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VARNA, ABBAZIA DI NOVACELLA, castELLO DEGLI ANGELI

a cura di Stefano Favero

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In alto: la biblioteca (a sinistra) ed il Castello degli Angeli (a destra). In basso, a sinistra: l'interno del convento con il giardino ed il chiostro; a destra: i resti delle mura dell'originario complesso del 1142.

 

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L'interno del convento con il giardino ed il chiostro  Il Castello degli Angeli con il suo portale d'ingresso nel torrione  Il Castello degli Angeli con il suo portale d'ingresso nel torrione  Le corone romaniche del Castello degli Angeli e della sua torre  Le corone romaniche del Castello degli Angeli e della sua torre  Le corone romaniche del Castello degli Angeli e della sua torre  L'ingresso della biblioteca

 

La cantina dell'abbazia  La cantina dell'abbazia  Particolari del chiostro  Particolari del chiostro  Particolari del chiostro  I resti delle mura dell'originario complesso del 1142


 


Epoca: XII secolo.

Posizione geografica: l'abbazia si trova nel comprensorio di Bressanone, comune di Varna, provincia di Bolzano, lungo la direttiva per il confine del Brennero.

Stato di conservazione: molto buono.

Come arrivare: dall'autostrada A22 Modena-Brennero, si esce al casello di Chiusa ed imboccare la SS 12 in direzione di Vipiteno. Dopo l'abitato di Novacella, seguire le indicazioni per l'abbazia imboccando una stradina a sinistra. Oltrepassato il ponte di legno si parcheggia l'auto all'esterno del complesso e si entra a piedi nell'area abbaziale.

Come visitarlo: il complesso abbaziale è aperto dal lunedì al sabato, ma è chiuso nei giorni festivi. Per informazioni su visite guidate ed eventi è possibile telefonare al numero 0472836189.

        

Cenni storici.

Il nucleo originario del convento fu fondato dal vescovo di Bressanone nel 1142. In questo compito Beato Hartmann fu sostenuto economicamente dal burgravio di Sabiona, Regimberto, e da sua moglie Cristina. Più volte rimaneggiato ed ampliato fino al XVIII secolo, oggi l'edificio appartiene alla Congregazione Lateranense Austriaca dei Canonici di Sant'Agostino.

L'abbazia di Novacella venne soppressa nel 1807, a seguito dell'ordinanza di Napoleone Bonaparte ed in seguito alla Rivoluzione francese, insieme a molte altre situazioni aristocratiche presenti allora in Europa. Tuttavia, grazie alla Restaurazione che stabilì il ritorno del Tirolo all'Austria, l'edificio venne ripristinato interamente, con tutti i suoi diritti, dall'imperatore Francesco I. Costui infatti restituì agli ecclesiastici di Novacella tutti i beni confiscati dall'ondata rivoluzionaria europea.

All'interno del complesso sorgono numerose strutture, la principale delle quali è il Castello degli Angeli (in tedesco “Engelsburg”). Si tratta di una rotonda d'epoca romanica dal coronamento ritoccato in epoca incerta, ma ben conservata. Si suppone che questo edificio si richiamasse alla rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Dentro il convento trova spazio, su due diversi piani, la biblioteca. Vi sono conservati 65.000 volumi, a stampa e manoscritti, catalogati per 43 argomenti distinti. È qui che viene custodito quello che si ritiene essere il più piccolo manoscritto del mondo.

Da segnalare anche la cantina del convento. Infatti, tra le attività dei monaci agostiniani, vi è la produzione di vini bianchi altoatesini e, in particolare, del Sylvaner.

        

    

 

©2010 Stefano Favero. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.

      


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