Sei in: Mondi medievali ® Castelli italiani ® Sicilia ® Provincia di Agrigento

RACALMUTO, CASTELLO

a cura di Vita Russo

scheda    cenni storici    per saperne di più    video


 

Due vedute del castello e, in basso, uno dei torrioni angolari a base circolare.

  clicca sulle immagini in basso per ingrandirle

Racalmuto  Racalmuto 


 


Epoca: secolo XIV, su precedente fortezza.

Conservazione: la struttura versa in condizioni non ottimali, anche se ha conosciuto verso gli anni Ottanta del secolo XX un intervento di salvaguardia.

Come arrivarci: da Agrigento, con la strada statale 640; seguire le indicazioni.

 

Cenni storici.

Racalmuto si sviluppa a 445 metri sul livello del mare nei pressi di un altopiano interno. Il centro feudale di origine saracena (Rahalmut, nome di origine araba, significa casale diruto) si sviluppò come borgo in un luogo diverso dell'attuale fino al 1300 finché non venne abbandonato a seguito di una violenta pestilenza.

Più tardi, al tempo della baronia di Roberto Malcovenant, il borgo fu ricostruito intorno al castello che fin dai primi tempi della conquista normanna i nuovi signori di Racalmuto avevano edificato nella pianura di S. Giuseppe.

L'epoca della costruzione della fortezza risale al tempo della baronia di Roberto Malcovenant, un francese venuto al seguito di re Ruggero, padre di Guglielmo, Gran Giustiziere del regno. Caduti i Malcovenant in disgrazia a corte, la baronia e il castello di Racalmuto furono affidati al nobile Abbo Barresi da Ruggero II. Questi possessi furono confermati dopo il 1222 da Federico II di Svevia ad un altro Abbo Barresi, figlio di Giovanni.

Sotto il regno di Federico d'Aragona la famiglia Barresi si macchiò del reato di fellonia per essersi fatta fautrice di Carlo d'Angiò dopo i fatti del Vespro e pertanto venne privata della baronia di Racalmuto. Questa passò a Federico II Chiaramonte, terzogenito di Federico e Marchisia Prefolio. I nuovi signori rimaneggiarono la modesta abitazione feudale, la cui costruzione era stata iniziata dai Malcovenant a partire dalla seconda metà del XIII secolo, rendendola più maestosa e poderosa nello stesso tempo.

Dopo la morte di Federico II Chiaramonte (1311), la baronia e il castello di Racalmuto passarono, attraverso il matrimonio della figlia Costanza con il marchese di Savona e di Finale, alla famiglia del Carretto, sotto il cui possesso nel 1576 la baronia venne innalzata da Filippo II a contea. Dopo il 1700, estintasi la famiglia del Carretto nel ramo maschile, i domini di Racalmuto passarono a Brigida Schittini Galletti che prese investitura il 10 luglio 1716, per la morte del suocero, Girolamo del Carretto, primo conte. Dopo di lei la contea, il feudo e il castello passarono a Giuseppe Antonio Requisenza di Napoli, principe di Pantelleria, che si investì il 28 gennaio 1771.

L'ultimo conte di Racalmuto fu Francesco D'Ayala Valva Grifeo, riconosciuto per rinnovazione con R. D. del 1900. All'inizio di questo secolo il castello fu dichiarato monumento nazionale. Attualmente è proprietà del Comune.

Ubicato nel cuore del centro storico di Racalmuto, quasi all'estremo limite orientale dell'odierno, l'edificio, a pianta pentagonale con torri a pianta circolare, si articola su tre elevazioni fuori terra e ripete in tutte le sue elevazioni il medesimo schema distributivo, consistente nella successione di vani intercomunicanti che delimitano una corte interna. Il suo aspetto non è quello originario: nella seconda metà del XX secolo una parte del castello venne acquistata da diversi privati che lo trasformarono in struttura residenziale, stravolgendone il carattere monumentale.

Il prospetto principale del fortilizio, che servì come dimora feudale e come fortezza, si ergeva solidamente sul piano di roccia che comunemente viene detto "piano castello".

Le sue mura hanno tuttora uno spessore medio di circa m. 2. L'antico parametro murario si conserva solo ad oriente, chiuso nella parte meridionale da due grandi torri a pianta circolare, e a settentrione anche se traforato da due file di dodici finestre; racchiude un appezzamento di terreno.

Il lato meridionale è stato completamente manomesso dall'aggiunta di un prospetto. Sono state praticate una serie di porte con arcate a pieno centro al piano terra, una linea di balconi al piano nobile ed una serie disordinata di finestre su tutta la facciata.

La torre di sinistra è mezzana e cadente, mentre l'altra è stata rifatta a belvedere. 

Risulta pressocché impossibile la lettura delle strutture interne, completamente trasformate per ospitare una scuola.

La parte più antica è in gran parte priva di copertura e di grondaie di scolo, dando possibilità alla pioggia di provocare profonde fessurazioni che minacciano il crollo delle fabbriche.

La pianta trapezoidale, le finestre, i torrioni angolari a base circolare e la loro tipica copertura, la disposizione del portale principale e degli ingressi secondari ne fanno una struttura tipica dell'architettura militare del Trecento.

  

Per saperne di più:

V. Amico, Dizionario topografico della Sicilia tradotto e annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-1856; Castelli medievali di Sicilia. Guida agli itinerari castellani della Sicilia, Palermo 2001.

 

  
  

©2005 Vita Russo. Il video su Racalmuto non è stato realizzato dall'autore della scheda.

   


su   Sicilia  provincia di Agrigento

Home