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DE CASTRO VENANDI CUM ARTIBUS  a cura di Falco, Girifalco e Metafalco

di Girifalco

 

      

Ho avuto una visione.

Sono forse un veggente, un nuovo medium, un irrinunciabile sostegno per la giustizia, un fondamentale elemento per le nuove indagini della polizia? 

No, non sento voci, non mi chiama nessuno (ancora), non vedo visi di gente morta, non conosco i segreti degli assassini. 

Ma guardo i visi della gente che mi circonda, ascolto le voci, i discorsi che si legano, si annodano intorno alla vita di tutti i giorni, scruto le movenze nervose, indecise e titubanti dei giovani e inseguo, poi, i “gestori” della cultura, li seguo per le loro strade labirintiche, li spio, li ascolto sorvolo i loro capi. E vedo: nella piramide del potere politico (perché di sociale e di culturale non c’è niente) un balletto di poltrone, di sedie e banchetti (anche culinari, per nutrire giusto giusto la pancia) per gestire, decidere, ordinare. Cosa poi?

E la cultura dove è? Nella Finanziara? No. Nella scuola? No. Nei teatri, nei cinema, nella televisione. Boh.

La cultura c’è ma non si vede. C’è nella mente degli scrittori, artisti, attori contemporanei, ma anche nei tanti animi agitati di giovani (o non più giovani) che vivono irrequieti la loro intelligenza in potenza.

I luoghi che conservano la cultura, che la curano, che la preservano da ogni tentazione di distruzione cosa offrono? Idee? Proposte di fruizione? Dinamica partecipazione alla crescita sociale?

Vorrebbero forse farlo ma non si può, non ci sono risorse. Non c’è investimento.

E una domanda nasce spontanea: la cultura gestita dallo Stato rappresenta solo una SPESA o costituisce una RISORSA?

La gente che lavora per la cultura è un peso o una potenziale ricchezza?

Perché tanti privati entrano nei nostri monumenti e solo con loro, dicono, si guadagna? Quali garanzie offrono? Come tutelano i loro lavoratori? Quali garanzie danno loro? Chi sono? Chi ha deciso di fare questa politica? La mano destra o la mano sinistra?

Lo stallone dei Beni culturali è uno stallo grande. Io lo vedo…ho delle visioni?

  

  Lo stallone culturale, parte seconda

   

©2005 Girifalco, testo e disegno

    


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