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CASTEL SAN GIOVANNI, TORRE DELLA BOTONTA

redazionale

le immagini:  pag. 1    scheda    cenni storici


Il castello e la torre merlata

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Castel Ritaldi  Castel Ritaldi

 

L'arco d'ingresso e la torre  Il muro che incastella il borgo  Il muro che incastella il borgo  Il muro che incastella il borgo  Resti di opera muraria  Il castello


Epoca: XIV secolo.

Conservazione: buona, ma con tratti di cinta muraria in rovina.

Come arrivarci: con l'autostrada A1, uscita Orte, quindi il raccordo autostradale Terni-Spoleto; con la strada statale 75 Perugia-Foligno, poi la 3 Foligno-Spoleto.

   

Cenni storici.

«Il castello fu costruito dal cardinale Egidio Albornoz con il nome di San Giovanni della Botonta, nel 1376, e fu offerto in feudo ai Botontei. Nel 1400 arrivò Foligno con Ugolino III Trinci, mentre nel 1432 il podestà Albertino da castel San Giovanni reggeva anche Pomonte e Collemancio. Vi fu poi un periodo di contesa tra Trevi e Spoleto: dapprima, nel 1471 la bolla papale di sisto IV punì Spoleto, affidando il castello a Trevi, solo nel 1502 gli abitanti, allettati da promesse economiche, tornarono alla città dell’Albornoz anche grazie all’aiuto del capitano di ventura Saccoccio.

Altre guerre seguirono, fin quando nel 1520 fu definitivamente assegnato a Spoleto da Leone X, dietro pagamento di oltre 3000 ducati. Comune autonomo denominato fino al 1863 Castel San Giovanni e quindi Castel San Giovanni di Spoleto, divenne nel 1875 un paese appodiato al comune di Castel Ritaldi, tanto che la denominazione ufficiale fu, fino al 1827, comune di Castel Ritaldi e San Giovanni.

Castel S. Giovanni ottimamente conservato, a pianta quadrata, con torri angolari a sezione circolare, è uno splendido borgo fortificato che si staglia con le sue mura imponenti nel panorama limpido e rasserenante della valle umbra. Nella valle spoletina, vasta regione fertile delimitata da catene montuose e solcata da due corsi d’acqua: il fiume Clitunno ed il torrente Marroggia. Il castello unisce in sé le bellezze naturalistiche a quelle urbanistiche, storiche e artistiche; un piccolo gioiello da visitare contemplare e conoscere.

All’interno delle mura, erette a protezione del preesistente insediamento, a sua volta sviluppatosi intorno alla prima romanica chiesa di S. Giovanni de Botonta o de Porcaria, si trovano nobili dimore quattrocentesche. Rimangono anche i resti dell’antico ponte levatoio,che conduce alla torre d’ingresso. Fino alla seconda guerra mondiale ancora esisteva un fossato tutt’intorno.

La chiesa posta al centro del castello è dedicata a S. Giovanni Battista, di cui si celebra la nascita il 24 giugno. Sussiste ancora per quest’occasione la consuetudine popolare di preparare l’acqua odorosa dei cento fiori o cento odori: la sera prima si immergono erbe aromatiche e petali di fiori in un bacile d’acqua che si profuma per la mattina della festa.

Torre. A guardia della porta, di forma quadrata, con i suoi 21,48 m è la più alta delle cinque torri castellane ed è conclusa da quattro merli guelfi per lato. Si presenta come una mini fortezza, in età feudale era rifugio d’emergenza e strumento di controllo e avvistamento del territorio». 

    

      

©2004-12 www.storiamedievale.net. Il testo è tratto dal sito www.torredellabotonta.com/castello.

      


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