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MONTIGLIO MONFERRATO, CASTELLO

a cura di Glenda Bollone e Federica Sesia

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Un maniero medievale, oggi Laboratorio di Scienza, Cultura e Arte

  

Il castello. In basso, la terrazza del castello.

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Montiglio  Montiglio

 

Montiglio  Montiglio in una suggestiva immagine  Immagine notturna del castello  La torre castellare in un disegno

 

Ambiente interno  Ambiente interno  Ambiente interno  La cappella  Affresco nella cappella

La pieve di San Lorenzo

San Lorenzo: facciata  San Lorenzo: interno  San Lorenzo: interno


Epoca: XIV secolo.

Conservazione: recentemente restaurato, il castello è visitabile.

Come arrivarci: con l'autostrada A21 Piacenza-Torino, uscita casello di Asti est: girare a destra in direzione casale Monferrato per 11 Km e poi a sinistra per Montiglio; con l'autostrada A4 Milano-Torino, uscita casello di Cigliano in direzione Livorno e poi Crescentino, si passa per Brusasco e Cavagnolo, al semaforo a sinistra per Casale Monferrato, al 39 Km della statale deviazione a destra per Montiglio. Con il treno: linea Piacenza-Torino e Roma-Genova-Torino, stazione di Asti, da qui col treno per  Montiglio-Murisengo; linea Milano-Torino, stazione di Chivasso.

  

Cenni storici.

Il castello di Montiglio, oggi restituito ai suoi antichi splendori da recenti interventi di restauro, si erge imponente su un’altura dominando le colline circostanti e a questa posizione probabilmente deve anche la sua denominazione (montellus).

L’edificio attuale si presenta con una pianta a L irregolare ed allungata ma in epoca medievale la struttura era molto più complessa, infatti aveva una pianta ad U (come attestano inediti rilievi redatti nel XVII) con dongione al centro e avancorpo che si estendeva davanti al fronte sud.

Questo edificio non apparteneva ad un signore ma ad un consortile di feudatari che intendevano esprimere con questa sede un’unica entità giuridica.

Nel 1164 Federico Barbarossa conferì a Guglielmo di Monferrato l’autorità sull’intera valle Versa e quindi l’alta signoria su Montiglio.

Da questo momento in poi il borgo di Montiglio e il suo castello divennero teatro degli scontri tra il libero comune di Asti e il marchesato del Monferrato: «...il 19 del mese di giugno, gli astigiani cavalcarono verso Montiglio per recuperare i diritti feudali che ci avevano, e vi fu battaglia contro il Marchese Bonifacio I di Monferrato. Gli astigiani furono volti in fuga e ne furono catturati circa 2000, liberati tre mesi dopo al costo di pesantissimi riscatti» (Ogerio Alfieri).

La lunga guerra (1191-1206) tra le due fazioni si concluse con la vittoria degli astigiani ma il castello di Montiglio rimase al marchesato, e ne seguì le vicende fino alla sua annessione nel 1707, con la pace di Utrech, ai possedimenti sabaudi.

Nel 1869 viene rinnovato il titolo di marchese di Montiglio a Paolo Giovanni Della Rovere, condiviso con i Cocconito.

Agli inizi del Novecento il castello fu messo in vendita e acquisito da Walter Levi che iniziò i primi lavori di ristrutturazione

Nel 1997 Paola Pacifico e Leonardo Marletta, attuali proprietari, continuarono i lavori di restauro e fondarono il Laboratorio di Scienza, Cultura e Arte, un progetto che si propone di sviluppare momenti di incontro e scambio di studiosi nazionali e internazionali di diverse discipline nell’ambito delle scienze comportamentali e di quelle storico-artistiche.

  

La visita. L’itinerario di visita al castello di Montiglio si apre con una passeggiata attraverso il parco dalla notevole ricchezza botanica e prosegue con un percorso all’interno delle sale dell’antico maniero.

Una porta ad arco acuto introduce alla sala delle bifore e del camino, costituita da due volte a crociera costolonate e archi ad ogiva; caratteristica di questa stanza sono le finestre a bifora strombate, ornate dalla tipica bicromia di cotto e arenaria con colonnine centrali in pietra, da cui è possibile ammirare il panorama delle colline monferrine.

La camera del marchese Borsarelli presenta arredi d’epoca ed una teca con reperti medievali tra cui una scarpetta in seta azzurra appartenuta secondo la leggenda a Rossana Maniero sposa del conte Filippo Scozia, membro del consortile, la quale si uccise gettandosi in una delle profonde cisterne del castello.

La visita prosegue poi nella biblioteca, che un tempo custodiva il prezioso fondo archivistico ora depositato nell’Archivio di Stato di Asti, e nella sala della musica, decorata con motivi neoclassici, così chiamata in memoria di Bonifacio I, grande mecenate, che ospitò a Montiglio il celebre Rambaldo di Vasqueiras, poeta medievale a cui si devono le prime strofe regolari nella nostra lingua.

Infine è possibile ammirare la cappella dedicata a Sant’Andrea con il suo ciclo di affreschi, uno dei maggiori esempi della pittura trecentesca in Piemonte.

Gli affreschi si susseguono a “nastro continuo” su due ordini e raffigurano la vita del Cristo.

La rappresentazione raffinata e ricca di suggestione, da notarsi a questo proposito l’introspezione psicologica dei personaggi le loro movenze e atteggiamenti, rivela un unico artefice detto il maestro di Montiglio, pittore di scuola lombarda non estraneo però agli insegnamenti della scuola toscana post giottesca.

La cappella è oggetto di studio dell’Università degli Studi di Torino.

  

Il castello e i suoi dintorni

La pieve di San Lorenzo. Poco distante dal castello si erge la piccola chiesa romanica dedicata a San Lorenzo, che fu il primo insediamento in questo territorio.

La chiesa orientata est (abside) ovest (ingresso) in origine era composta da una navata centrale e da due laterali che furono successivamente tamponate, il soffitto a botte è frutto di un restauro dovuto al crollo (1850) dell’originale copertura a capriate.

I capitelli delle colonne in stile corinzio sono di scuola francese e raffigurano alcuni temi che richiamano il mondo agreste e la simbologia pagana e cristiana.

I restauri hanno portato alla luce alcune lapidi mortuarie risalenti al VI sec. d. C.

Sito internet www.montigliom.at.it - referente dott. F. Ciravegna.

  

Per saperne di più. 

R. Bordone, Da Asti tutt’intorno, Torino 1978; R. Mandrino, Montiglio, nello spazio, nel tempo, nella storia, Asti 1989; Regione Piemonte, Le vie del Monferrato, Torino 1991.

Periodo di apertura. Il castello è aperto al pubblico in occasione di manifestazioni culturali come Castello in musica, magie di suoni nel giorno del solstizio, e in alcune domeniche del mese di ottobre. è possibile, comunque, visitare il castello in ogni momento dell’anno previa prenotazione. Inoltre il castello in qualità di Laboratorio di Scienza, Cultura e Arte ospita numerosi convegni e giornate di studio.

Informazioni. Castello di Montiglio - 14026 Montiglio Monferrato (Asti).

Siti internet: www.castello-montiglio.it - www.marchesimonferrato.com

 

    

   

 

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