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MONGUELFO, castel WELSBERG

a cura di Stefano Favero

scheda    cenni storici


In alto: panoramica del castello di Monguelfo dal sottostante Rio di Casies. In basso: il castello di Monguelfo così come appare dalla strada che sale dal paese sottostante.

In basso, a sinistra: il castello come appare dalla strada che sale dal paese sottostante, ma più in secondo rispetto alla precedente immagine; a destra: i ruderi della torre di Castel Thurn oltre il Rio di Casies, nei pressi del castello di Monguelfo.

 

 

Parete laterale del castello di Monguelfo  Il lato del castello con la struttura del ponte d’ingresso  I ruderi della torre di Castel Thurn oltre il Rio di Casies, nei pressi del castello di Monguelfo  Il ponte, un tempo levatoio, che dà accesso al cortile interno del castello  Un'altra immagine del ponte

Il mastio di Monguelfo  Particolare del mastio del castello  Una veduta del mastio  La finestra sovrastante la porta fortificata d'ingresso  La meridiana collocata a sinistra della finestra sovrastante la porta fortificata


Epoca: XII secolo.

Posizione geografica: il castello si trova nei pressi del paese di Monguelfo, comune in provincia autonoma di Bolzano da quale dista per 99 chilometri, lè dove inizia la Valle di Casies, in alta Val Pusteria.

Stato di conservazione: ottimo.

Come arrivare: per raggiungere Monguelfo si percorre la strada statale E66, esattamente a metà strada fra Dobbiaco e Brunico. Giunti al paese è sufficiente parcheggiare l'auto in centro e in circa dieci minuti salire a piedi la stradina che conduce al castello. In treno si può arrivare a Monguelfo utilizzando il tronco ferroviario Fortezza-San Candido.

Come visitarlo: il castello Welsberg è privato. Nel 1987 l’ex conte Georg, attuale proprietario, lo ha affidato all'Associazione Kuratorium che ne garantisce l'apertura al pubblico, organizzando fra l’altro incontri culturali ed artistici. Per informazioni, telefono 0474.944254.

        

Cenni storici.

Sopra un pianoro roccioso, a strapiombo sul torrente Rio di Casies, sorge il castello di Monguelfo (“Schloss Welsperg”), il più antico della Val Pusteria. Fu eretto nel 1126 dai signori Welsberg che vollero sfruttare lo stato impervio della zona per una difesa naturale ma forte di eserciti e soldataglie delle vicine signorie.

La prima parte dell'edificio risale al XII secolo. Verso il XVI, nel pieno periodo gotico-rinascimentale qui vissuto, il castello viene allargato fino ad assumere l'attuale aspetto.

Dall'inizio della sua costruzione fino al 1907, quindi per quasi otto secoli, il castello è sempre stato amministrato ed abitato dagli stessi medesimi proprietari.

Al castello si accede da uno stretto ponte in legno, originariamente levatoio, sorretto da due piloni, passaggio che sovrasta un profondo fossato. Passato il ponte, ecco la grande porta fortificata, strutturata in due ante bugnate con arco a tutto sesto. Un ulteriore controllo dai nemici era garantito dalle due feritoie che affiancano i lati della porta e da una finestra sovrastante. Questa, secoli fa, era più assai più piccola dell'attuale e pare sia stata ingrandita colle modifiche del 1568, dopo l’introduzione della polvere da sparo. Oltrepassando la porta fortificata si ha l’accesso al cortile del castello, circondato a sud-ovest da una cortina muraria merlata sprovvista di camminamento di ronda.

L'attenzione del visitatore viene comunque catturata dal mastio. Eretto tra il 1126 ed il 1141, alto oltre 34 metri con tetto piramidale di altri 460 centimetri, esso costituisce la parte più antica della fortezza. All'interno di questa torre vi è la segreta, dove i prigionieri venivano calati con una corda attraverso una stretta apertura nel pavimento dal piano sovrastante. Da qui era praticamente impossibile evadere. Per accedere al mastio è necessario salire al secondo piano della fortificazione e quindi scendere.

Dal sottotetto dell'edificio residenziale si giunge poi alla porta d'entrata, romanica con arco a tutto sesto. Si sale per scale molto ripide e, dopo avere attraversato quattro piani, si arriva alla cima della torre. Al terzo piano ci si trova di fronte a un'altra porta, questa volta in arco a sesto acuto, aperta nel periodo gotico-rinascimentale. Probabilmente conduceva agli ambienti dell'ala residenziale. All'ultimo piano sono ancora visibili i pertugi a incasso per l'inserimento di travi, più quelle che dovevano sorreggere il tetto del cammino di ronda, manufatto in legno, il quale, per la ristrettezza notevole del vano, si trovava all'esterno.

Nelle vicinanze di Schloss Welsperg, una volta che si sia attraversato il Rio di Casies e risalita in poche decine di metri l'altura posta al di là della riva del torrente, si scorgono i ruderi della torre ed alcuni rimasugli della cinta muraria di Castel Thurn.

        

    

©2010 Stefano Favero.

      


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