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       LA MEMORIA DIMENTICATA

a cura di Teresa Maria Rauzino



 

La copertina del volume.

      

Fresco di stampa l’interessante volume dal titolo Frammenti di Storia nella città dei tre colli. Ascoli Satriano in tre antichi documenti (Ascoli Satiano 2007, pp. 228, ill.), di monsignor Antonio Silba, archivista della Curia Diocesana e punto di riferimento culturale non solo per i residenti ma anche, e soprattutto, per gli studiosi che, provenienti da ogni parte d’Italia, si rivolgono a lui per consulenze e ricerche storiche. Con evidente dedizione, peculiarità che da sempre lo contraddistingue, l’Autore riprende, trascrive e traduce, tre documenti di grande rilievo storico per la cittadina ascolana.

Il primo, il Chronicon di Lupo Protospata, è rappresentato da un opuscolo che fornisce notizie fondamentali sugli eventi pugliesi che ricoprono l’arco cronologico che va dall’855 al 1102; in tali avvenimenti Ascoli rientra tra le città più citate: è narrata la guerra “Proelium de Asculo”, in cui perì lo stratega Ursileone mentre Landolfo impadronendosi della Puglia assediò la citta in più riprese.

Il secondo documento è il Regesto delle Pergamene di Montevergine, in sei volumi, curato da Giovanni Mongelli. Tre sono gli archivi in cui è custodita la gran parte della documentazione relativa al periodo medievale: Montevergine, Montecassino e Cava dei Tirreni. Le pergamene dell’archivio di Montevergine evidenziano la presenza di 118 regesti riguardanti Ascoli e qui riesaminati attentamente da mons. Antonio Silba. In tali regesti, che ricoprono l’arco temporale che va dal novembre 1009 al maggio 1611, sono elencati: l’oggetto, i nomi dei personaggi protagonisti degli eventi riportati, nonché i notai, i giudici, le chiese, i monasteri, gli ospedali, le parrocchie, e quanto altro risulti utile per la ricerca.

Secondo lo storico Marc Bloch, la ricerca storica non ammette il predominio autarchico, poiché isolandosi ciascun ricercatore potrà comprendere solo parte della storia persino nel proprio settore di indagine. A suo avviso, la ricerca universale è quella derivante dalla collaborazione reciproca tra studiosi. Tale concetto è spesso volutamente ignorato anche dai ricercatori più accreditati. Ma non è il caso di mons. Antonio Silba che, con tenacia e costanza, affronta ricerche difficili, come in questo lavoro, avvalendosi dei documenti esaminati in precedenza da altri studiosi senza tralasciare nessun particolare.

A suggellare, infine, questo lavoro l’ultimo documento del vescovo Leonardo Todisco Grande, intitolato Memoria Antiquitatis Situs de Regimini Asculi Dauniae.

Rappresenta quest’ultima preziosità un concentrato di importanti notizie di storia civile e religiosa della città; in esso sono riportate notizie relative alla distruzione di Ascoli risalente all’anno 1082 - vi si afferma che «i soldati di Ruggiero, dandola alle fiamme, la annientarono sin dalle fondamenta» - nonché alla sua riedificazione nell’anno 1111: «sebbene non con la stessa bellezza e grandezza che prima esisteva in essa». Nel documento non sono tralasciati episodi relativi ai vari eventi sismici ed altre calamità naturali come le epidemie che furono causa di distruzione della città; un esempio tra queste: la peste dell’anno 1656, che fu causa di cinquemila decessi. Nel documento sono evidenziati, inoltre, in un elenco, tratto dal Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, opera del Giustiniani, parte dei feudatari succeduti nel possesso della città.

Nel documento, inoltre, si accenna alle tre Chiese Cattedrali della città; al Reverendissimo Capitolo della Cattedrale con quattordici canonici; ai tre Conventi di religiosi: quello degli Agostiniani, quello dei Francescani Conventuali e dei Francescani Riformati; il documento riporta notizie sulla presenza di cinque Congreghe Laicali parla della erezione della Chiesa di Cerignola a Chiesa Concattedrale nell’anno 1819, che vede mons. Nappi ordinato primo «vescovo di Ascoli e Cerignola». Il documento, infine, si conclude con l’elencazione dei vescovi sino all’anno 1853.

In ultima analisi, a conclusione di ogni argomento trattato, nel libro è riportato l’indice onomastico dei luoghi, persone e cose notevoli.  

A corredo del volume vi è il prezioso e dovizioso apparato iconografico con una notevole quantità di immagini che vanno da quelle più antiche, riproducenti documenti o stralci degli stessi, a quelle raffiguranti immagini sacre di santi, chiese, nonché di vedute panoramiche della città antiche e recenti. L’Appendice documentaria, ricca di interessanti trascrizioni da fonti manoscritte latine, peraltro già tradotte dall’Autore nella prima parte del lavoro per rendere agevole la lettura, completa il testo.

La pregevole opera, di sicuro interesse storiografico, si inserisce a pieno titolo nel novero degli studi promossi dal Centro Culturale Polivalente di Ascoli Satriano che, come sempre avvalendosi di studiosi e ricercatori di chiara fama, spaziando nei diversi periodi cronologici, riportano alla luce il passato. Alla scientificità del lavoro si unisce la praticità della consultazione che rende questo testo accessibile a chiunque voglia acquisire notizie utili sulla storia ascolana. 

Il compito preposto dal Centro Culturale Polivalente che, promuovendo lavori incentrati sulla ricerca storica inerenti la Storia antica , il Medioevo, l’Età moderna e contemporanea, è quello di realizzare nel tempo un lavoro capillare e sistematico sulla storia del territorio ascolano, coinvolgendo il mondo scientifico ed accademico.

Come afferma il presidente Donato Ruscigno nella sua Presentazione: «Non poca strada resta ancora da fare, ma l’impegno del Centro Culturale è di fungere da fucina affinché la storia ascolana, ricca di memorie e tradizioni, possa essere pienamente riscoperta».

In definitiva l’importante contributo di mons. Antonio Silba rappresenta un ulteriore fiore all’occhiello per la città di Ascoli, oltre ad essere un altro tassello da collocare nel puzzle cognitivo della storia territoriale, ricca di folclore, tradizioni e memorie.

Un lavoro che non può certo mancare nella biblioteca di chi tiene al proprio passato ed alle radici della propria terra e mons. Antonio Silba, impiegando tutte le sue energie in questa ricerca, ha dimostrato di essere tra queste persone.

A noi non resta che augurare all’Autore ed al Centro Culturale Polivalente di Ascoli Satriano un sicuro successo con nuovi traguardi che diventino punti di riferimento per ulteriori future e cospicue ricerche.

    
      

©2007 Lucia Lopriore

   


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