Sei in: Mondi medievali ® Castelli italiani ® Sicilia ® Provincia di Ragusa


Scicli, Castellaccio, castello dei Tre Cantoni

a cura di Giuseppe Tropea

scheda    cenni storici    descrizione unità topografica  bibliografia


 

I resti del castello.

  clicca sulle immagini in basso per ingrandirle

Scicli  Scicli


Epoca: incerta, forse da un nucleo dell'VIII-IX secolo d.C.

Unità di paesaggio: Val di Noto, Contrada Castellaccio, alta collina (m. 229 s.l.m.) sovrastante l'abitato di Scicli.

Conservazione: resti.

       

Cenni storici.

Si attesta la presenza di una struttura fortificata in Contrada Castellaccio fin dal XIII secolo, sebbene non si escluda la presenza di un fortilizio già in epoche precedenti (bizantina e/o araba), secondo quanto riportano le fonti storiche arabe: «l'anno duecentocinquanta (864-65)… I Musulmani, assediata Scicli, la presero» (Ibn al-Athir, in Amari, I, p. 383). L'assedio da parte di truppe musulmane implica la presenza possibile, durante il periodo bizantino, di mura urbiche e/o, quanto meno, di un phrourion o kastelion a salvaguardia dell'abitato. Nel 1093 Scicli viene ricordata come alle dipendenze della diocesi di Siracusa.

Alla metà del XII secolo, Edrisi ricorda così l'abitato: «rocca di Siklah, posta in alto sopra un monte, è delle più nobili» (Edrisi, in Amari, BAS, I, pp. 74-75). Durante il conflitto angioino-aragonese, Modica, Ragusa e Scicli insorgono, nei giorni del Vespro, contro i francesi. Documenti del 1293 e 1343 menzionano l'abitato in qualità di «castrum et terram». Un altro documento del 1346 riporta la denominazione di «castrum magnum et castrum parvum». Al 1392 «terram, castrum et locum de Xichili»; al 1451 «terram, castrum et locum Sicli»; nel 1542 Castelluzo - Castillucium.

Al XVI secolo risalgono restauri, rivolti a ripristinare la funzionalità dell'edificio. Il castello viene severamente danneggiato dal terremoto del 1693.

    

Descrizione unità topografica

Il Castelluccio, o "castello dei tre cantoni", insieme con il Castellaccio, sorgono sulla sommità di un rilievo tanto roccioso quanto aspro, dal nome di "collina di San Matteo", che sovrasta l'abitato di Scicli. Il massiccio calcareo è delimitato a nord, ovest e sud da tre cave, modellate nel corso dei millenni dallo scorrere delle acque fluviali. Il suddetto fortilizio si erge all'inizio di una strozzatura tra le gole di Santa Maria la Nova e quella di San Bartolomeo.

L'edificio (m. 70 X 20) si costituisce di un corpo centrale, che si svolge, anche per mezzo di aggiunte postume, in direzione nord-est/sud-ovest. In particolare ad oriente un fossato, il cui nucleo era forse di origine naturale, ma adattato probabilmente in seguito per opera dell'uomo in base a specifiche esigenze di difesa, delimita l'intero corpo di fabbrica. Il suddetto corpo centrale possiede una pianta trapezoidale, con un'altezza di m. 7 ed è caratterizzato da un corpo di fabbrica triangolare, una torre, di 10 metri per lato, che si eleva, rispetto allo zoccolo centrale, per metri 1,60.

A nord-est si erge un primo muraglione di grandi dimensioni, terminante in una torre a pianta quadrangolare; di seguito, un secondo muraglione amplia il precedente, formando con esso un angolo acuto e delimitando un terrapieno triangolare alto m. 5. Infine a sud-est del corpo centrale si ergono altri avanzi di fortificazioni: si tratta di un secondo corpo (m. 11 X 11,50/13,00), limitato a sud-ovest da un saliente e congiunto con un'altra area delimitata da mura, utilizzata, probabilmente, come zona residenziale.

    

Bibliografia

Amari M., Biblioteca arabo-sicula, trad. it., 2 voll., Torino-Roma 1880-1881; Canzonieri E., Il Castello dei Tre Cantoni di Scicli (RG) e l'analisi stratigrafica delle strutture murarie, in «Notiziario storico di Scicli», 3, dicembre 1997, pp. 19-99; Di Stefano - Fiorilla, Scicli (Ragusa): il castello dei tre cantoni, in I Congresso nazionale di archeologia medievale, a c. S. Gelichi, Firenze 1997, pp. 92-96; Maurici F., Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai normanni, Palermo 1992; Militello P., L'oppidum triquetrum di Scicli (Ragusa), in «Archivio Storico Messinese», s. III, XLIV, vol. 53, 1989, pp. 5-47; Militello P., Scicli nel passato dall'evo antico al terremoto del 1693, in AA. VV., Scicli. Com'era, com'è, come sarà, Scicli 1994, pp. 7-16.

   
   

©Copyright 2003/2004 Archeoambiente e Giuseppe Tropea, testo e foto; pagina pubblicata nel sito http://www.ipaesaggi.it/castelli.htm, e qui ripresentata con il consenso dell'autore.

    


su   Sicilia  provincia di Ragusa

Home