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SANREMO, LA PIGNA

a cura di Stefano Favero

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In alto: un vicolo illuminato della Pigna. In basso: a sinistra un portale interno ai vicoli, a destra un ingresso al borgo.

 

In basso: una bella scalinata della Pigna.

 


 


Epoca: verso il Mille.

Posizione geografica: Sanremo (in ligure “Sanremu”) si trova a 24 km dal capoluogo di provincia (Imperia), a 150 km da Genova e a 15 km dal confine di stato con la Francia. Il Comune conta poco più di 50.000 abitanti. La sua posizione sul mare, in una insenatura che va da Capo Verde a Capo Nero, riparata dalle montagne, attribuisce a Sanremo un clima temperato tutto l'anno.

Conservazione: buona.

Come arrivarci: in aereo: dal Cristoforo Colombo di Genova (150 km) o dall'aeroporto di Nizza (52 chilometri). In barca: l'attracco più agevole è quello di Porto Sole, capace di ospitare natanti fino a 90 m. Agibile anche il Porto Vecchio, adatto a barche più piccole. In automobile: dall'autostrada A10 “Dei Fiori”, uscendo a Sanremo Est, oppure Sanremo Ovest per seguire le indicazioni per il centro. In alternativa c'è l’Aurelia, antica strada romana, che offre i panorami sul mare della Riviera di ponente. In treno: alla stazione sotterranea di Sanremo.

Come visitarlo: il borgo è abitato ed è visitabile tutto l'anno. È percorribile esclusivamente a piedi se si parte dal centro cittadino per attravere le Rivolte di San Sebastiano. Le scalinate portano alla cima della montagna su cui è stato costruito l'oratorio di “Nostra Signora dei Dolori”.

    

Cenni storici.

L'antico cuore di Sanremo, chiamato “La Pigna”, è un quartiere risalente al Medioevo, abbarbicato su una collina ed eretto ad anelli concentrici, sui quali si incontra una varietà infinita di vicoli, abitazioni, piazzette, passaggi coperti, archi e gradinate. Questa particolare costruzione aveva lo scopo di renderlo inaccessibile agli attacchi dei pirati barbareschi (o saraceni).

Fu nel nono secolo che la popolazione fu costretta più volte a rifugiarsi sui monti per sfuggire a questi assalti finché, dopo ripetute devastazioni, il borgo primitivo di Sanremo venne ricostruito sulla costa e dotato di mura e di un castello. È il 979 quando alcune famiglie chiedono al vescovo Teodolfo una porzione di terra in affitto, a basso costo s’intende, così da costruire la nuova difesa del borgo. Nasce così il “Castrum Sancti Romuli”.

La città appartiene inizialmente alla diocesi di Albenga ed Imperia, poi ai Conti di Ventimiglia e, nel 1170, ai vescovi di Genova. Nel 1297 viene venduta ai nobili Oberto Doria e Giorgio De Mari, genovesi. Nel 1367 Sanremo diventa libero comune grazie ad una colletta di riscatto raccolta dagli abitanti del luogo. Per ragioni di sicurezza, cionondimeno continuerà a rimanere sotto la protezione di Genova.

La navigazione per scopi commerciali è fin dal Medioevo il punto d'orgoglio dei “sanremaschi”. Gli agrumi crescevano a coltivazione intensiva e, complice la pericolosità delle strade del tempo, i frutti venivano commerciati quasi esclusivamente via mare. I navigatori-commercianti erano conosciuti fino ai confini estremi della Provenza per la loro abilità con le vele, tanto che un adagio recitava che “la gente di Sanremo naviga senza usare i remi”. È dal 1435 che inizia un imponente rinnovamento con l’ampliamento del porto. Nel XVI secolo tornano però gli assalti pirateschi (famosa quella del corsaro Barbarossa), e la Pigna è costretta a rimanere per due secoli sotto il protettorato genovese.

Nel 1745 viene bombardata dagli inglesi che attaccarono dal mare e dopo otto anni dopo fu costruito il Forte di Santa Tecla, usato fino a pochi anni fa come carcere.

Napoleone Bonaparte occupò la città nel 1794 promuovendola allo status di “capoluogo della Giurisdizione delle Palme”. L'annessione al Regno di Sardegna avviene nel 1814 in pieno Congresso di Vienna. Mezzo secolo più tardi sarà la zarina Aleksandrovna a sceglierla per allontanarsi dall'insopportabile inverno russo, aprendo di fatto la via al turismo considerato d'elite fino a qualche decennio fa. A soggiornarvi lungamente fu anche l'imperatrice Sissi fra il 1870 ed il 1890.

  

 

 

© 2009-2012 Stefano Favero. Il video non è stato realizzato dall'autore della scheda.

       


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