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       LA MEMORIA DIMENTICATA

a cura di Teresa Maria Rauzino


 



       

    

Re Mercanti Braccianti. Foggia dai Normanni alle lotte contadine, è il titolo del nuovo volume di Antonio Ventura recentemente dato alle stampe per i tipi di Claudio Grenzi Editore di Foggia (pp. 357, ill. b/n e c., Foggia 2004).

Il lavoro, così come si evince dal breve commento posto in quarta di copertina, «sintetizza in tre parole i momenti fondamentali della storia di Foggia: la sede imperiale della casa Sveva, la piazza di mercato della Dogana delle Pecore, le lotte contadine delle leghe contro gli agrari latifondisti. Circa otto secoli di storia, costellati da guerre, invasioni, ribellioni, terremoti, epidemie, eventi miracolosi, ma anche di normali avvenimenti legati alla vita quotidiana, al lavoro, ai commerci, alle consuetudini […]».

è questo un libro la cui argomentazione, pur ricoprendo un vastissimo arco cronologico, non esime il lettore dalla piacevole ed agevole consultazione.

Nella sua Prefazione l’Autore, con la modestia e l’umiltà, doti queste comuni a pochi “Grandi”, che lo contraddistinguono da sempre nel firmamento degli scrittori e ricercatori più autorevoli, sottolinea che il lavoro, «scritto da un bibliotecario», presenta peculiarità differenti dai volumi finora pubblicati perché pensato soprattutto per un pubblico mirato: quello degli studenti. Ideato e concepito quale strumento di informazione e di consultazione, offre la possibilità a tutti coloro che vogliano cimentarsi, attraverso queste dense pagine di storia, nella conoscenza delle proprie “radici” culturali.

Se è vero che otto secoli sono tanti per essere trattati in un volume, è pur vero che l’Autore attraverso un’accurata sintesi, agevola lo studio volto alla conoscenza della microstoria soprattutto nelle scuole.

Descrivere Foggia dalla formazione normanna fino alla ricostruzione della città dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale non è stata cosa da poco. Questo, tuttavia, non impedisce all’Autore di esporre i fatti in modo rigorosamente scientifico, puntualizzando i concetti fondamentali e fornendo tutte le informazioni utili per successivi approfondimenti: il volume è, infatti, corredato da un dovizioso apparato antologico con letture di approfondimento tratte dalle più prestigiose opere storiografiche ed è impreziosito da alcuni medaglioni di illustri personaggi locali e non solo, che si sono distinti per le loro idee ma anche per l’impronta innovativa data alla storia del nostro territorio. Tra i tanti si ricordano: Pietro Giannone, Giuseppe Rosati, Michelangelo Manicone, Francesco della Martora, Lorenzo Scillitani, Emilio Giacomo Cavalieri.

Un ricco apparato critico-filologico con note nel testo e sussidi archivistici e bibliografici di riferimento, rendono il testo unico nel suo genere.

La consultazione è agevolata da due indici: quello per i nomi di persona e quello per i luoghi; l’apparato iconografico è articolato in maniera tale da costituire una trattazione dei fatti parallela a quella scritta; a corredo sono allegate le schede di riepilogo elaborate per ciascuno dei quattordici capitoli.

Un lavoro simile potrebbe essere realizzato per ogni centro della Capitanata, sia pure considerando tutte le difficoltà che comporterebbe una tale ricerca.

Molto spesso, infatti, la realizzazione dei lavori storiografici diventa difficile per il reperimento delle fonti: in questo volume l'Autore mette a disposizione del lettore la sua professionalità: lo si evince dalla vasta bibliografia utilizzata per la realizzazione dello studio, oltre al fatto che è presente in buona parte anche il materiale archivistico che impreziosisce il testo.

Interessante a tale riguardo è la cartografia pubblicata reperita in molti archivi ma anche presso le più importanti biblioteche italiane ed estere.

Le lotte delle masse contadine e operaie avviate già nel primo Novecento, nonché l’ampia carrellata sui principali avvenimenti che caratterizzarono la storia del capoluogo dauno fino alla prima metà del secolo scorso con i principali sviluppi economici, concludono il volume.

In definitiva: storia, tradizioni, folclore con aneddoti e racconti, rendono bene l’idea dell’enorme sforzo e gli anni di impegno occorsi all’Autore per realizzare l’opera.

Egli definisce questo libro «l’ultimo lavoro a conclusione di una carriera dedicata alla cultura», noi ci auguriamo che la sua produzione non si fermi qui.

   

Antonio Ventura lavora presso la Biblioteca Provinciale di Foggia in qualità di responsabile del settore di Conservazione “Fondi Speciali”. Componente della Società di Storia Patria per la Puglia, è autore di ricerche sulla Storia del Mezzogiorno e sulla Cartografia Antica, che sono state pubblicate nelle collane della Provincia di Foggia e della Regione Puglia nonché delle case editrici Capone di Lecce, Edipuglia di Bari, del Rosone “Franco Marasca” e Claudio Grenzi di Foggia, e Procaccini Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli.

Tra le sue tante opere si ricordano: Il patrimonio dell’Abbazia di S. Leonardo di Siponto (Foggia 1978); Mappe e terre di Capitanata (Foggia 1984); Materiali per la storia locale: il Fondo Saponaro della Biblioteca Provinciale di Foggia (Foggia 1984); Il Cabreo di S. Leonardo di Siponto (Napoli 2000).

Collaboratore di riviste culturali locali e nazionali, è stato redattore capo di «Rassegna di Studi Dauni». Attualmente dirige la rivista semestrale di storia, arte e cultura «Carte di Puglia».

       

      

©2005 Lucia Lopriore

   


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