Sei in: Mondi medievali ® De castro venandi cum artibus ® 3. Se potessero parlare...


DE CASTRO VENANDI CUM ARTIBUS  a cura di Falco, Girifalco e Metafalco

di Girifalco

 

 

La mostra mi piace perché fa entrare nel castello un vento di novità, di volontà di scoperta, di ricerca di sintonia col nostro tempo.

La mostra non mi piace perché quel vento, certo, attraversa le sale, ma non risuona nelle orecchie dei visitatori di tutti i giorni, non si insinua nell’animo dei turisti, neanche di quelli amanti del castello.

   

La mostra mi piace perché parla tante lingue, vuole ascoltare tante voci, vorrebbe raccontarsi.

La mostra non mi piace perché il linguaggio che usa è simile al sanscrito, è volutamente elitario, è circondato da tante scivolose ed inespugnabili torri d’avorio. Parla per se stessa e con se stessa.

     

La mostra mi piace perché cerca di riempire le stanze rimaste vuote per la superficialità degli uomini e del tempo con percorsi, pensieri, sogni e opinioni.

La mostra non mi piace perché quegli spazi non chiedono forse di essere riempiti sempre e comunque. Non chiedono di ospitare opere che ricordino tragedie locali che gli autoctoni preferiscono serbare  nel profondo della propria pietà, non vogliono scandalizzare con opere con disegni esplicitamente pornografici, non vogliono rispondere all’esigenza, considerata ormai vitale, di scandalizzare disturbare, offendere.

   

La mostra mi piace perché trasforma un antico monumento in un contemporaneo museo. Il castello si adatta in maniera così naturale a questa funzione che potremmo pensare che sia questa la sua nuova vita, la sua nuova identità.

La mostra non mi piace perché non è la mostra a dare dignità al monumento, ma è questo a dare dignità alla mostra. La storia del castello ha avuto tanti capitoli, la mostra che è lì è solo un paragrafo, importante forse, ma solo un paragrafo. Il castello non deve ringraziare la mostra, esso vivrebbe senza e questo è fondamentale: ditelo ai critici!

     

La mostra mi piace perché c’è una nuova attrazione, un nuovo stimolo, una nuova sfida.

La mostra non mi piace perché la novità non è spiegata, lo stimolo non è visibile, la sfida c’è stata solo fra i nomi degli sponsor. L’investimento nella cultura non ha bisogno dell’inaugurazione della mostra, dei discorsi, delle speranze, ma di guide, informazioni ed attività per il pubblico.

     

La mostra mi piace perché c’è la disperata volontà di dire “eppur si muove” qualcosa.

La mostra non mi piace perché c’è cultura quando c’è riflessione, c’è sentimento, c’è empatia, c’è calore. Io immagino il gelo tra quelle mura. Immagino il silenzio e ho il dubbio che nulla sia cambiato.

   

    

©2006 Girifalco, testo e disegno

   


  su De castro venandi Home