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CISTERNA D'ASTI, CASTELLO

a cura di Federica Sesia

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Il castello di Cisterna d'Asti.

 

Il suo castello e il museo che vi è ospitato; nell'ultima immagine un antico telaio.

 

 

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Cisterna d'Asti  Cisterna d'Asti


Epoca: XIII secolo nel suo nucleo più antico.

Conservazione: il castello, visitabile, è sede museale.

Come arrivarci: da Asti, con la strada provinciale 58 sino a San Damiano d'Asti, quindi con la strada provinciale 12. Cisterna d'Asti, posta tra le colline del Roero e del Monferrato, dista dal capoluogo di provincia 22 km. Il suo castello è in piazza Maggiore.

  

Cenni storici
Fin dalla prima metà del XII secolo si hanno notizie del feudo di Cisterna, ma la costruzione del nucleo più antico del castello che oggi domina il paese risale all'incirca al 1200, ad opera della famiglia dei Gorzano, i quali nel tentativo di sottrarsi all'egemonia astese segnarono irrimediabilmente la loro sconfitta.

Il feudo, dalla metà del Trecento fino al Seicento, fu largamente conteso e nel suo possesso si avvicendarono numerose famiglie nobiliari ed esponenti del clero; le sue vicende furono tali da interessare la Santa Sede e il duca di Savoia.

Nel 1650 Cisterna passò per vendita a Francesco Dal Pozzo, marchese di Voghera, per il cui figlio Giacomo papa Clemente X trasformò il feudo in principato, concedendo anche, nel 1673, il privilegio di battere moneta, revocato poi con decreto della Camera dei Conti sabauda nel 1790.

Il castello è sovrastato da una torre quadrata d'epoca medievale, ma il restante della costruzione è opera seicentesca e appare come una struttura solida con un imponente sistema di cinte murarie che ricordano l'antica funzione di controllo e di difesa esercitata sul territorio dai signori di questo maniero.

Dal 1980 il castello è sede del museo "Arti e Mestieri di un Tempo" ed è gestito dall'omonima Associazione. Vi sono esposti all'incirca 6000 oggetti che datano dal 1600 al 1900 e rappresentano la cultura materiale del Piemonte. 

Il percorso di visita inizia dal salone centrale in cui si trova una grande cisterna, che poggia sulle volte delle cantine e che forse ha dato il nome al paese. Sul salone si affacciano 21 ambienti che ricostruiscono le attività artigiane e gli stili di vita di un tempo tra cui ricordiamo la ricostruzione della casa medio-borghese e di quella contadina.

Tra i reperti più significativi si distingue una macchina a stampa del primo Ottocento, a duemila caratteri in legno, ancora funzionante.

  

Per saperne di più. 

Baldassare Molino, Roero, repertorio degli edifici religiosi e civili.

  

Informazioni

Orario: aperto tutto l'anno. Chiuso lunedì, dicembre, e gennaio la domenica. Giornata patrimonio. Visite guidate e in lingua straniera, museo, panorama.

Siti di riferimento: www.provincia.asti.it/comuni/cisterna

 


AGGIORNAMENTO (2015)

http://www.astigiando.it: «Il complesso si erge sul colle più alto del paese e domina tutto il circondario; a simbolo del Potere del Signore si staglia l’imponente torre quadrata, alta circa trenta metri. Il castello presenta pianta rettangolare e vi si accede attraverso una torre-porta, decorata da fasce di mattoni alternate a cornici losangate. L’attuale configurazione architettonica nasce verso fine del Seicento, quando il recinto fortificato viene trasformato in residenza nobiliare di campagna dalla Famiglia Del Pozzo. Con la fine del Settecento vengono completati gli ultimi rimaneggiamenti e ampliamenti ancora oggi visibili. In uno dei saloni si trova una grande cisterna, da cui deriva il toponimo del paese. Sotto al complesso sono stati rinvenuti alcuni cunicoli, scavati nell’arenaria, che collegano il Castello al Pozzo e al Giardino inferiore. Di pregevole fattura è il cunicolo sotto il Cortile, ad arco slanciato, con sei nicchie laterali quasi tutte decorate da uno zoccolo con bassorilievi. Ospita il Museo di Arti & Mestieri di un tempo in cui ci sono sezioni dedicate ai carri agricoli, alcuni reperti archeologici, strumenti musicali, i pesi le misure di un tempo con i macchinari enologici a testimonianza della cultura locale. Oltre 5.000 attrezzi del Mondo Contadino che danno al visitatore una fedele rappresentazione del suo vivere quotidiano. Sono state ricostruite le antiche botteghe artigiane del passato: bottaio, fornaio, sarto, arrotino, torronaio ecc. Piano Nobile Il piano nobile è il primo piano del castello. Si presenta come una metaforica piazza sulla quale si affacciano le varie botteghe con le loro insegne: la bottega del panettiere, del torronaio, dell’oste, del tipografo, del sarto ed infine del tabaccaio. Al centro del grande salone si trova la cisterna, adibita in passato a raccolta d’acqua piovana, che dà il nome al Castello. Un’opera mirabile che poggia sulla volta delle cantine e che oggi appare protetta da un vetro. Sarto, Tabaccaio, Tipografo, Oste, Torronaio, Panettiere. Secondo Piano Il secondo piano è situato nei locali del sottotetto del castello adibiti a museo. Presenta una raccolta di oggetti e attrezzi caratteristici dei vari artigiani del passato: tessitore, carradore, bottaio, Mutuo soccorso, Casa borghese, Organaro, Pesi e misure, Arrotino, Calderaio, Materassaio, Lattoniere, Carradore, Bottaio, Tessitore, Falegname, Ciabattino, Sellaio. Le Cantine momentaneamente non sono visitabili per lavori di restauro e allestimento».

 

 

  

   

©2003-2015 Federica Sesia. Le prime due immagini sono tratte dal sito http://langhe.net.

 


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