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MOZZAGROGNA, CASTEL DI SETTE

a cura di Giuseppe Travaglini; immagini di Sergio Ialacci

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Immagini dell'attuale edificio.

   


 

 

 


Epoca: tra IX e X secolo.

Conservazione: stato di ruderi; l'attuale struttura è di data recente.

Come arrivarci: dalla strada statale 16, poi dalla statale 652.

    

Cenni storici.

La città di Lanciano è oggi molto conosciuta per gli importanti avvenimenti espositivi e commerciali, ereditati da una lunga tradizione risalente alle nundinae romane. Intorno al Mille, i conti teatini, per essere presenti in questi mercati, erano soliti soggiornare nel Castello di Septae, a poca distanza dal fiume Sangro e vicino alla splendida abbazia di San Giovanni in Venere, che al conte Trasmondo dovrà molto del suo impianto.

Il Castello, oggi chiamato "di Sette", doveva sicuramente rappresentare un edificio significativo perché includeva, oltre alle stanze residenziali, diversi magazzini ed una fabbrica d'armi; trovavano posto all'interno del muro di cinta anche quattro chiese dedicate rispettivamente a Dio, a San Nicola, a Sant'Angelo e a San Pastore.

Le fonti storiche, anche se non nutrite, sono concordi nell'attestare l'origine longobarda del castello di Sette; i Normanni prima, succeduti alla rappresentanza teatina intorno al 1070, e la discendenza sveva dopo, avranno modo di migliorare ed ampliare la fortezza che, tuttavia, re Manfredi (figlio di Federico II di Svevia) passerà, nel 1259, all'Università di Lanciano. Nove anni più tardi, il conte teatino Filippo di Fiandra - che intanto aveva sposato la cugina di Carlo I, Caterina di Courtenay - ricevette il castello riprendendo l'antica tradizione.

L'episodio del 1308 che lo vedrà non in linea con i voleri del re e, successivamente, barricato nello stesso edificio, darà purtroppo inizio ad un inesorabile declino del fortilizio che giungerà fino ai giorni nostri. Questo lungo periodo di costante decadenza spiega da una parte la scarsità di notizie sull'antico Castello di Sette e, dall'altra, l'inconsistenza, ad oggi, dei residui della stessa costruzione; infatti, attualmente non rimane essenzialmente nulla, se non qualche resto di cinta che delimita l'area originale della costruzione.

Abbiamo voluto, con questo servizio, ripercorrere brevemente la storia dell'antica fortezza e far immaginare il contesto della costruzione attraverso le forme che riprendono l'attuale edificio, caratteristico ed elegante nel suo complesso, tuttavia privo d'importanza storica ed architettonica. 

 

 

 

©2003 Giuseppe Travaglini e Sergio Ialacci. I video non sono stati realizzati dagli autori della scheda.

     


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