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Un gioiello perduto sulla Via della Sera

(dal sito qn.quotidiano.net)

«Bam, 27 dicembre 2003 - Il sisma ha interamente raso al suolo l'antica cittadella fortificata: Arg-e-Bam (la cittadella di Bam) era un vero e proprio gioiello architettonico, dove è stato girato lo splendido film di Valerio Zurlini ispirato al romanzo Il deserto dei tartari, di Dino Buzzati.

Interamente costruito con mattoni di fango, argilla, paglia e tronchi d'albero di palma, il quartiere antico della città risaliva all'età pre-islamica, ma la gran parte dei monumenti apparteneva al periodo sassanide, tra il 16esimo e il 17esimo secolo, quando il centro conobbe il periodo più fiorente.
A quell'epoca la città, popolata di circa 10.000 abitanti, spaziava su 6km quadrati ed era fortificata da possenti mura congiunte da 38 torri: adagiata su una vasta pianura tra le catene montuose di Barez e Kabud, in un'oasi punteggiata di palme e agrumeti, la città sorgeva al centro di una regione aridissima; ma poichè era ricca di riserve idriche sotterranee, divenne presto un prospero centro commerciale arricchito dai frequenti pellegrinaggi ai templi di Zoroastro e dal fatto che era una tappa per i commercianti che si spostavano lungo la Via della Seta.

Le rovine dell'antica città di Bam, con i resti della fortificazioni merlate, erano situate a circa un chilometro a nord dall'attuale città moderna; e i resti della cittadella fortificata, con le stradine abbandonate, costeggiate da case di ricchi mercanti, bagni pubblici, moschee e i negozi, offrivano ai turisti un panorama spettacolare di una città iraniana del diciassettesimo secolo.

Declinata nel prestigio dopo l'invasione afghana del 1722 e, da un certo momento in poi, utilizzata come fortino militare e completamente abbandonata, la città era stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. E, a partire dal 1953, aveva subito una serie di restauri importanti ma nient'affatto invasivi.

L'Unesco ha contattato l'ufficio del presidente Mohammed Khatami, per offrirgli l'assistenza di una squadra di esperti che possa valutare la gravità dei danni arrecati dal terremoto alla antica città di Bam. Mounir Bouchenaki, specialista di patrimonio culturale presso l'agenzia per la cultura mondiale dell'Onu, afferma che si aspetta solo l'autorizzazione di Teheran. "Faremo del nostro meglio per mandare le persone con maggiore esperienza, perché diano i loro consigli e il loro sostegno per il restauro di questo importante sito" ha detto.

Il sisma, 6,7 gradi sulla scala Richter, ha appiattito oltre metà dell'antica cittadella fortificata, un gioiello di torrioni, mura e case di fango che furono abitate fino all'inizio del ventesimo secolo, e che risalgono a duemila anni fa. Bam, dalla sua posizione elevata su una collina, ogni anno attira migliaia di turisti.

"Il sito di Bam è importantissimo fra quelli dell'architettura di mattoni di argilla" ha detto Bouchenaki, osservando che per ora non si conosce l'estensione dei danni, anche perché le linee telefoniche sono interrotte dal momento del sisma. Funziona però dall'Iran qualche mezzo più moderno; l'esperto dell'Unesco ha detto di aver ricevuto una e-mail dal sovrintendente al dipartimento antichità di Teheran, che ha inviato esperti iraniani sul sito. Bouchenaki ha aggiunto di essere in contatto con gli esperti dell'Unesco a Teheran».


Bam, la rocca in argilla rossa

(dal sito ilmanifesto.it)

«Dopo la distruzione, intervista con Carlo Zaccagnini, docente di storia del Vicino Oriente.
Il deserto iraniano, qualche "oasi" con palme, eucalipti, datteri e melograni, poi una collina e sopra, arroccata, la cittadella antica di Bam, Arg il suo nome, gioiello architettonico in argilla rossa. Era questo il panorama affascinante che si trovava di fronte il pellegrino di un tempo e il turista di oggi, quando nel pacchetto delle agenzie
"comprava" una sosta a Kerman e una escursione d'obbligo - a circa tre ore di strada - nella fortezza storica di Bam, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Ora il terremoto che ha colpito l'intera regione ha cambiato completamente il paesaggio iraniano e la cittadella formata da mura, case e torri, tutte costruite in mattoni con la terra del deserto Dasht-e Kavir, è rasa al suolo. Secondo le prime stime, almeno il 90 % del sito archeologico sarebbe distrutto. Eppure Bam aveva resistito a cinque secoli di storia "difficile": edificata circa 2000 anni fa, i suoi resti in realtà risalivano al periodo safavide (1502-1722) e se si esclude un caffè e un punto vendita, la cittadella Arg era abbandonata dal XIX secolo. Dagli anni `50 è in restauro, con continui interventi di "manutenzione", vanificati in un colpo solo dal sisma di 6,3 gradi della scala Richter. La zona - un tempo via di commerci e pellegrinaggi per zoroastriani - ha oggi un altro volto: è uno dei luoghi preferiti per i contrabbandieri di alcool, droghe e videocassette proibite. E la vicina e turistica Kerman è "celebre" per i rapimenti degli occidentali. «L'importanza di Bam - spiega Carlo Zaccagnini, ordinario di storia del Vicino Oriente all'università degli studi di Napoli l'Orientale - risiede nel fatto che anticamente era un punto obbligato di passaggio sulla via che conduce dal confine dell'Afghanistan e del Pakistan in direzione nord-ovest fino a Tehran».

La vecchia Bam, città disabitata ma anche una via trafficatissima...

È soprattutto un posto di frontiera. La sua rilevanza, oltre all'architettura pittoresca e affascinante, è proprio nella posizione: è sull'unica strada che conduce a Kerman, poi a Yazd e infine a Tehran. Si è parlato di
"via della seta" ma non è esatto: quella scorreva molto più a nord. Bam era un punto nevralgico sia per i carovanieri (nella città antica, ci sono ampie scuderie per i cavalli e anche delle stanze per il ghiaccio, ndr) che per i pellegrini devoti a Zoroastro, i cui centri religiosi erano Kerman e Yazd. Le origini della città si fanno risalire all'epoca pre-islamica. Nel 642 venne occupata dagli arabi e fu una delle loro prime conquiste. In una descrizione di uno storico del X secolo, Bam viene definita «imprendibile» grazie al sistema di fortificazioni. È infatti situata a 1000 metri di altezza, con due cinte murarie a difenderla.

Qual è la sua storia?

Oggi viene chiamata
"città mezza morta e mezza vivente" e il secondo termine è possibile solo grazie al turismo. In antichità, durante l'epoca safavide, era un centro fiorente per i commerci e arrivava a contare circa 13mila abitanti. Nel 1722, gli afgani la invasero facendo strage dei suoi abitanti. La gente fuggì ma Bam si ripopolò presto: nel 1810 venne conquistata da nuovi invasori che provenivano dalla regione di Shiraz. L'ultimo uso della cittadella fu come deposito per le armi nel 1932.

Perché è considerata patrimonio dell'umanità?

L'importanza della storica Bam e della sua cittadella Arg è andata perduta ma resta la bellezza del posto, quel suo essere costruita su un masso roccioso in mezzo alla desolazione del deserto, vestigia di un antico centro con una particolarissima architettura».
   

    

Notizie su Bam e le sue fortificazioni:

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L'immagine di copertina è tratta dal sito: castles.org/castles; le altre dal sito: bamjam.net; le ultime due nell'ordine dai siti: IranMap, WarCastles&Forts.

    

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