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CONZANO, TORRE DELL'OROLOGIO, VILLA VIDUA

redazionale

scheda    cenni storici


Torre dell'Orologio

La torre civica, detta dell'Orologio.

 

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Conzano  Conzano  Conzano

 

Villa Vidua

Villa Vidua, residenza settecentesca dei conti Vidua.


Epoca: Torre: si vuole risalga nel suo impianto originario al XIII secolo. Villa Vidua: XVIII secolo.

Conservazione: Torre: accettabile. Villa Vidua: buona.

Come arrivarci: Autostrada da Milano: uscita Casale Sud, quindi strada statale per Alessandria; autostrada da Torino: uscita Felizzano; autostrada da Genova: uscita Alessandria Ovest, quindi strada statale per Casale Monferrato.

  

Cenni storici. Conzano è posta sulla cima di un colle (a 262 metri d'altezza) che domina la valle del torrente Grana e Rotaldo, nel basso Monferrato. Anticamente invece l'abitato era ubicato a valle: distrutto verso il Mille, fu poi ricostruito in collina, con un impianto a cerchi concentrici a sviluppo stradale pianeggiante e con collegamenti radiali a vari livelli. La frazione di San Maurizio invece è situata più a nord sul versante destro della valle del torrente Rotaldo. Nel 960 Conzano fu donata da Ottone I di Sassonia ai signori di Cuccaro, poi entrò tra i possessi dei marchesi del Monferrato, che la subinfeudarono a signori locali, i de Comito. All'inizio del Duecento fu oggetto di contrasti tra il marchesato e il Comune di Alessandria; tra XIII e XIV secolo essa aggrega i villaggi di Pozzo Piazza (Tuvo) e del "bric" di Santa Lucia. Devastata dalle truppe di Francesco Sforza nel 1431, poi nel 1557 dagli Spagnoli, Conzano passò quindi ad altri signori, dai Bovio ai Vidua di Casale.

Al centro del paese è la torre civica detta dell'Orologio, datata secolo XIII, costruita con blocchi di tufo conchiglifero tratti da cave locali.

Villa Vidua, residenza settecentesca degli omonimi conti, sorge nella parte più alta del centro storico in posizione di dominio sull'antica piazza d'Armi, oggi piazza Australia, che conserva, grazie anche all'accurato restauro voluto dal Comune, che l'acquistò nel 1996, un fascino unico. In particolare la facciata sud è impreziosita dall'elegante tessitura di logge che evidenziano la raffinatezza della costruzione, sovrapposta probabilmente ad un originario impianto medievale. Gli interni sono ricchi di affreschi, in parte dovuti ad Antonio Ivaldi di Acqui, detto il Muto; da notare le scene di ambientazione orientale nella stanza detta "cinese".

   

Vedi anche: www.marchesimonferrato.com

 

   

   


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