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BOMINACO, RUDERI DEL CASTELLO-RECINTO

redazionale

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Bominaco (frazione di Caporciano): ruderi del castello.

  

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Epoca:  XII secolo (primo impianto).

Come arrivarci: con l'autostrada A25, uscita Bussi/Popoli/L'Aquila; proseguire per 30 km in direzione Popoli/Navelli/Caporciano.

    

Cenni storici.

Dal sito: www.regione.abruzzo.it

«Il castello di Bominaco sorge al di sopra del borgo di Caporciano, in una posizione dominante che permetteva il controllo visivo di una vasta area di territorio della Piana di Navelli. Il primo impianto risale, presumibilmente, al XII secolo; l'aspetto attuale, però, gli fu conferito in seguito alla distruzione del precedente castello, avvenuta durante la spedizione del condottiero aquilano Braccio da Montone che, nel 1424, occupò Bominaco. Dopo quella data, infatti, il feudatario di Bominaco, Cipriano di Iacobuccio da Forfona, chiese ed ottenne dal papa Martino V la possibilità di riedificare il castello. Il castello-recinto fu, allora, ricostruito sulla cresta della montagna, in un punto raggiungibile attraverso un sentiero piuttosto scosceso, ancora oggi di grande suggestione paesaggistica.

La cinta muraria, intervallata da torri rompitratta a pianta quadrata, delimita uno spazio di forma trapezoidale; a sud-est, nel punto più alto del recinto, il perimetro si conclude con una robusta torre cilindrica, con base a forte scarpata e coronamento aggettante, quasi totalmente crollato. All'interno del recinto sono ancora visibili tracce murarie delle strutture architettoniche che un tempo vi sorgevano. L'intero complesso, dopo secoli di abbandono, è stato valorizzato grazie agli interventi di restauro operati in anni recenti. Oggi gli spettacolari ruderi del castello di Bominaco sono visitabili».

Dal sito: www.inabruzzo.it

«Gli avvicendamenti del sito (Bominaco è frazione di Caporciano), collocato alle estremità dell’altopiano di Navelli, sono collegate in modo stretto alla vita del monastero di Momenaco con le sopravvissute chiese di San Pellegrino e di Santa Maria Assunta. Il castello è formato di un recinto a forma di trapezio spezzato da torrioni quadrati e, dove questo si restringe, la cerchia muraria finisce con un torrione di forma cilindrica a scarpa con coronamento a sporgere che è compreso nel più grande sistema di comunicazioni visive con le altre fortezze che punteggiano il territorio.

L’impianto delle mura è eseguito a sacco con piccole pietre; la medesima tecnica costruttiva distingue la torre tonda che si erge per tre livelli di uguale altezza, senza rastremazioni. La mancanza di strutture di collegamento verticale è singolare e fa pensare che ai livelli superiori si accedesse grazie a scale retrattili. L’inedito avvicinamento della torre con il recinto spezzato da torrioni quadrati, fu costruito probabilmente durante la prima metà del 1400 in seguito all’invasione di Braccio da Montone del 1424 e presumibilmente fu ideato dal ricco proprietario aquilano, feudatario di Bominaco, Cipriano di Iacobuccio da Forfona, secondo uno schema che rispetto ai miglioramenti dell’architettura difensiva del XV secolo sembra antiquato
».


   

Vedi anchehttp://castelliere.blogspot.it/2014/05/il-castello-di-lunedi-12-maggio.html 

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    ©2008 - Le immagini sono tratte rispettivamente dai siti www.abruzzofilmcommission.org, www.ofena.abruzzo.it e www.abruzzovacanze.net. I video (inseriti nel 2014) non sono redazionali.

            


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