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FINESTRA SUL PASSATO:

Terra di Bari. Bitonto e il suo territorio

     a cura di Pasquale Fallacara


Un'immagine dell'ormai scomparso menhir di Misciano

         

   

Un nuovo esposto è stato presentato (2007) alla Procura della Repubblica, al Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bari e ad altre autorità competenti, dal dr. Gianvito Armenise, responsabile del movimento politico "Azione e Tradizione", e del Gruppo "Controvento Modugno", per segnalare la scomparsa del menhir sito in contrada “Misciano”, al confine tra il territorio di Bitonto e Modugno.

L'esposto ha fatto riferimento ad una precedente denuncia alla Soprintendenza Archeologica della Puglia, datata 14 marzo 2005, e ad una segnalazione al Comando dei Carabinieri di Modugno presentata il 25 settembre dello stesso anno.

Tale menhir, caratterizzato da un monolite quadrangolare, alto circa due metri, veniva comunemente denominato “menhir di Misciano”, in quanto sorto nei pressi dell’antico casale medievale di “Mejanum” situato lungo la via consolare romana Appia Traiana. Secondo alcuni storici locali il monolite non era un vero e proprio “menhir”, ma un cippo confinario, probabilmente resto della centuriazione romana, successivamente utilizzato come “termine” di confine medievale tra l’Università di Bitonto e quella di Bari.

Quest’ultima tesi viene avvalorata dai vari antichi documenti presenti nel Libro Rosso di Bitonto: Affixione de confini per tutto il territorio de Bitonto, a tempo di re Manfredo, nell’anno 1265, fatta da Tafuro de Capua, commisario, con la presentia de 50 homini; Affixione de confini tra Bari e Bitonto, nell’anno 1471, a tempo de re Alfonso, con la presencia del procuratore de Giovinazzo, cominciando da Arenaro; Affixione de confini nell’anno 1585 tra Bitonto, Bari et Modugno, fatta da Girolamo Oleignano, regio consigliere, per sentencia del Sacro Consiglio, ecc.

Grazie all’archivio fotografico del sig. Michele Ventrella, presidente dell’Archeoclub d'Italia sez. Modugno, possiamo ancora ammirare il menhir, immaginandolo libero tra gli ulivi penduli nella quiete dei campi. Che fine avrà fatto? Chi l’ha visto?

          

   

  

©2008 Pasquale Fallacara

    


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