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PRESULE, castelLO

a cura di Marta Tinor

scheda    cenni storici    video


In alto, veduta esterna di Castel Presule. In basso, a sinistra: particolare della veduta esterna; a destra: il bel porticato affrescato dell'abitazione castellare.

 

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Lo stemma araldico dei proprietari  Il pozzo coperto di Castel Presule  La chiesetta castellare intitolata a S. Valentino  La porta d'ingresso a Castel Presule


    


Epoca: XIII secolo.

Posizione geografica: nella frazione Presule di Fiè allo Sciliar, Comune situato a 1004 metri di altitudine in provincia di Bolzano.

Conservazione: nel suo stato diruto, la conservazione è ottima.

Come arrivare: dall’autostrada del Brennero si esce a Bolzano Nord e poi si va verso Altipiano dello Sciliar. Dopo circa 5 chilometri si gira a destra dirigendosi a Tires. Da lì si seguono le indicazioni Castel Presule. Il parcheggio è vicino al castello (c'è anche un piccolo ristorante).

Come visitarlo: visite giornaliere guidate - escluso il sabato - che variano a seconda del periodo dell’anno.

    

Cenni storici.

Già nel 1244 nel territorio di Fiè vi era il castello del monte San Valentino. Si presume fosse Castel Presule dato che la sua cappella, dedicata a San Valentino, era l'unica in tutto il territorio con quella intitolazione.

Alla fine del XIII secolo il conte Mainhard II von Gorz-Tirolo ridusse il potere vescovile impadronendosi della giurisdizione di Fiè. I signori di Fiè quindi assunsero il feudo del castello di Prosels e la giurisdizione di Fiè come reggenti ministeriali. Nel XIV secolo il castello passò per alcuni periodi nelle mani dei signori di Villandro e dal 1450 al 1804 rimase sempre di proprietà dei baroni di Fiè.

L’aspetto attuale di Castel Presule è dovuto ancor oggi, del tutto o quasi, al suo più spiccante proprietario: Leonhard von Vols il vecchio. Costui nacque nel 1458 da Kaspar e Dorothea Weinegg ed ebbe una fortunata ascesa: dal 1490 al 1501 fu esattore imperiale della miniera di sale di Hall, distinguendosi nel 1499 nella guerra dell’Engadina. Tra il 1508 e il 1516 partecipò alla guerra contro Venezia come ufficiale di campo e dal 1498 al 1530, anno della sua morte, ricoprì la carica di capitano dell’Adige e del Burgraviato del Tirolo. Fece accrescere i beni di famiglia acquisendo le giurisdizioni di Salorno, Schenkenberg e Tires, i castelli di Aichach, Naturno e Laterns nel Vorarberg e la residenza dei signori di Vanga a Bolzano. È da ricordare poi la sua profonda amicizia con l’imperatore Massimiliano, col quale condivideva l’amore e il culto per gli antenati. A questa caratteristica si deve che Leonhard fece ricondurre le origini della sua famiglia ai principi Colonna di Roma, col risultato di aggiungere al suo stemma la colonna d’argento tipica di quel casato. Perciò si fece chiamare Leonhard Colonna, barone di Fiè.

Col passare degli anni molti arredi e suppellettili preziose andarono perduti. Altre modifiche con l'intenzione del bello vennero sì introdotte, ma già nel 1638 Castel Presule risultava in cattivo stato di conservazione. Un incendio avvenuto nella seconda metà del XVIII secolo diede poi il colpo di grazia alla sua rovina.

Nel 1804, morendo l’ultimo feudatario, Felix barone di Fiè, il castello e la sede giudiziaria furono ritirati per la caduta del possesso del feudo. Philipp Norbert, conte Colonna di Fiè della linea Boema-Slesiana, innalzato al titolo del conte dell’impero, tentò invano di ottenerne l’assegnazione. Ma morì tre anni dopo, oltretutto senza eredi. La linea si estinse completamente con la morte del fratello di Felix Agidius, Oswald barone di Fiè e canonico di Bressanone e Freising.

Qui ebbe inizio l’inesorabile caduta del castello. Nel susseguirsi del tempo moderno il castello ha cambiato più d'una volta proprietario, finché il 9 aprile 1981 è stata fondata la società di diritto commerciale Kuratorium Schloss Prosels srl, la quale ha finalmente acquistato Castel Presule, occupandosi del suo restauro e mantenimento.

     

    

 

©2009-2012 Marta Tinor. La prima immagine è tratta dal sito it.wikipedia.org. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

      


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