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GRADARA, ROCCA

a cura di Luigi Bressan

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Vedute d'insieme della rocca

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Gradara  Gradara

 

Veduta aerea di Gradara  Veduta aerea della rocca e del borgo  Porta del castello (prima porta, via XVIII novembre)  Via Umberto I, strada d'accesso al castello (seconda porta)  Ponte levatoio e torre d'angolo poligonale di sinistra  Torre poligonale a sinistra dell'ingresso, con piazza d'arme, fossato a secco e parte della seconda cinta muraria

 

Torre poligonale a destra dell'ingresso  Merli della cinta di mura interna, con scale di accesso e torre poligonale di destra  Torre della prima cerchia di mura    Torre primitiva (Grifo) vista dal cortile interno

 

Beccatelli ciechi posti sulla prima cinta muraria  Parte della seconda cinta muraria con torre a pianta quadrata  Scala d'accesso alla rocca  Merli, cammino di ronda e scalinata interma


      

 

      


Epoca: metà del XII secolo.

Conservazione: ottima, a seguito dei restauri apportati dal 1919 da parte dell’ingegnere Umberto Zavettori.

Come arrivarci: con la strada statale 16 adriatica a 22 km. da Rimini in direzione Pesaro. A Gabicce per tre km. a destra dopo la frazione di Mercato.

    

Cenni storici.

Il castello (castrum Cretarie) fu edificato intorno alla seconda metà del XII secolo ad opera dei fratelli Pietro e Ridolfo Grifo a seguito di una momentanea diminuita autorità del papato. La struttura passò in seguito nelle mani dei Bandi e poi in quelle dei Malatesta che, nel 1299, ad opera di Sigismondo da Verrucchio, signore di Rimini, ed in seguito di suo figlio Pandolfo I, innalzarono la rocca intorno al precedente edificio, unitamente ad un altro torrione poligonale. Nel 1464 si avvicendarono gli Sforza che, intorno al 1494, restaurarono il tutto ormai in totale stato di abbandono. Dal 1499 al 1503 Gradara passò dagli Sforza ai Borgia per poi ritornare ai signori di Milano. Quindi si successero i Della Rovere (1512), i Medici, i Farnese (1550), lo Stato Pontificio (1641). A cavallo tra il 1775 ed il 1790 divenne proprietario del complesso fortificato il marchese Barzi che lo restaurò e rafforzò, munendolo anche di artiglierie. Dopo un lungo periodo di desolazione e degrado ed un terremoto che nel 1916 arrecò danni quasi irreparabili, la fortezza fu acquistata nel 1919 dall’architetto udinese Umberto Zavettori. Costui la riportò agli antichi splendori per poi cederla definitivamente allo Stato italiano conservandone a vita, unitamente alla moglie, l’usufrutto.

La rocca ha forma quadrata con torri angolari, e un poderoso mastio poligonale sul lato nord-est; è anche provvista di armeria e, tra i suoi vari ambienti, conta una cappella con una terracotta di Andrea della Robbia nell'altare, una sala di tortura, gli appartamenti rinascimentali e la camera di Paolo e Francesca. All'interno delle sue mura infatti, secondo la tradizione, Giovanni (Gianciotto) Malatesta, tradito, avrebbe ferocemente assassinato gli amanti Francesca da Polenta e Paolo Malatesta: la tradizione, com'è noto, è stata ripresa e immortalata da Dante Alighieri in celebri versi.


Approfondimento (2012)

Il castello di Gradara è una fortezza medioevale che sorge nel comune di Gradara, nelle Marche. È protetto da due cinte murarie, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, rendendo la struttura imponente. Particolarmente suggestiva è la vista della Rocca e del sottostante borgo storico nelle ore notturne. Il castello - di proprietà demaniale - è uno dei monumenti più visitati della regione ed è teatro di eventi museali, musicali ed artistici . Gradara è stata, per posizione geografica, fin dai tempi antichi un crocevia di traffici e genti: durante il periodo medioevale la fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie fedeli al Papato e le turbolente casate marchigiane e romagnole. La Rocca avrebbe fatto da sfondo - secondo talune ipotesi storiche[senza fonte] - al tragico amore tra Paolo e Francesca, moglie di suo fratello Gianciotto, cantato da Dante nella Divina commedia. La fortezza sorge su una collina a 142 m s.l.m.: il mastio, torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l'intera vallata; è possibile arrivare con lo sguardo fino al mare Adriatico, a nord, o verso il monte Carpegna, ad ovest. Il mastio è stato costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo. Caduti in disgrazia presso il papato venne sottratta loro l'investitura della Curte Cretarie ed affidata al condottiero dei Guelfi di Romagna, Malatesta da Verucchio (detto Mastin Vecchio), capostipite e fondatore della dinastia dei Malatesta, i grandi Signori di Rimini, Cesena e Pesaro. Furono i Malatesta a decidere l'edificazione delle due cinte di mura, erette tra il XIII ed il XIV secolo. Il dominio del casato su Gradara finì nel 1463 con l'uomo d'arme e mecenate Sigismondo Pandolfo Malatesta: scomunicato da papa Pio II, Sigismondo si scontrò con un altro potente uomo d'arme e mecenate, il Duca Federico da Montefeltro, che assediò Gradara per conto della Chiesa. La fortezza, che aveva resistito a numerosi assedi in passato, in quella circostanza dovette arrendersi e, sebbene non espugnata, venne consegnata in vicariato dal Papa agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa. Da quel momento Gradara passerà di mano diverse volte ed alcune tra le più importanti casate della penisola si contenderanno il suo possesso: i Della Rovere, i Borgia, i Medici hanno passeggiato per i saloni del castello, confermando il ruolo da protagonista della fortezza malatestiana nel complicato e tumultuoso scacchiere politico dei territori pontifici situati nelle attuali Marche e Romagna. Dal 1641 Gradara passò sotto il diretto controllo dello Stato della Chiesa tramite i legati pontifici, iniziando la sua lunga agonia. Quando, nel 1920, la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca di Gradara, finanziando il restauro del castello e della cinta muraria del borgo, un tempo possente e importante struttura militare, sia il castello, sia la cinta muraria erano ridotti allo stato di rudere. Nel 1937 il castello fu location per le riprese del film di Luis Trenker Condottieri, ispirato alla figura del soldato di ventura Giovanni dalle Bande Nere.

http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Gradara


 

   

©2002 Luigi Bressan; aggiornamento 2012/16. Le due foto grandi riquadrate sono tratte rispettivamente dal sito it.wikipedia.org (autore Enrico90p), e dal sito www.nikj.it. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

    


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