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MOTTA MONTECORVINO, TORRE

a cura di Alberto Gentile

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Resti della città scomparsa di Montecorvino (sec. XI), la torre.

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Immagini dei resti della torre quadrangolare nota come «sedia del diavolo».

         

 

         

Alcuni reperti del sito attualmente conservati a Pietra Montecorvino.

     


Epoca: XI secolo.

Conservazione: stato di ruderi.

Come arrivarci: da Foggia prendere la SS 17 fino a Lucera, proseguire in direzione Campobasso, uscire a Motta Montecorvino: a questo punto la torre di Montecorvino sarà già ben visibile alla vostra destra; dopo pochi metri di strada asfaltata, sulla vostra destra troverete una strada di campagna in terra battuta che vi porterà nei pressi del sito archeologico.

  

Cenni storici.

Montecorvino è una delle città fondate dai bizantini intorno al 1015, nell'attuale provincia di Foggia, insieme a Civitate, Fiorentino, Dragonara e Troia.

Di questa cittadina fu vescovo Alberto, un sacerdote di origini normanne. L'ultima notizia documentata della sua attività pastorale risale all'anno 1082 ed attesta la presenza di Alberto e di altri vescovi e conti delle città vicine a Civitate per ratificare la rinuncia dell'abate di Montecassino, il cardinale Desiderio, ad ogni potestà sull'abbazia di S. Maria di Tremiti.

Alberto, dopo la morte, salì agli onori degli altari. La città e la diocesi di Montecorvino onorano il loro Santo Vescovo con culto pubblico sin dalla sua morte. In seguito alla definitiva distruzione di Montecorvino il culto di sant'Alberto fu continuato dai cittadini di Pietra Montecorvino, Motta e Volturino che avevano raccolto l'eredità e la memoria storica dell'antica Montecorvino.

L’antica città di Montecorvino fu distrutta nel 1137 da truppe del re normanno Ruggero II; fu ricostruita e di nuovo abbattuta da Ladislao II nel 1332 e nel 1441 da Alfonso d’Aragona. Montecorvino fu definitivamente abbandonata dopo il terremoto del 1452.

   

I ruderi

Della città antica restano oggi parte di una torre quadrangolare in pietra (ribattezzata in tempi più recenti, per la sua forma curiosa, "la sedia del diavolo"), i resti di poche mura della Chiesa di S. Alberto, e labili tracce di un antico muro di cinta a cinque porte (ne sono rimaste in piedi tre), oltre ad una serie di vicoli.

    

Bibliografia: 

Alessandro Geraldini, Vita di Sant'Alberto Vescovo di Monte Corvino, traduzione, presentazione e note di Vincenzo Francia, Books & News 1993 (via Fraccacreta 36, Foggia).

M. S. Calò Mariani - A. Ventura - A. Muscio - A. Altobella - J. M. Martin - P. Corsi - L. Pellegrini - U. Kindermann - E. Ciancio - A. Pepe - G. Onofrio - E. Catello - C. Laganara Fabiano, Capitanata Medievale, Claudio Grenzi Editore, Foggia 1998. 

   

   

©2002 Alberto Gentile (testo e foto; le ultime 4 foto sono di Michele Mucciaciaro)

    

   


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