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CIVITAVECCHIA, FORTE DI MICHELANGELO

a cura di Marisa Depascale

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La fortezza oggi.

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Localizzazione  Localizzazione  La pianta della fortezza  Veduta dall'alto

 

L'ingresso principale  L'ingresso attuale  Il torrione angolare a ovest  Il torrione angolare a sud  Il torrione angolare a est e l'ingresso attuale

 

Il maschio  Il maschio  Il cortile della fortezza  Il maschio visto dal cortile  Il torrione e la cortina sud; l'altezza dei torrioni e quella delle cortine si equivalgono


 

 

      


Epoca: XVI secolo.

Conservazione: buona; la struttura è stata a lungo utilizzata come prigione e come forte militare.

Come arrivarci: dalla strada statale Aurelia, dall'autostrada A12 Roma-Civitavecchia, o dalla provinciale Braccianese Claudia.

 

Cenni storici.

È facile immaginare «quanta fosse la cura dei papi per fare e mantenere sempre più fortificata e difesa Civitavecchia» sin da quando, nell’XI secolo, venne costruito, sul luogo dell’attuale cittadina ma soprattutto sul luogo dell’antico porto di Traiano, il porto di Civitas Vetula. Lo sottolinea Calisse nella sua storia di Civitavecchia e aggiunge che né il porto, né la rocca, e nemmeno le mura furono mai lasciati senza i necessari restauri: non si poteva trascurare la cura di un porto così strategicamente vicino a Roma.

Proprietà dell’abbazia di Farfa e poi della Santa Sede, che ne concedeva la locazione in enfiteusi a importanti famiglie nobiliari, in primo luogo quella dei Prefetti di Vico, Civitavecchia fu per breve tempo anche conquistata da Federico Barbarossa prima di ritornare ai Prefetti di Vico.

La fine del Medioevo segnò per il porto l’inizio del periodo in cui più fitti e frequenti si fecero i lavori di difesa e fortificazione. Nel corso del XV secolo si avvicendarono gli interventi voluti da Callisto III, Pio II e Paolo II.

Nel 1508, per volontà di Giulio II, fu intrapreso il progetto più ambizioso, la costruzione di una nuova fortezza. Il capolavoro di architettura militare che oggi ammiriamo, frutto dell’ingegno di Bramante e, nello stemma centrale e nel cornicione di coronamento, della maestria di Michelangelo, fu concluso nel 1522, dopo la morte dello stesso Bramante. La pianta rettangolare, con le quattro massicce torri angolari, è completata dalla presenza di un maschio sul lato nord-ovest, quello prospiciente il porto, così imponente da garantire il controllo anche degli attacchi da terra e strutturato in modo tale da poter essere, in caso di necessità, completamente isolato da tutto il resto della fortezza. Opera di Michelangelo, il maschio fu portato a termine successivamente, nel 1535 e tuttora reca l’omaggio ai Farnese (sul soglio pontificio sedeva allora Paolo III) nello stemma gigliato collocato sotto il cornicione.

 

Per saperne di più: A. C. Cenciarini - M. Giaccaglia, Rocche e castelli del Lazio, Roma 1982; C. Calisse, Storia di Civitavecchia, Firenze 1936; www.storiacv.etruria.net; www.port-of-rome.com

     

   

  

©2001 Marisa Depascale. I video (2013) non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

    


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