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IMOLA, ROCCA SFORZESCA

redazionale

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La Rocca e, in basso, una sua veduta dall'alto.

In basso, particolare di una cortina, con uno dei possenti torrioni laterali.

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  Imola  Imola

 

Imola  La città e la rocca  La città e la rocca

 

Facciata anteriore della rocca  L'aspetto di fortezza rinascimentale è dovuto all'opera dell'architetto Danesio Mineri (1472-1474)  I possenti torrioni laterali hanno sostituito alla fine del Quattrocento preesistenti torri quadrate  Ancora a fine Quattrocento furono abbattute le torri mediane delle cortine  L'ingresso della Rocca. In primo piano il rivellino  Il ponte in muratura che conduce all'ingresso e che termina con un ponte levatoio

 

Piantina della rocca. La sala d'armi è al primo piano

 

Interno della Rocca: il mastio, nel cortile delle Armi  In alto: particolare dei camminamenti che si raccordano al torrione est; in basso, interno del torrione est  La Sala delle Armi  Mezzapicca circassa: è una delle armi conservate nel Museo della Rocca  Una delle corazze conservate nella Sala delle Armi  Particolare della corazza dell'immagine precedente. Al centro del pettorale sono raffigurati due guerrieri armati  Una delle ceramiche conservate nel Museo civico, all'interno della Rocca:  boccale decorato con l'aquila araldica, stemma degli Alidosi, signori di Imola tra i secoli XIV e XV  La celebre mappa della città disegnata da Leonardo da Vinci, che visitò Imola e la Rocca nel 1502


 


Epoca: XIV secolo (su un edificio dell'XI secolo).

Conservazione: struttura restaurata.

Come arrivarci: seguendo la via Emilia o in autostrada, A14 (uscita Imola).

    

Cenni storici. Dal sito Città di Imola: «L'edificio primitivo della Rocca di Imola risale al XIV secolo. Probabilmente i lavori iniziarono attorno al 1332 su un edificio preesistente, forse un torrione difensivo, costruito attorno all'XI secolo. Venne poi ingrandita, rafforzata e restaurata secondo lo stile e i nuovi principi difensivi del Rinascimento, da architetti [in particolare da Danesio Maineri, tra 1472 e 1474] incaricati da Giangaleazzo Sforza, duca di Milano.

Acquisì in questo momento una robusta e compatta struttura quadrangolare, con torrioni circolari su ogni angolo attorno alle primitive costruzioni quadrate per meglio resistere agli assalti delle nuove armi da fuoco. Al centro fu innalzata la torre del mastio, che fu poi abbassata di 15 metri per renderla meno vulnerabile ai colpi delle nuove armi a lunga gittata. Furono abbattute anche le torri presenti lungo le cortine. Durante i recenti restauri sono stati messi in luce e in parte ripristinati due rivellini interrati: uno davanti all'ingresso principale, l'altro sul lato sud. La Rocca nacque nel 1300 come baluardo difensivo in una posizione sopraelevata rispetto alla città e mantenne sempre questa funzione primaria, anche quando divenne abitazione di Caterina Sforza, figlia di Gian Galeazzo.

Fu sempre presidiata da una guarnigione di soldati agli ordini di un capitano. Faceva parte di un complesso sistema di difesa del territorio, situata com'era allo sbocco della vallata del fiume Santerno, seguendo la quale si supera l'Appennino e si giunge in Toscana, e sulla via Emilia, che da sempre era l'unica via di comunicazione tra la Pianura Padana e il centro dell'Italia. Nel 1499 Imola fu assediata e vinta da Cesare Borgia, detto Il Valentino, che chiamò in città Leonardo da Vinci [nel 1502] per fortificare ulteriormente la Rocca.

Ma con la caduta in disgrazia del Borgia, iniziò il periodo nero per la costruzione che in breve venne adattata a carcere dello Stato Pontificio; tale rimase fino ad epoche recenti, poiché venne utilizzata anche dai fascisti per rinchiudervi i prigionieri. In tempi recenti è stata restaurata e nelle sale interne ora ospita raccolte di armi antiche e di ceramiche ritrovate nei pozzi interni alla Rocca che permettono di ricostruire con buona sicurezza i vari momenti, dai più gloriosi ai più tristi, della storia di questo importante monumento».

  

Il castello di Imola nei francobolli

      

 

   

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