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MONTOGGIO, CASTELLO DEI FIESCHI

a cura di Antonella Pasquale

scheda    cenni storici


I resti del corpo principale del castello.

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Montoggio  Montoggio

 

Pianta del castello. Evidenziate le parti distrutte e quelle ancora esistenti  Il castello in una cartolina di inizio secolo XX  Ricostruzione del castello dei Fieschi

 

Cannoniera nel corpo principale  I resti del corpo principale e di una delle torri  Particolare dei resti di una delle torri  I resti del terrazzino di tiro


Epoca: secolo XII?

Conservazione: stato di rudere.

Come arrivarci

  

Cenni storici.

Riguardo la costruzione del castello di Montoggio non si hanno notizie certe. La prima notizia risale ad un documento del 13 aprile 1157 con cui papa Adriano IV confermò al vescovo di Tortona, tra i beni di pertinenza della Chiesa tortonese, il castrum di «Monte Oblum».

Come per la costruzione, anche per la data in cui i Fieschi ottennero la signoria su Montoggio non si hanno notizie certe. è possibile ritenere che, dopo alcuni secoli di traversie e frequenti passaggi di proprietà, Montoggio sia divenuto possedimento dei Fieschi intorno alla metà del XIV secolo.

Certo, invece, è l'anno in cui il castello fu raso al suolo e la famiglia genovese venne cancellata dalla scena politica e dalla storia di Genova. Il 3 gennaio 1547, dopo la morte del fratello Gianluigi e il fallimento della congiura da questi progettata allo scopo di abbattere la potenza dei Doria, Gerolamo Fieschi si rifugiò nel castello di Montoggio insieme con centoventi sudditi dell'Appennino e trenta mercenari. L'11 di marzo iniziò l'assedio da parte delle forze della Repubblica genovese. La mattina dell'11 giugno i mercenari al soldo dei Fieschi si ribellarono, impadronendosi del torrione e facendo entrare nel castello un gruppo di fanti genovesi guidati dal capitano Sebastiano Lercari.

Il 12 luglio, dopo un brevissimo processo, Gerolamo Fieschi venne decapitato. Destinata alla distruzione per decreto del governo genovese, la fortezza fu minata e fatta saltare in aria nel settembre del 1547; lo spessore delle muraglie, però, costrinse gli artificieri a lavorare altri due anni per completare l'opera.

Oggi, del più famoso castello della famiglia Fieschi, a sovrastare il centro di Montoggio, non sono rimasti che i ruderi e solo il corpo centrale è ancora ben identificabile. All'epoca, però, si trattava di una vera e propria roccaforte che, probabilmente, assunse la sua fisionomia definitiva tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, forse ai tempi di Sinibaldo Fieschi e della moglie Maria della Rovere.

L'ingresso, posto nella parte occidentale, era costituito da un fortilizio armato che consentiva l'accesso ad una piazza d'arme circondata da spesse mura merlate munite di feritoie, su cui si affacciavano la stalla e gli altri locali di servizio.

Sul lato orientale era situato il corpo principale del castello, costituito da una massiccia costruzione di forma approssimativamente quadrata, attrezzata con camminamenti, piombatoie, feritoie e quant'altro potesse servire alla difesa. Al suo interno, si innalzava un torrione a pianta circolare. La struttura era protetta sugli angoli da torrioni a pianta parzialmente circolare. Il torrione verso il bosco e quello di San Rocco, più esposti, erano i meglio armati ed erano inoltre collegati da un corridoio coperto dove erano piazzati altri pezzi di artiglieria.

Il pianterreno del corpo centrale era diviso in due aree ben distinte: la prima, dotata di un'ampia cantina con una cisterna per l'acqua, era la dispensa vera e propria; nella seconda, erano situati il forno e la cucina.

Almeno tredici ambienti diversi, comunicanti tra loro, componevano invece il piano superiore: alcuni erano dedicati alla vita privata del castellano e della famiglia, altri alla vita sociale del castello. Da qui, probabilmente, era possibile accedere ai torrioni superiori e al corridoio ove erano piazzate le bocche da fuoco principali del castello.

Il primo piano del torrione centrale era diviso in due ambienti di dimensioni differenti: uno più piccolo, costituito da una stanza da bagno, ed uno più ampio che permetteva l'accesso al secondo piano della torre, in una stanza forse usata da deposito.

Come già ricordato, oggi il castello di Montoggio è ridotto ad un rudere che sovrasta il paese. Dopo alcuni rinvii, sembra però che finalmente sia giunto il momento per dare il via ai primi lavori che dovrebbero portare ad una completa rimozione della vegetazione che ingombra l'area. Una volta terminata questa prima fase, la speranza è che sia organizzata una accurata campagna di studio dei resti seguita dall'attuazione di un difficile, ma comunque possibile, progetto di recupero.

    

   
©200
2-2004 Antonella Pasquale

  


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