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GIARDINI NAXOS, TORRE SCHISò

a cura di Giuseppe Tropea

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Giardini Naxos, Torre Schisò vista da sud-est. In basso: la torre vista da sud, e una visone d'insieme del complesso.

 

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Giardini Naxos  Giardini Naxos


Epoca: tardo Medioevo.

Unità di paesaggio: la fortezza sorge non lontano dal porto turistico, fortunatamente isolata, sebbene all'interno di un contesto ambientale del tutto degradato, causa pesante cementificazione della vicina costa.

  

Cenni storici.

Non esistono fonti storiche che attestano la presenza di una struttura fortificata presso Naxos/Capo Schisò durante i secoli XI-XV. Si propende comunque a datare l'attuale complesso fortificato alla tarda età medievale, giacché esso viene ricordato come esistente da fonti storiche degli inizi del XVI sec. Camilliani parla di «un tappeto molto accomodato con una torre», lasciando credere che già al suo tempo l'edificio turrito fosse affiancato da altre strutture. Sistemazione questa ripresa anche dalla descrizione dell'abate V. Amico, il quale narra di una «fortezza ed una bettola». Descrizione quest'ultima ulteriormente confermata qualche tempo dopo da un'opera anonima degli inizi del XIX secolo, presso la quale si parla di «…torre da guardia e locanda…». Risulta, comunque, difficile dalle fonti comprendere la vera entità della struttura. Si rimane, infatti, in dubbio se l'edificio turrito attualmente visibile un tempo facesse parte di un complesso fortificato ben più ampio e tale da meritare la definizione di "fortezza".

Un elenco ufficiale del 1782 mostra la torre come «a conto di Sua Maestà». Nel XVI secolo l'edificio risultava in possesso di un certo Don Cesare Statella di Catania. è dunque possibile ritenere che il complesso fortificato non venne amministrato dalla deputazione siciliana, comportando di conseguenza una minore sopravvivenza di fonti documentarie legate alla vita dell'antica struttura.

  

Descrizione unità topografica

L'edificio fortificato consiste in una torre, attualmente inglobata all'interno di un grande edificio residenziale, le cui fattezze ottocentesche potrebbero inglobare strutture più antiche, forse facenti parte di un'antica fortezza, della quale la citata torre è ormai l'unico elemento in vista. L'edificio turrito possiede forma quadrata di cinque metri per lato, cantonali rinforzati da conci squadrati, muratura composta in media da pietrame vario non squadrato legato da malta. Si consideri, comunque, che un vecchio intonaco ricopre buona parte della tessitura muraria, rendendo in tal maniera impossibile un esame completo della tecnica edilizia. Inoltre l'edificio si presenta coronato da beccatelli sagomati in basalto, la cui esistenza su tutti e 4 i lati potrebbe indicare l'originaria presenza di un camminamento impostato su assi lignei.

Lungo i lati rivolti ad nord-est e sud-ovest la torre possiede due finestre, che per posizione e stile parrebbero non originarie dell'impianto. Entrambe le aperture hanno una cornice in pietra lavica, nella parte alta impreziosita da una semplice sagomatura. Le finestre della torre Schisò sono, per fattezze, simili al piccolo ingresso della torre della Vignazza, esistente non lontano dagli scavi dell'antica Naxos, vicino a contrada Recanati. Anche in questo caso l'ingresso, nella sua porzione alta, è impreziosito da una sagomatura che ha la funzione di sorreggere l'architrave della porta. In conclusione nessun elemento edilizio al momento è in grado di offrire dati concreti, al fine di una datazione certa della struttura. Inoltre l'attuale edifico ottocentesco è assolutamente inaccessibile al pubblico, poiché, pur essendo abbandonato, è proprietà privata. Dunque della torre superstite è possibile solo condurre un'analisi superficiale esterna, per di più portata a compimento da una distanza di svariate decine di metri. Si consideri comunque che il citato palazzo residenziale poggia buona parte delle fondamenta su roccia lavica, ben evidenti anche dalla strada, che separa il complesso dalla riva del mare. È lecito supporre che in antichità questo affioramento fosse servito come base per una ipotetica fortezza, come mostrano decine di altri esempi ancora visibili in Sicilia.

    

Bibliografia

V. Amico, Lexicon topographicum siculum, 3 voll., a cura di G. Di Marzo, Palermo 1855-56; Anonimo, Breve descrizione geografica del Regno di Sicilia, Palermo 1787; C. Camilliani, Descrizione dell'isola di Sicilia, a cura di G. Di Marzo, in BSLS, s. II, XXV, Palermo 1877; G. A. Filoteo degli Omodei, Descrizione della Sicilia, in BSLS, s. II, XXIV, Palermo 1876; R. Mazzarella - R. Zanca, Il libro delle Torri, le torri costiere di Sicilia nei secoli XVI-XX, Palermo, pp. 303-306; F. Munter, Viaggio in Napoli e Sicilia, 2 voll., Palermo 1823; T. Spannocchi, Descripciòn de las marinas de todo el Rejno de Sicilia, etc., 1578, ms. BNM n. 788.

 
 

© Copyright 2006 Archeoambiente e Giuseppe Tropea, testo e foto; pagina pubblicata nel sito http://www.ipaesaggi.it/castelli.htm, e qui ripresentata con il consenso dell'autore.

  


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