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MODIGLIANA, CASTELLO DEI CONTI GUIDI O LA ROCCACCIA

a cura di Renzo Bassetti

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Come si presenta oggi il castello di Modigliana.

 

 

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Epoca: altomedievale.

Conservazione: stato di rudere.

Posizione: N 44°9' 14 " E 11°47' 41".

Come arrivarci: posta nei pressi dell'abitato di Modigliana, dal centro storico seguire le indicazioni e in breve ma ripida salita si raggiunge percorrendo poche centinaia di metri. Ben visibile dalla strada del Monte Trebbio (Modigliana-Davadola) e dalla provinciale Marradi-Tredozio.

    

Cenni storici.

Modigliana si trova nella valle del Tramazzo-Marzeno e più precisamente alla confluenza di tre torrenti (Acerreta, Tramazzo e Ibola), che da qui unendosi prendono il nuovo nome di Torrente Marzeno. La Rocca dei conti Guidi, che sovrasta l'abitato, si trova su uno sperone alla confluenza dei due torrenti Ibola e Tramazzo.

Le origini di questo castello non sono note, presumibilmente l'impianto originario fu costruito in epoca medievale. è certo comunque che nell'anno 924 la rocca era abitata dalla contessa Englarata o Ingelrada, figlia del duca Martino di Ravenna, che "teneva una splendida corte nel suo castello di Modigliana".

In quell'anno il conte Teudegrimo Palatino di Toscana, di passaggio al castello si invaghì della sua ospite e riuscì ad ottenerne la mano.
Dal matrimonio di Englarata e Teudegrimo ebbe origina la dinastia dei "conti Guidi", da essi nacquero Guido e Raniero (quest'ultimo diacono) (dal Dizionario geografico della Toscana di E. Repetti).

Fu proprio sotto la dominazione dei Guidi durata circa 400 anni che il maniero fu notevolmente ampliato e fortificato, divenendo il più importante della potente casata. Il castello fu inoltre dotato di numerosi sotterranei, trabocchetti, pozzi e passaggi segreti. Alla cacciata dei conti Guidi da Modigliana, avvenuta nel 1377 fa seguito il dominio della Repubblica Fiorentina. La costruzione del maschio centrale, che oggi si mostra come un enorme "spaccato verticale" si fa risalire a quest'epoca.

Oltre al castello la fortificazione era dotata di lunghe mura (ancora oggi in parte rinvenibili) che cingevano per intero la cittadella fortificata, corrispondente all'incirca all'attuale "borgo vecchio". Una serie di terremoti ed un progressivo smottamento indebolirono le pur possenti mura, determinandone l'abbandono.

Un primo evento sismico è databile nel 1661, seguito dal altre forti scosse nel 1773, tanto che agli inizi del 1800 il castello risulta già in pessimo stato, come riportato da Emanuele Repetti nella sua opera Dizionario geografico della Toscana edito nel 1836 che cita: alle falde del monte delle Forche, ultima diramazione del contrafforte che scende dalla schiena dell'Appennino fra i torrenti Ibola e Tramazzo, sopra un di cui risalto risiede l'antico e semidiruto castello di Modigliana.

L'ultimo forte terremoto avvenuto nel 1918 ha determinato il crollo parziale del torrione centrale che risulta sezionato verticalmente, rendendo ben visibili gli interni a volta e conferendo alla struttura la sua ormai tipica caratteristica.

   

  

© Copyright 2009 Renzo Bassetti; pagina pubblicata nel sito appenninoromagnolo.it, e qui ripresentata con il consenso dell'autore. La prima immagine riquadrata (2017) è tratta dal sito www.icastelli.it. I video non sono stati realizzati dall'autore del testo.

     


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