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   MONTEFIORE CONCA, BORGO FORTIFICATO

a cura di Renzo Bassetti

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Montefiore Conca: a sinistra, Porta del muro grosso; a destra, Porta del castello. In basso: a sinistra il giardino del castello; a destra Porta Curina.

 

  

  


        

 

 


Epoca: basso Medioevo.

Posizione: N 43° 53' 27" E 12° 36' 40".

Come arrivarci: dalla A14 Bologna-Ancona prendere l'uscita di Cattolica, seguire poi le indicazioni per Morciano di Romagna e successivamente per Montefiore Conca (Km 14 circa dal casello).

    

Cenni storici.

Giunti a Montefiore Conca transitando per una stretta tortuosa e ripida stradina, ci rendiamo subito conto che la rocca ed il paese risultano tuttora assolutamente integrati e facenti parte l'uno dell'altro. Il borgo fortificato è circondato da un lungo perimetro di possenti mura intervallate da imponenti torrioni, ai piedi della cinta muraria una gradevole passeggiata denominata "passeggiata della duchessa Costanza" ci permette di valutare la solidità di questa prima struttura difensiva.

Una serie di pannelli informativi ci raccontano la storia di Costanza, figlia di Malatesta Ungaro che nel 1363 andò in sposa giovanissima al marchese Ugo Este, rimanendone vedova poco più che ventenne.

Dedita a una vita sregolata e costellata di amanti suscitò l'ira dello zio Galeotto che assoldò un sicario per farla uccidere. Fu tale Fioruzzo da Forlì che il 13 ottobre 1368 eseguì l'atroce mandato. Da allora il fantasma di Costanza si aggira per le stanze vuote della Rocca e vaga attorno alle mura dove da viva incontrava i suoi amanti.

Lasciate le leggende, e completato il lungo giro delle mura, accediamo al borgo transitando per "Porta Curina", sulla quale è murato un grande bassorilievo dominato dallo stemma del pontefice Pio II e affiancato da due stemmi del cardinale Fonteguerri. Il bassorilievo fu posto in sostituzione degli stemmi Malatestiani nel periodo in cui Montefiore tornò sotto il pieno dominio della Chiesa (1462).

Varcato l'arco di accesso, sulla sinistra si trova il bel palazzo ora sede comunale, e sulla destra la chiesa di San Paolo, edificio risalente al 1200, ma di cui si hanno notizie fin dal XII secolo. Più moderno il tozzo campanile databile fra il 1400 e il 1500.

Si procede in salita seguendo un breve percorso su acciottolato fino a raggiungere un solido muro che appoggiato su due torri quadrate unisce la prima cinta muraria alla successiva, sbarrandoci la strada.

Siamo all'esterno del "muro grosso", struttura aggiunta tra il 1473 e il 1479 con il duplice scopo difensivo e di collegamento da posizione sopraelevata fra il signore del castello ed il contado.

L'accesso è possibile transitando per la "porta del muro grosso", a cui fa seguito una breve scalinata che permette di superare anche l'ultimo giro di mura e giungere al castello.

      

   

  

© Copyright 2010 Renzo Bassetti; pagina pubblicata nel sito appenninoromagnolo.it, e qui ripresentata con il consenso dell'autore. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

    


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