell’Ottocento ai visitatori.
	
	«Passato nell'interno del castello ci si presentarono finestroni con fregi 
	complicati, due vecchie e mozze torri rotonde con tracce di affreschi, nelle 
	quali penetrammo per strette scalette. Arrivammo in un salone antichissimo 
	con soffitto in legname, ornato da simboliche pitture e di arme gentilizie. 
	Un affresco figura Arduino, re d'Italia; il suo monogramma è ripetuto a 
	guisa di tappezzeria sulle pareti; ma più antico si conosce un residuo di 
	bastione, altrove. Mentre un salotto, con arme araldiche colossali dei San 
	Martino, ci accoglieva a riposo».
	
	Le sale di questo castello furono un modello architettonico e di arredamento 
	per l’architetto Alfredo de Andrade nel momento in cui progettò e realizzò 
	il Borgo Medievale di Torino nel 1882-1884. Oggi, infatti la copia del 
	soffitto ligneo con dipinti volti, insegne araldiche e animali fantastici 
	può essere ammirato nella sala da pranzo della Rocca. L’originale invece fu 
	portato dal De Andrade nel 
	castello di Pavone 
	nel canavese per motivi di conservazione.
 
©2009 Federica Sesia. Le immagini di questa pagina sono tratte dal sito www.comune.strambino.to.it, tranne la prima (da it.wikipedia.org)