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BARISCIANO, RESTI DEL CASTELLO-RECINTO

redazionale

scheda    cenni storici


Barisciano: i resti del castello-recinto.

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Epoca:  XIII secolo.

Come arrivarci: con l'autostrada A24, uscita L'Aquila; proseguire per 16 km lungo la SS17 in direzione Barisciano.

Struttura danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009.

      

Cenni storici.

Dal sito: www.regione.abruzzo.it

«Il castello di Barisciano posto sulle pendici del monte Selva, dai suoi quasi 1500 metri d'altezza, domina l'altopiano di Navelli. Esso era sorto a controllo di quella parte del territorio percorsa dal tratturo che congiungeva L'Aquila a Foggia. Il borgo sottostante, precedente al castello, sorse intorno all'VIII secolo e la sua posizione strategica, a difesa della piana di Navelli e di un importante accesso al Gran Sasso, lo pose costantemente al centro di scontri e battaglie. La fortificazione, notevolmente più in alto rispetto al centro abitato, è invece risalente al XIII secolo e fu tra quelle che parteciparono alla fondazione della città dell'Aquila, alla quale appartenne fino al 1529 per poi divenire feudo di famiglie aristocratiche. Nel terzo decennio del XV secolo fu occupata, dopo un duro assedio, dalle milizie di Braccio da Montone. Il castello di Barisciano, assieme al vicino castello di San Pio delle Camere, rappresenta un affascinante esempio di architettura difensiva del genere castello-recinto. Esso è ormai ridotto allo stato di rudere, ma ciò che rimane rende il sito ugualmente affascinante. La pianta era originariamente quadrangolare, con un torrione principale da cui partiva la cortina muraria spezzata da torri di fiancheggiamento. Ancora visibili sono le mura di cinta, il puntone pentagonale e le torri. In epoca successiva a quella di fondazione del fortilizio, venne costruita, addossata alla cortina muraria, la Cappella di San Rocco. Intorno al XVI secolo la struttura dovette essere abbandonata, non essendovi più necessità difensive alle quali far fronte. Il castello è oggi allo stato di rudere, ma il sito merita comunque una visita sia per la particolarità della sua collocazione strategica sia per la presenza dei suggestivi resti, importante testimonianza delle fortificazioni medievali abruzzesi».

Dal sito: www.inabruzzo.it

«La fortezza di Barisciano, le cui rimanenze sono collocate sulla cima di una collina a oriente rispetto al nucleo abitato, fa parte del tipo di castello-recinto di dorsale. Per le sue dimensioni insolite e per la sua posizione a controllo dei percorsi del Gran Sasso ad occidente e della pianura di Navelli a oriente, il perimetro fortificato è un esempio molto interessante che si distingue da altri con una struttura simile per via della grande distanza che intercorre dal nucleo abitato. Probabilmente costruito su un presidio più antico, è collocato in modo strategico all’entrata dell’altopiano di Navelli, a guardia di un’estesa parte di territorio percorsa dalla grande mulattiera che portava da L’Aquila a Foggia.

Il recinto esibisce una pianta quadrata con resti di qualche struttura interna e preserva alcuni tratti della cinta muraria, tuttora protagonisti nel paesaggio, il cui perimetro è tutt’oggi riconoscibile, sebbene in rovina, con i quattro torrioni di fiancheggiamento, di cui i meno alti sono a “L”. Il recinto è in forte discesa, similmente a quello di San Pio delle Camere, ma, contando su una protezione naturale a precipizio sul versante alto, esibisce il puntone a forma di pentagono, probabilmente costruito precedentemente rispetto alla cinta muraria, in cima alla collina sul versante in declivio che vigila sulla strada che va in direzione di Campo Imperatore.

L’area, situata in modo significativo tra la zona dello zafferano di Navelli e San Demetrio e le fortificazioni pastorali di Castel Monte e di Calascio, impressiona notevolmente sotto il profilo ambientale ed è molto interessante per quanto riguarda le presenze architettoniche sparse nel borgo e sul territorio. Nel 1423 il castello fu occupato da Braccio di Montone in seguito ad un duro assedio, dopo aver preso parte, nel 1294, alla fondazione di L’Aquila. Probabilmente intorno al Cinquecento, quando le esigenze di difesa vennero meno, il castello-recinto venne abbandonato.

Il terremoto ha gravemente danneggiato i resti della torre pentagonale, provocandone il crollo quasi totale
».

   

      

    

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