Sei in: Mondi medievali ® REC - Recensioni Elzeviri Commenti


LA CASA EDITRICE

Ibn Battuta I viaggi, a cura e traduzione dall'arabo di Claudia M. Tresso, contributi di Aldo Mondino, Einaudi, I Millenni, Torino 2006, pp. LXXVI-888.

Questa prima edizione italiana completa dei Viaggi permette, grazie alle cure di Claudia M. Tresso, di seguire lo svolgimento delle avventure di Ibn Battuta, ma anche di collocarle nella cultura islamica del suo tempo e di raffrontarle con quelle del «nostro» viaggiatore per eccellenza: Marco Polo.

Claudia M. Tresso, formatasi alle Università di Torino, di Lione e di Tunisi, insegna lingua araba alla Facoltà di Lingue dell'Università di Torino e collabora con diverse istituzioni pubbliche nel settore della formazione interculturale. Ha curato la versione italiana di opere di e sulla letteratura araba ed è autrice di testi didattici fra cui un manuale di lingua araba contemporanea e un libro sul verbo arabo. Attualmente sta lavorando a un dizionario arabo-italiano e italiano-arabo.

NEL SITO:
Castelli medievali di Sicilia
Bona Sforza e il castello di Bari
Cristiani in armi
Castelli, fortezze e rocche dell'Umbria. Prefazione
Il sistema di fortificazioni della costa jonica nel XVI secolo

Ibn Battuta

  

I viaggi

   

a cura e traduzione dall'arabo di Claudia M. Tresso, contributi di Aldo Mondino

 

    

 

Forse il re in assoluto dei viaggiatori, Ibn Battuta, marocchino di origine berbera, parte da Tangeri nel 1325 per la Mecca... per farvi ritorno 28 anni dopo, con alle spalle centoventimila chilometri che lo hanno portato ai confini del mondo.

Il sultano di Fes, forse affascinato dai suoi racconti, decide dunque che i suoi diari diventino un libro e affida a Ibn Juzayy, giovane letterato di origine andalusa, la scrittura dei Viaggi che escono col titolo Un dono di gran pregio per chi vuol gettar lo sguardo su città d'incanto e peripli inconsueti. Ibn Battuta, uomo con alle spalle salde conoscenza della legge e del Corano di cui si servirà nei suoi viaggi per essere di volta in volta consulente di questo o quel reggente, non è dunque lo scrittore dei suoi diari, ma la fonte “primaria” di Ibn Juzayy che ai diari aggiunge certamente del suo, almeno nella forma.

Ibn Battuta, del resto, i suoi appunti li ha persi in mare, anni prima, durante un naufragio. Ma ricorda. Ricorda soprattutto gli uomini ( ma anche le donne) e i diversi personaggi del grande mondo della Umma musulmana, nella terra dell'Islam nella quale ha scelto di viaggiare.

Curioso, attento, intelligente, preciso a volte sino all'ossessione, Ibn Battuta dedica poco del suo tempo a raccontare la geografia e i paesaggi e si concentra sulle persone di cui narra ciò che sa o ha visto, e i tanti aneddoti raccolti. Quando non ricorda, forse, si aiuta con la fantasia, motivo che gli varrà lo scetticismo dei contemporanei arabi che non ne decreteranno la fortuna, arrivata, postuma, nei secoli.

Quasi contemporaneo di Marco Polo, è, col viaggiatore italiano, uno dei grandi testimoni dell'antichità e un riferimento importante per la storiografia medievale.

Nel prezioso lavoro presentato da Einaudi, con le illustrazioni di Aldo Mondino, I Viaggi sono stati tradotti dall'arabo da Claudia Tresso, arabista dell'Università di Torino. Opera fondamentale, con note esplicative accurate, che merita un posto nella libreria di chi ama la storia, l'avventura e, ovviamente, lo spirito del viaggio. 

 

Em. Gio.

 

dal sito lettera22.it

 

  

 

 

Su

REC-Indice

Home