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  RUVO DI PUGLIA, RESTI DEL CASTELLO MELODIA

a cura di Luigi Bressan

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In alto, resti del castello (foto dal sito www.itctannoia.it). In basso, a sinistra: l'ingresso. A destra: la torre detta di Pilato prima del suo crollo nel 1881 (immagine dal sito ufficiale del Comune di Ruvo).

 

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Ruvo di Puglia  Ruvo di Puglia

 

Particolare della parte superiore  Particolare del frontale: la trifora  Particolare del sottotetto: la bifora

 

Parte interna dell'ingresso nel cortile  Veduta d'insieme della parte frontale del cortile  Parte destra del cortile  Parte sinistra del cortile, con scalinata e archi murati


 


Epoca: XII secolo?

Conservazione: di quanto resta del castello sono state restaurate sia la parte interna che la torre esterna. Su quest’ultima, la trifora frontale e la bifora di destra sembrano aver mantenuto in parte la loro originalità, malgrado pesanti ed invasivi interventi di recupero.

Come arrivarci: percorrendo la strada statale 98 (Ruvo è a circa 34 Km a ovest di Bari), o con l'autostrada Bari-Bologna (uscita Trani).

   

Cenni storici.

La parte più antica della struttura potrebbe risalire al XII secolo. Nel XVI secolo, sotto il dominio spagnolo, il castello appartenne ai conti Carafa; in seguito fu abbandonato. Passato attraverso le mani di vari signori, nel 1878 il Comune ne acquistò soltanto la torre, detta di Pilato, che tre anni dopo, il 13 febbraio, crollò. Attualmente della struttura fortificata sono visibili una bifora e un rosone, databili tra XIV e XV secolo, e si possono visitare una parte del corpo centrale del fabbricato, l’atrio e lo scalone.

Durante il regno primoangioino, i castellani di Ruvo, tra i quali i francesi Raoul de Culant nel 1271, e Claaquin de Bruges nel 1278, si distinsero per la loro "sprovvedutezza". Il primo, infatti, non riuscì ad evitare un furto di armi e mole da macina, il secondo l’asportazione di porte e balconi di legno.


Approfondimento (2011)

«Il Castello è situato nell'estremità nord occidentale del nucleo antico della città di Ruvo ed è costituito attualmente da una costruzione quadrangolare di probabile fondazione normanna e da tre corpi, più bassi rispetto alla torre, disposti intorno ad un atrio, al quale si accede tramite un androne denominato Arco Melodia; quest'ultimo è situato sul lato meridionale del suddetto atrio. Il fronte meridionale si affaccia sull'attuale Piazza Matteotti. Ad ovest il Castello è fiancheggiato da una serie di costruzioni realizzate nei primi anni del 900, mentre ad Est della torre si innesta perpendicolarmente l'impianto di Palazzo Melodia, costruito nel XIX secolo nel giardino del Castello. La prima notizia sul Castello si ha nel 1179, in occasione delle concessioni fatte dal Castello da parte del feudatario di Ruvo Roberto di Basaville, Conte di Conversano e Loretello, in favore della Chiesa di S. Leonardo di Siponto. Il Castello, al momento della sua realizzazione, era costituito dalla sola torre quadrangolare, risalente al X-XI secolo, le cui aperture controllavano le quattro direzioni di accesso alla città. Infatti le piccole monofore a Ovest (tipiche delle torri di difesa) permettevano il controllo della via proveniente da Canosa che ricalcava sicuramente il tracciato dell'Antica via Traiana; la bifora sita sul lato meridionale e la trifora a nord (entrambe realizzate nel XIII secolo durante il regno di Federico II in Puglia) controllavano rispettivamente la strada proveniente da Gravina e quella che collegava Ruvo al suo antico emporio marittimo (Respa, sito nell'attuale città di Molfetta); mentre le monofore e le logge (ora non più visibili integralmente), situate a est, guardavano il centro abitato.

Attualmente, attraversando l'Arco Melodia, si entra nell'interno dell'atrio dove sono visibili le scale addossate alla torre e un arco a sesto acuto del XIII secolo, ora murato, il quale probabilmente costituiva uno degli ingressi dall'esterno. La torre e l'arco erano inseriti in un sistema bastionato (provvisto di bastioni, ancora oggi esistenti negli angoli nord-est e sud-est, alti 5,40 metri, di cui il primo di forma quadrangolare e il secondo curvo). La struttura aveva, quindi, la funzione di presidio per l'accesso alla città, per cui solo con la successiva riorganizzazione urbana, il castello con il suo cotile bastionato, fu inserito all'interno della cerchia muraria. Nel XIV secolo sotto il domino degli Angioini, al complesso del castello fu aggiunta una ulteriore struttura di difesa: la Torre di Pilato. Situata sul lato ovest dell'attuale Piazza Regina Margherita, la Torre di Pilato era di forma circolare, alta 33 metri e munita di un bastione poligonale (denominato "rivellino"), posto alla sua base ed elevato sino al secondo piano della Torre, in quanto meglio rispondente alla difesa dalle armi da fuoco. La Torre fu utilizzata in seguito dai Carafa come prigione nei sotterranei. Nel 1879 l'Amministrazione Comunale fece abbattere il bastione, mentre la Torre crollò nel febbraio del 1881. Nel XV secolo anche il Castello subì delle modifiche; infatti, fu realizzata la cannoniera, tuttora esistente, per adeguare la struttura alle nuove tecniche di attacco. Per un certo tempo il castello continuò a svolgere la funzione di difesa e fu roccaforte francese e spagnola. Dal XVI secolo seguì la sorte degli altri edifici militari: persa, infatti, la sua funzione originaria, fu trasformato in residenza ducale, dove i Carafa risiedettero. Nel 1809 e nel 1811 i Carafa cedettero il giardino orientale e il castello a Cesare Montaruli per la costruzione del Palazzo della Principessa Melodia, nipote di quest'ultimo».

http://www.ruvosistemamuseale.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=8882&idCat=9090&ID=16968&TipoElemento=Categoria


   

  

  

©2004 Luigi Bressan; aggiornamento 2012. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.

   


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