Sei in: Mondi medievali ® Biblioteca. Proposte di lettura sul medioevo ® pagina 37


BIBLIOTECA. PROPOSTE DI LETTURA SUL MEDIOEVO

pag. 37

Franco CARDINI - Massimo MIGLIO

Nostalgia del paradiso. Il giardino medievale

Laterza, 2015; I ediz. 2003

 

"Dalle recinzioni claustrali monastiche sino alle raffinate costruzioni dell'Umanesimo attraverso la lezione musulmana e le esperienze cortesi, il giardino riflette non solo la complessa vicenda storica del nostro Medioevo europeo, ma anche il rapporto tra messaggio filosofico e teologico ed esperienza botanica e naturalistica. Il giardiniere medievale ripete il gesto creatore di Dio, conosce le norme sapienti che possono piegare la natura per ricreare, se non la realtà, quanto meno l'illusione dell'Eden perduto. Il paradiso terrestre e i Campi Elisi sono gli archetipi, i modelli di una costruzione umana che osa sfidare il limite dell'eterno, nel sogno paradossale di una natura perfetta e al tempo stesso dominata dall'uomo".

«"Nel giardino si nasce saggi e perfetti". È questo l'Eden che ci propone il gradevole e originale volume scritto da due storici del medioevo con una lettura del passato lontano dei giardini ("termine che la lingua italiana mutua dal francese jardin, che a sua volta deriva dal franco gard, dove significava 'luogo chiuso'") e degli orti ("per gli antichi un luogo protetto, spesso chiuso, dove erano coltivate le verdure per l'alimentazione; ma anche alberi fruttiferi, fiori e verde per il piacere"). Il giardino è il luogo dove "tutto è protetto e fermo in una fissità senza tempo", ma anche "un'idea, un'allegoria, piuttosto che una realtà (...) in esso è sempre primavera (...) è un paradiso in terra", e ci viene proposto con un excursus storico che parte dai classici ("gli antichi") e spazia dall'età romana all'Oriente con le testimonianze più antiche del mondo egiziano e mesopotamico per soffermarsi poi sul Trecento occidentale, sull'Umanesimo e sui giardini rinascimentali.

Lo studio propone una lettura parallela nei tempi storici dell'iconografia (accurata la scelta delle illustrazioni), delle descrizioni letterarie e dei miti. La "visita" che ci viene proposta è una ricerca delle testimonianze rintracciabili nelle regole botaniche, stilistiche e architettoniche a cui ci si poteva riferire nel progettare un giardino che assecondasse un bisogno: il bisogno dell'uomo di posare lo sguardo su simmetrie armoniche e perfettamente create, ma anche piegate a un gusto estetico che varia di tempo in tempo ma che, sempre, tende a proporre un'eterna primavera, simbolo di vita perpetua (anche se l'"ordine rifondato" è quello del Rinascimento). Gli autori danno il meglio di sé sugli spazi verdi come scenari della vita e dell'universo fantastico del medioevo ("il giardino cortese e il giardino incantato") e sulle connessioni simboliche con le dimensioni dell'amore e della morte. Da questa ricostruzione il giardino risulta "il luogo in cui la natura si piega secondo la volontà umana sino a coincidere con il sogno paradossale di una natura perfetta e al tempo stesso perfettamente dominata dall'uomo", e la sua creazione assurge ben presto ad "arte dei giardini" con doviziose descrizioni di allestimenti di piante, fiori ed essenze, fioriere e fontane, sculture e labirinti. È altresì illustrata la funzione degli orti, dei quali già i testi carolingi sottolineavano l'importanza indicandone la struttura, la forma, le erbe che vi si dovevano coltivare e la disposizione di ognuna rispetto all'altra perché ne traessero reciproco beneficio.

È una lettura da proporre agli aspiranti giardinieri, novelli Bouvard e Pécuchet, che si avviliscono sui cataloghi dei vivaisti. Oltre a fornire eccezionali indicazioni per le coltivazioni, consente di scoprire con quanta cura e quale metodo nei secoli passati ci si dedicava alla progettazione e al mantenimento delle aree verdi, destando stupore in chi crede che questa sensibilità sia una prerogativa dei nostri anni inquinati» (Simona Bani).

       

 

 


 indietro

  su

Indice generale

Home avanti